Akragas – Pro Favara, scontri al termine della partita: cinque arresti
Il derby tra Akragas e Pro Favara non è finito sul campo: dopo la vittoria in Coppa Italia Eccellenza da parte dei padroni di casa (per 3 – 0) le due tifoserie sono infatti entrate in contatto facendo partire un lancio di sassi e bottiglie di vetro, che avrebbe ferito anche due carabinieri.
Al momento in cinque tifosi sono stati individuati ed arrestati, ma sono in corso delle indagini per individuare ulteriori responsabili. Le due società sono intervenute con due comunicati per commentare lo spiacevole evento.
“Il presidente Giuseppe Deni e tutta la dirigenza dell’Akragas è vicina agli agenti delle forze dell’ordine che, nel post gara di Akragas–Pro Favara sono stati oggetto di un violento scontro da parte di alcuni facinorosi e costretti a ricorrere alle cure sanitarie. Un fatto inaccettabile ed inqualificabile! Come società di calcio siamo al fianco dei nostri agenti a cui va il ringraziamento per la particolare dedizione con cui domenicalmente affrontano il loro lavoro a tutela dell’ordine pubblico. Auspichiamo la pronta guarigione degli agenti che hanno subito lesioni e il nostro augurio è che possano tornare quanto prima in servizio. Al tempo stesso, quanto accaduto non ha alcuna giustificazione e chi ha agito dimostrando assoluta mancanza di rispetto delle istituzioni ne pagherà le conseguenze previste dalla legge. Ci dissociamo, altresì, da questi pseudo sportivi che nulla hanno a che vedere con i principi di lealtà e far play che questa società sportiva da sempre persegue. La violenza non si giustifica e non può essere tollerata”.
“Nell’esprimere la nostra netta condanna sui fatti successi nel post gara tra Akragas-Pro Favara formuliamo i migliori auguri di una pronta guarigione al commissario capo della Polizia di Stato Francesco Sammartino e al suo collega Ezio D’Ambra vittime dell’inqualificabile pioggia di bottiglie e pietre al termine del derby. Le forze dell’ordine (Polizia, Guardia di Finanza, Carabinieri e Polizia Municipale) garantiscono ogni domenica il mantenimento dell’ordine pubblico e non possono mettere a rischio la propria incolumità per il comportamento di alcuni facinorosi che scambiano uno stadio di calcio in un ’ arena dove sfogare comportamenti irrazionali. Ieri ci ha fatto piacere vedere sugli spalti intere famiglie con donne e bambini al seguito delle rispettive squadre da sostenere. Noi vogliamo lo stadio come punto di aggregazione e che tutto finisca al 90 ′, a prescindere dai risultati. Ci possono stare i cori di sfottò ed i fischi durante le azioni di gioco, ma è inaudito assistere ai lanci di sassi, bottiglie ed altri oggetti tra i settori e fuori dagli impianti di gioco, quando i tifosi defluiscono. Tali episodi azzerano tanti sforzi economici che ogni società compie per assicurare alle proprie città il mantenimento di una squadra di calcio a certi livelli”.