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LA BEFFA – Due palermitani “doc” fanno volare l’Empoli delle meraviglie

Se a fare le fortune dell’Empoli sono (anche) i palermitani. La squadra toscana ha spiccato il volo dopo essere stata rinforzata sul mercato e dopo l’arrivo di Aurelio Andreazzoli, giunto alla corte di Fabrizio Corsi dopo l’esonero di Vivarini di dicembre; ed il merito è anche di due vecchie conoscenze del Palermo: Pietro Accardi e Francesco Chinnici.

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Accardi dal 2016 è il direttore sportivo di questo Empoli: dopo l’esordio con il Marsala e approdato in prima squadra con i rosanero, fu uno dei protagonisti del Palermo in Serie B (60 presenze tra il 2002 ed il 2004), prima di essere sorpassato nelle gerarchie da Fabio Grosso e collezionare solo 15 presenze nelle due successive stagioni fra campionato e coppe.


L’addio al Palermo lo portò a Genova, sponda Sampdoria, per quella che fu la parentesi più lunga della sua carriera: 120 presenze in 6 anni in maglia blucerchiata e i preliminari di Champions conquistati da avversario dei rosa nel 2010, ma anche due esperienze in prestito al Brescia e tanti infortuni che ne hanno condizionato il rendimento.

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Poi l’arrivo ad Empoli e nel 2014 la decisione di ritirarsi a soli 32 anni per iniziare la carriera di dirigente, prima da team manager e dal 2016 come direttore sportivo, mostrando soprattutto in questa stagione grande coraggio nelle scelte di mercato e di gestione tecnica, su tutte la scelta di esonerare Vivarini e ingaggiare Andreazzoli.

Se Accardi è stato un protagonista della promozione in A dopo 32 anni, la storia di Chinnici a Palermo inizia proprio nel luglio del 2004, entrando nello staff tecnico come preparatore e ricoprendo l’incarico fino al 2011 (l’anno della finale persa in Coppa Italia), affiancando nel corso degli anni i vari Guidolin, Delneri, Colantuono, Ballardini, Zenga e infine Delio Rossi, gestendo grandi campioni e match dal sapore europeo.

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L’arrivo di Chinnici ad Empoli però è storia recente: svincolatosi dopo l’esperienza al Bologna, il suo ingaggio da parte del club toscano è avvenuto a fine ottobre del 2017, affiancando i preparatori Antonio Del Fosco e Rocco Perrotta nella gestione e recupero dei giocatori infortunati, ma è curioso come poi in Toscana abbia ritrovato dopo un paio di mesi proprio Andreazzoli. I due si erano già incrociati ai tempi della Roma (tra il 2012 ed il 2014) visto che il tecnico di Massa è stato collaboratore tecnico dei giallorossi per 12 anni, dal 2005 al 2017, anche con un breve periodo da allenatore ad interim nel 2013 dopo l’esonero di Zeman.

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Fino ad ora si può dire che i due palermitani (e Andreazzoli) abbiano fatto più che bene: infortunio di Provedel a parte, la squadra sta bene sul piano fisico e la scelta del tecnico ex Roma da parte di Accardi e Corsi ha dato all’Empoli un gioco ancora più spumeggiante, più di quanto non si fosse visto con Vivarini (che ha pagato tre sconfitte esterne consecutive, qualche pareggio in casa e 10 punti in 8 gare, prima di essere esonerato). L’Empoli di Andreazzoli ha cominciato con un pareggio casalingo contro il Brescia, poi sei vittorie consecutive: ora va a caccia della settima perla e lo fa – beffardamente – anche grazie…. a due palermitani.

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