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Aic pronta allo sciopero: “Con queste norme la Serie C non parte”

Con queste norme il campionato non partirà. Nel giorno della presentazione dei calendari del campionato di Serie C, il vicepresidente dell’AIC Umberto Calcagno ribadisce la protesta contro le regole relative a liste e giovani e conferma lo stato di agitazione, che potrebbe sfociare nello sciopero alla prima giornata della terza serie professionistica.

Intervistato da Tuttoc.com, ribadisce: “Se non verrà eliminato il vincolo delle liste, i giocatori non scenderanno in campo. Nei primi giorni della prossima settimana la dichiarazione di stato di agitazione sfocerà nello sciopero per la prima giornata. Ci aspettiamo che non si arrivi a tanto. Non abbiamo alcun tipo di interlocuzione. C’è stato poco rispetto per l’intera categoria, ancor più dopo il mancato riscontro alle nostre istanze. Oggi abbiamo un’unica certezza: se la situazione non cambia, la prima giornata salterà”.

E sulle liste sottolinea: “Non hanno senso di esistere. La Lega afferma che siano l’unica maniera per risparmiare: non capisco perché i presidenti debbano autolimitarsi. Nessuno gli ha mai imposto di tesserare più di 22 calciatori. Oltretutto chi ha più di un milione di euro di budget da anni deve comunque presentare delle fideiussioni aggiuntive; quindi nessuno fa più il passo più lungo della gamba. La realtà, quindi, è che c’è solo la voglia di limitare gli altri, di penalizzare i calciatori e quei presidenti che vorrebbero investire seriamente nel nostro mondo. Il minutaggio dei giovani? Non abbiamo bisogno di spiegare tutti gli effetti distorsivi di tali norme ai calciatori perché li hanno ben percepiti. E li hanno compresi ancor più i giovani perché vedono che fine fanno gli amici cresciuti negli stessi settori giovanili di uno o due anni più grandi. Oggi la Lega Pro è una fabbrica di illusioni, non più di sogni”.


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