Palermo, gli auguri dei grandi ex per le 1000 partite in Serie A
“Mille gare di te e di me“. È questa la scritta che campeggia sulle maglie celebrative prodotte dal Palermo in occasione della sfida contro il Torino, millesima partita in Serie A per il club rosanero. Un traguardo storico, arrivato 84 anni dopo la prima volta nella massima serie contro la Pro Vercelli.
Da quella data ad oggi Palermo ha vissuto 29 stagioni in Serie A, ricche di alti e bassi con tanti giocatori e tanti allenatori passati dalle parti della Favorita. L’ultima stagione nella massima serie prima dell’era Zamparini è stata quella 1972-73. Il Palermo si classificò al quindicesimo posto, retrocedendo in Serie B con Alvaro Biagini in panchina ed il presidentissimo Renzo Barbera al comando
“Quella è stata la mia promozione in Serie A da titolare con il Palermo – ammette Ignazio Arcoleo – la prima vittoria in quella stagione arrivò con il Torino che in quel periodo faceva la Coppa Uefa. Era il Torino di Paolino Pulici, e vincemmo grazie anche ad un mio gol“. Tutta un’altra epoca rispetto al Palermo del XXI secolo: “Adesso è un Palermo diverso – prosegue Arcoleo – Zamparini è un grande presidente ed ha fatto vivere grandi anni alla squadra. Auguro al Palermo altre 1000 di queste partite“.
Compagno di squadra di Arcoleo in quel Palermo era Edy Reja. Il tecnico friulano, accostato alla panchina rosanero questa estate, ha disputato ben 121 partite con la maglia del Palermo. “Palermo alle 1000 partite in Serie A? Mi ha raggiunto allora visto che sono arrivato a 1000…panchine” dichiara sorridendo Reja, lontano dai riflettori dopo l’avventura in panchina con l’Atalanta.
Andando avanti con la macchina del tempo si arriva alla promozione che abbiamo ancora tutti negli occhi, quella della stagione 2003-2004. In quella squadra c’era lo “Zidane della Serie B”, Lamberto Zauli: “Il traguardo delle mille partite in Serie A fa capire quanto questa squadra può avere storia e tradizione. Sono orgoglioso di aver vestito per tre anni la maglia del Palermo, in una società importante. Le mille partite parlano da sole“.
Zauli ricorda il Barbera esultante e sempre pieno, ma soprattutto una partita gli è rimasta nel cuore: “Ci sono tante partite che ricordo in rosa, ho vissuto anni meravigliosi dove c’era entusiasmo dei tifosi e del presidente Zamparini intorno alla squadra. Ho avuto la fortuna di vivere queste partite: ricordo i derby con il Catania, un Palermo-Juventus con gol di Brienza dopo una partita strepitosa e con un Barbera tutto esaurito. Queste cose non si dimenticano“.
Compagno di Zauli in quel Palermo era Tonino Asta, che lancia un vero e proprio messaggio d’amore verso il Palermo ed i palermitani: “Faccio al Palermo l’augurio che possano esserci altre 1000 di queste partite. La città ed i tifosi del Palermo vivono di calcio, bisogna per forza pensare in positivo quando si è lì. Ho ricordi bellissimi, vedere lo stadio pieno è sempre un emozione. Quei colori sono unici e particolari, chi indosserà quella maglia dovrà sempre sentirsi orgoglioso e portarla nel cuore“.
Andando avanti nel tempo, il Palermo che tutti ricordano è quello degli anni d’oro, quello che sfiorò la Champions League e raggiunse la finale di Coppa Italia. Tanti i giocatori simbolo, uno di questi è Federico Balzaretti: “Faccio gli auguri al Palermo per questo traguardo importante. La partita che ricordo con maggiore piacere sono tre: la partita contro la Sampdoria che valeva la Champions League, il punto più alto se avessimo vinto, la semifinale di Tim Cup contro il Milan e la finale contro l’Inter. C’era l’Olimpico strapieno, trequarti vestito di rosanero. È stato bello, una città ed una squadra che non si può che amare. Sono legato a vita a Palermo, mezza famiglia è di lì: non si può non tenere un legame con un città ed una squadra speciale“.
Oltre a Miccoli, in quegli anni a indossare la fascia di capitano c’era anche Fabio Liverani: “Ho vissuto tre anni importanti della mia carriera a Palermo. In quei tre anni si è chiuso un ciclo con la finale di Coppa Italia persa contro l’Inter. È forse il rammarico più grande, quella poteva essere la ciliegina sulla torta per un grande gruppo. Quella sconfitta segnò il punto più alto, portò più di 30mila palermitani a Roma. La partita che ricordo con maggiore affetto è la vittoria contro il Milan dei vari Ronaldinho, Pato e Pirlo. Lo stadio era strapieno e Amelia parò un rigore a Ronaldinho“.
Non solo gli ex calciatori ricordano l’avventura a Palermo, ma anche i tecnici. Tra gli allenatori che il popolo rosanero stima ancora oggi possiamo annoverare su tutti Guidolin, Iachini ma soprattutto Delio Rossi. Lui ha fatto sognare una città intera, sfiorando un trofeo mai sollevato dal Palermo nella storia. “Mille partite in Serie A significa che il Palermo ha una storia ed una tradizione, spero venga confermata anche in futuro – le parole di Delio Rossi – Per averlo bisognerà avere un grande rispetto per il passato, altrimenti non si è una grande squadra. Le partite che ricordo sono più di una, quelle vinte le ricordo poco. La finale persa in Coppa Italia la ricordo con maggiore affetto, soprattutto perché sapevo che poi sarei andato via“.
Da quel giorno per il Palermo è iniziato un percorso tortuoso in discesa, lontano dagli splendori del 2010. Le mille partite sono un traguardo importante, ma i palermitani sperano che in un futuro il rosa ed il nero possano tornare nella parte sinistra della classifica e nell’elite del calcio italiano.