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Acuto del “gallo”, il Palermo vince all’ultimo respiro

Il Palermo chiude in bellezza il campionato. Nell’ultima giornata, i rosanero ottengono un risultato di prestigio imponendosi all’Olimpico contro la Roma per 2-1 e terminano la stagione all’undicesimo posto a quota 49 punti. Archiviata la pratica salvezza con largo anticipo, ogni occasione diventa utile per fare esperimenti e raccogliere informazioni in vista della prossima stagione. E la gara di oggi ha seguìto questa scia. Iachini ha confermato lo stesso canovaccio tattico (3-5-1-1) ma, contestualmente, ha spostato qualche pedina del suo scacchiere proiettandosi verso il futuro. La novità principale è stata la collocazione di Jajalo inquadrato non come playmaker ma nel ruolo di mezzala destra al posto di un acciaccato Rigoni nelle cerniera a tre completata da Maresca e Chochev, al rientro dopo il turno di squalifica. Futuribile anche la conferma di Quaison in qualità di esterno destro nel centrocampo a cinque. Il jolly svedese ha dato vita sulla fascia ad un interessante duello con l’ex di turno Balzaretti (tornato in campo a pieno regime dopo un lungo calvario) e ha fornito a Iachini indicazioni confortanti sulle quali fare leva soprattutto in prospettiva. Ma, al di là dei singoli, è stato il collettivo all’ultimo atto del torneo a lanciare segnali incoraggianti sul piano del gioco e della mentalità. I ritmi blandi di una partita di fatto priva di significato non devono ridimensionare i meriti di un Palermo che ha interpretato il match nel modo giusto e che, fin dalle battute iniziali, si è proposto con personalità. Non è un caso, ad esempio, che il primo tempo sia stato interamente di marca rosanero. Il rigore trasformato da Vazquez al 35’ (punito un tocco con il braccio del difensore Spolli che ha interrotto un’iniziativa di Chochev) premia l’approccio positivo della formazione ospite, sempre sul pezzo e in grado anche prima del gol di mantenere un alto coefficiente di pericolosità. Nitide le palle gol costruite da Maresca, il cui colpo di testa sugli sviluppi di un corner è stato neutralizzato al 20’ da un ottimo intervento di Skorupski, e da Jajalo, insidioso con un destro da fuori area a fil di palo.
Un Palermo in salute e animato ancora dalla voglia di stupire ha messo in difficoltà la Roma. Il trend della prima frazione di gioco è proseguito nella ripresa. Sorrentino non ha dovuto compiere interventi di rilievo, un altro indizio significativo sull’andamento della partita. Gli episodi o i lampi di un singolo, tuttavia, possono modificare all’improvviso la trama di un match. Soprattutto quando sono i grandi giocatori come Totti a conquistare la ribalta e ad uscire il coniglio dal cilindro. Un cucchiaio del capitano giallorosso, servito da Nainggolan, a cinque minuti dalla fine aveva ristabilito la parità ma è stata solo una fiammata. Totti e compagni non avevano fatto i conti con la “fame” del Palermo che, all’ultimo secondo, si è riportato in vantaggio. Il gol-vittoria porta la firma di Belotti che, scattato sul filo del fuorigioco, regala ai rosa i tre punti con un tap-in a porta vuota su assist di Vazquez.

 

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