Palermo, il tesoro dei giovani
Con la Serie A ormai alle spalle, nonostante manchino ancora due giornate da giocare, c’è una nuova stagione da programmare. In Serie B. La programmazione dovrebbe essere già partita vista la necessità di allestire una squadra che possa risalire immediatamente, come fatto per esempio dal Verona quest’anno. Ma l’incertezza di un closing non ancora arrivato alla conclusione, ha portato qualche nube sopra il futuro del club rosanero. Baccaglini e Zamparini rassicurano, non si sbottonano ma predicano calma e fiducia. Fiducia che deve arrivare sulla parola e su nient’altro. Oltre alle poche bandiere da salvare dal disastro, il Palermo ha dei punti fermi da dove ripartire: i giovani.
I giovani posso rivelarsi il vero punto forte del prossimo Palermo. Giovani rosanero che, quest’anno, hanno anche avuto l’opportunità di calcare il palcoscenico della massima serie nazionale. Non una cosa da poco, l’esperienza conta sempre. Ne è un esempio Pezzella, che in maglia rosanero si è fatto valere anche in Serie A tanto da attirare gli sguardi interessati di tanti club. Il rinnovo dimostra la volontà di ripartire dal terzino di origini napoletane. Ma non solo, anche Lo Faso sarà un tassello imprescindibile per il Palermo che verrà. L’esordio per il classe ’98 è arrivato contro il Milan e ha fatto subito stropicciare gli occhi. Poi un utilizzo razionalizzato per il trequartista palermitano, che in Primavera è esploso ed è pronto a farlo anche in prima squadra.
Al duo si è anche aggiunto, domenica scorsa, Ruggiero. Contro il Genoa la prima volta, per 90 minuti e tanti consensi riscossi. Il “nuovo Gattuso” ha confermato le sensazioni di Lopez che lo ha inserito durante gli allenamenti e di Bortoluzzi poi che ha avuto il coraggio di lanciarlo nella mischia. Contro il Pescara potrebbe essere riconfermato, a sostegno del fatto che nel Palermo del prossimo anno anche il roccioso centrocampista ci sarà. Senza dimenticare che il Palermo potrà contare anche sui rientri dai prestiti, come Bentivegna e La Gumina. Quest’ultimo, con la maglia della Ternana, ha collezionato 15 presenze e un gol messo a referto. Una stagione comunque condizionata da un brutto infortunio. Per Bentivegna invece annata altalenante e solamente 10 presenze raggiunte con l’Ascoli.
Ma sul talento dei due non si discute, due assi nella manica che Baccaglini e il futuro allenatore potranno giocarsi. Ma non basta del tutto. La Serie B ha dimostrato di essere un campionato estenuante, oltre che lungo. Una serie d 42 gare complicate e imprevedibili, il Verona dimostra che anche se si ha la rosa più forte la vittoria non è assicurata. E per far rendere al meglio questi giovani tra le insidie della B, serve un’ossatura forte con gente che la categoria la conosce e la calca da tempo. Per ripartire bisogna rifare le fondamenta e i giovani ne possono fare parte. Serve solamente fiducia e anche un pizzico di fortuna.