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Roma, Spalletti: “Terzo posto? Non sarebbe un fallimento, Totti…”

Un posticipo da non sbagliare. Lo sa bene la Roma, impegnata domenica sera contro il Milan. In ballo il secondo posto, i giallorossi hanno il Napoli con il fiato sul collo. “Affronteremo una squadra stimolatissima e con un allenatore che prepara benissimo le partite”, l’analisi di Luciano Spalletti sui prossimi avversari. Gara delicata visto l’obiettivo in ballo. E non per la Roma non sarà facile, c’è da digerire la sconfitta nel derby della scorsa settimana: “Ho visto la giusta reazione – assicura il tecnico giallorosso in conferenza stampa – , c’è amarezza e me la sento tutta io addosso. La partita di domani sarà fondamentale per le risposte e per i punti in palio. Ma l’esame vero è la posizione a fine campionato”.

Un derby che si è portato con sé uno strascico inaspettato e decisamente di poco gusto. Nella notte di ieri infatti un gruppo di ultras laziali hanno impiccato dei manichini vestiti da tre giocatori della Roma, con uno striscione non proprio delicato e dal tono minaccioso. Non può mancare l’opinione del tecnico giallorosso: “E’ un episodio che non appartiene a nessun tifoso che ama questo sport. Fa parte di persone deviate e che hanno dei problemi. Tifare è sostenere e gioire, criticare e dispiacersi”, le parole forti di Spalletti. “Evidenzia odio gratuito, come quello che ho ricevuto nell’articolo di Vocalelli quando tirò in ballo pure i miei figli pur di attaccarmi, ricorda.

E in settimana ha tenuto banco la questione Totti e il futuro, con il presidente Pallotta che ha annunciato Totti come direttore tecnico per la prossima stagione. Dal canto suo, il capitano giallorosso non ha voluto sbilanciarsi e lascia un velo di mistero. Spalletti glissa così: “Per me essere uno che lo valuta dall’esterno diventa difficile perché ci sono dentro fino al collo. Secondo me, essendo nel momento più importante della sua carriera ed essendo così attaccato alla Roma, Totti preferisce aspettare la fine del campionato e fare silenzio per fare il bene della squadra. Non sono d’accordo nel ritirare la maglia numero 10, pensate al bambino che sogna di vestire quella maglia. Vogliamo togliere questa soddisfazione o questo sogno?”. Un tasto complesso che toccherà risolvere al nuovo ds Monchi: “E’ stato preso il migliore sulla piazza. A me ha fatto piacere confrontarmi con il numero uno dei direttori. Mi ha già dato qualcosa che mi tengo stretto”.


Spalletti torna poi alle questioni di campo. Lo spettro del terzo posto e dei preliminari di Champions League è dietro l’angolo: “Parlare di fallimento mi sembra un’utopia – precisa il tecnico – . Abbiamo sbagliato delle partite che sono determinanti dove non abbiamo caricato bene il valore dei nostri giocatori uno sopra l’altro. n generale la squadra si è comportata molto bene. E’ una squadra forte che non è in alto mare come si pensa in questo momento qui a Roma. E’ una squadra che deve reagire e deve far vedere la personalità che ha venendo fuori da una sconfitta dove non ha dato tutto. Deve avere una reazione più forte di quella che dovrebbe avere usualmente”.

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