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Un super Dybala non basta, pari dei rosa a Torino

precedenti palermo cesena

Il processo di crescita del Palermo prosegue con un pari (2-2) conquistato sul campo del Torino nell’anticipo serale della quattordicesima giornata. Un super Dybala, ancora una volta nelle vesti di “re Mida” in grado in questo momento di trasformare in oro tutto ciò che tocca, non basta ai rosa per conquistare l’intera posta in palio. Il match contro i granata lascia in eredità un punto, maturato al culmine di una prestazione dai due volti da parte degli uomini di Iachini, ordinati e propositivi nel primo tempo, in apnea nella ripresa complice la reazione d’orgoglio degli avversari. Un Palermo double-face, dunque, in linea con il peso specifico di questo pareggio. Un risultato da inquadrare in un’ottica positiva perché dà continuità alla serie utile (sesto risultato utile consecutivo), ma nello stesso tempo con un rovescio della medaglia negativo alla luce del fatto che la squadra, per due volte in vantaggio, si è fatta rimontare in entrambe le circostanze e non è riuscita ad imporre la propria supremazia nel contesto di una gara che sembrava assolutamente sotto controllo. E’ giusto riconoscere i meriti di un Torino che non avrebbe meritato di perdere soprattutto per il forcing esercitato nel secondo tempo ma è altrettanto vero che sono stati i rosa ad alimentare il ritorno in partita della compagine piemontese. Il Palermo ha dimostrato ancora una volta poco cinismo e poca lucidità in fase di ultimo passaggio e, contestualmente, non ha saputo sfruttare le fasi di gioco favorevoli consentendo ai granata di riordinare le idee e “costruire” la propria rimonta. Sul versante rosanero, pertanto, resta un pizzico di rammarico per non avere conquistato i tre punti ma anche la consapevolezza di avere disputato una prova positiva caratterizzata nel primo tempo da personalità e disinvoltura nonostante l’assenza di due pedine fondamentali dello scacchiere come Barreto e Vazquez. Il primo è stato sostituito da Chochev che a centrocampo si è acceso ad intermittenza. Al posto del “Mudo”, invece, ha giocato Belotti, poco reattivo per lunghi tratti dell’incontro nella rifinitura dell’azione negli ultimi venti metri. E’ sottile, comunque, il confine tra i demeriti del Palermo e la bravura di un Toro mai domo. Un avversario affamato di punti e animato da grande voglia di riscatto dopo tre ko consecutivi in campionato e, in particolare, dopo l’amarezza vissuta nel derby con la Juventus perso a pochi secondi dalla fine. Dati di fatto che non devono ridimensionare il coefficiente di difficoltà di un impegno che i rosa, in ogni caso, hanno superato con buoni voti proseguendo senza sosta la propria marcia verso la parte sinistra della classifica.
IL FILM DELLA PARTITA: Per la prima volta in questa stagione Iachini deve fare a meno di Vazquez (out per squalifica) sostituito da Belotti in qualità di partner d’attacco di Dybala. A centrocampo, privo dello squalificato Barreto, spazio a Chochev nel ruolo di interno sinistro nella batteria completata da Maresca, confermato in cabina di regia, e Rigoni. Sull’out sinistro Daprelà preferito a Lazaar. Sullo, vice di Ventura squalificato, cuce sul Torino il solito vestito, un 3-5-2 speculare a quello del Palermo con El Kaddouri chiamato a fare da collante tra la “mattonella” di mezzala sinistra e quella di trequartista a supporto delle punte (Quagliarella e Martinez). Una conclusione larga di Maresca, fischiato dal pubblico di casa per i suoi trascorsi bianconeri ed un’esultanza provocatoria esibita in un derby, è l’unica occasione da segnalare nel primo quarto d’ora. Frazione di gioco al termine della quale Iachini è costretto al cambio forzato con Lazaar al posto di Daprelà, out per un infortunio al ginocchio. Il primo vero squillo di tromba del match coincide con il vantaggio dei rosanero maturato al culmine di un errore dei padroni di casa in fase di impostazione. La rete, realizzata al 16’, porta la firma di Rigoni abile a sfruttare un assist confezionato da Dybala. L’argentino, “preso di mira” dai difensori granata costretti spesso a ricorrere al fallo sistematico, conferma il suo ottimo momento di forma tenendo in apprensione la difesa avversaria e affermandosi in qualità di punto di riferimento della manovra. I rosa restano in assoluto controllo del match ma al 27’ tremano in occasione di un doppio tentativo di Quagliarella fermato prima da Belotti (intervento di testa sulla linea) e poi dalla sfortuna (destro a fil di palo da posizione favorevole). Un campanello d’allarme per i rosanero puniti al 35’ da Martinez che ristabilisce la parità superando Sorrentino con un tiro di destro dopo avere eluso la marcatura di un ingenuo Andelkovic. L’inerzia adesso è dalla parte del Torino complice la fase di sbandamento di un Palermo poco lucido nella gestione di questa fase dell’incontro: al 40’ in evidenza El Kaddouri che chiude un triangolo con Quagliarella ma il suo sinistro a giro dal limite dell’area termina alto sopra la traversa. L’ago della bilancia pende dalla parte dei granata ma ci pensa subito Dybala a stravolgere il copione: il gioiello argentino, supportato in questo caso anche da un pizzico di fortuna, al 44’ si inventa un gran gol battendo Gillet con una conclusione al volo di sinistro dopo un controllo volante con il tacco. Per Dybala si tratta del settimo sigillo in campionato, il quinto consecutivo. Allo scadere, il vantaggio degli ospiti è messo in discussione da un acuto di Quagliarella che, servito da una sponda di Martinez, sfiora il pari con una girata di prima intenzione.
Iachini “legge” la partita e nelle battute iniziali della ripresa interviene ancora sulla fascia sinistra per aggiornare il suo piano d’azione: Lazaar, a rischio espulsione, lascia il posto ad Emerson. Un Toro aggressivo prova subito a cambiare marcia ma i tentativi dei padroni di casa vengono neutralizzati da Sorrentino, reattivo su un destro di Martinez smarcato da Peres e su una conclusione di Quagliarella. Al 15’ si rinnova il duello tra l’attaccante granata ed il portiere e ne esce vincitore di nuovo il numero 70 rosanero. Vacillano gli uomini di Iachini graziati dopo due minuti da Martinez che ritarda la battuta a rete da ottima posizione. Il forcing granata, però, ha effetto al 22’ e si traduce nel gol del pareggio realizzato da Glik (uno dei tanti ex di turno) con un colpo di testa sugli sviluppi di un corner. Dopo il 2-2, però, si attenua la spinta del Torino, sempre in affanno nel momento in cui deve contenere le ripartenze ispirate da un super Dybala. Il numero 9 è una costante spina nel fianco della retroguardia dei granata, proiettati in avanti (Amauri, intanto, entra al posto di Martinez) alla ricerca del terzo gol. Rete maturata al 40’ ad opera di Quagliarella ma che l’arbitro Giacomelli annulla per una posizione di fuorigioco di Darmian. Proprio l’esterno destro si rende pericoloso, nel finale, con una conclusione di sinistro che lambisce il palo alla destra di Sorrentino. Pericolo scampato per i rosa che, a tempo scaduto, devono ringraziare Gonzalez, provvidenziale in acrobazia con un intervento in anticipo su Amauri sugli sviluppi di una punizione. L’assalto a pieno organico del Toro termina con un colpo di testa di Quagliarella che sorvola la traversa.

 

 

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