Porte girevoli Palermo: e se ci fosse stata una “chioccia”?
Quella del Palermo è una porta costantemente sotto assedio, non solo dagli avversari, che l’hanno resa la più battuta del campionato dopo quella del Pescara, ma anche dalle critiche dei tifosi. Sin dall’inizio della stagione, uno dei tanti dilemmi su questa squadra è stato se porre o meno fiducia in Posavec, portiere croato alla prima stagione da “numero 1” in Serie A. Molti lo avrebbero voluto affiancare a una “chioccia”, a un portiere d’esperienza che potesse farlo crescere, ma che allo stesso tempo potesse assicurare la porta del Palermo: così non è stato, anche per volontà di chi ha operato nel mercato estivo che riteneva il giovane pronto a una stagione da protagonista. Così, dopo aver battuto il record negativo di portiere con più errori nei massimi campionati europei, Posavec viene messo da parte e i pali vengono affidati a Fulignati.
43 anni in due ed entrambi alla prima stagione nel massimo campionato italiano, quella che doveva fargli fare il grande salto, non ancora compiuto se si sta a guardare le statistiche. 57 gol subiti dal croato in 27 incontri, mentre 10 subiti dall’ex Trapani in 3 match da titolare (4 se si conta quello con lo Spezia in Coppa Italia). Media che andrebbe a favore dello straniero, ma il suo concorrente ha parato contro Milan, Cagliari e Roma. Dal canto suo quest’ultimo non ha fatto grossissimi errori, che, invece, hanno caratterizzato la stagione di Posavec. La domanda ora è diversa: quanto di questi dati è attribuibile a loro e quanto al resto della difesa e della squadra?
A un grande ex come Alberto “Jimmy” Fontana non è dispiaciuto il numero 1 rosanero ed ha ben chiara la causa di questa sua brutta stagione: “Logico che il ruolo del portiere si metta in discussione in una stagione dove la squadra è in difficoltà. L’età fa molto in un portiere, tranne per i fenomeni come Donnarumma. Il Palermo doveva affidarsi a un portiere esperto, non per forza per farlo giocare, anche solo per fare spogliatoio, ma credo che chiunque con questa squadra avrebbe avuto difficoltà in porta”.
Il portiere è, dunque, uno solo dei tasselli che in questa squadra non funzionano e sopratutto che hanno costantemente un effetto domino al primo errore individuale. Bisognerebbe scegliere tra chi è più sicuro tra i due giovani dello stesso ruolo e tra chi ha più carattere per reagire in questi momenti difficili, ma la scelta diventa difficile, sopratutto per chi non vive giornalmente la bagarre: “Sono la società e l’allenatore che devono scegliere chi è più adatto, – continua l’ex estremo difensore dei siculi dal 2006 al 2009 – sopratutto in vista del prossimo anno, visto che per entrambi è stata una stagione sperimentale. Non mi sento di dire, da non addetto ai lavori, chi è meglio dell’altro”. Programmare la prossima stagione, che sia Serie A o Serie B, significa anche questo, se è il caso intervenendo sul mercato, visto che il valore di Posavec è più che raddoppiato rispetto ai 900 mila euro con i quali è stato prelevato dall’Inter Zapresic.
L’assenza di un leader forte, non solo in porta, è quello che più manca a questo Palermo: basti pensare che al posto di Fulignati nella scorsa stagione c’era Sorrentino, capitano e anima di quella squadra che conquistò con sangue e sudore (e anche con le sue parate) una salvezza in extremis. “L’esperienza conta, in ogni parte del campo. Non servirebbe solo un portiere esperto, ma anche 2-3 giocatori in mezzo al campo che sanno gestire i momenti difficili, se fosse rimasto Sorrentino o fosse venuto un portiere veterano, non sarebbe cambiato nulla, il Palermo ha troppe lacune”. Lopez, a parte il match di Udine, nelle ultime partite si è affidato all’empolese, che non ha fatto grandissime parate, cosa che, in alcune partite, l’Under 21 croato ha fatto vedere. Per Fulignati potrebbe essere fondamentale, per prendersi il posto fisso da titolare, la gara contro il Bologna, contro il quale l’anno scorso esordì proprio Posavec, tenendo la sua porta inviolata.