Allenamenti individuali ma “facoltativi”: tensione club-giocatori sul fronte ingaggi
Un aggettivo che potrebbe fare la differenza. Ci sarebbe di nuovo tensione fra i club e i calciatori e stavolta il nodo della questione sono gli allenamenti individuali, definiti da molte società come “facoltativi”. Un aggettivo che ha spinto subito i giocatori a chiedere chiarezza.
Secondo quanto riporta il Corriere dello Sport, infatti, sarebbero già state inviate delle lettere ad alcune società di Serie A in merito, per non avere “sorprese” sul fronte ingaggi: i giocatori (pur aderendo volontariamente a tale tipologie di sedute) vogliono infatti vedere riconosciuta la “prestazione” offerta.
Un altro tassello nel braccio di ferro sugli ingaggi visto che i club (in caso di mancata ripresa) non vogliono pagare i calciatori per i mesi di inattività. Ma allora, le due settimane tra il 4 e il 18 maggio? I giocatori affermano che si recheranno di loro volontà agli allenamenti ma che ciò viene fatto nell’interesse del club, non come scelta squisitamente “autonoma”. Un’altra partita nella partita.
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Aboliamo il calcio professionistico, e tutti questi mangiapane a tradimento andranno a zappare, dai giocatori ai presidenti, dai direttori sportivi ai procuratori. E basta! Lo sport vero si fa pagando il campo di calcio o di calcetto con gli amici.
Lo so che non si potrà fare, ma questi non hanno nessun senso di vergogna.