Amarcord – i sette anni di De Sensi: “A Palermo iniziai da militare…”
Pietro De Sensi è uno degli ex rosanero ad aver raccolto più presenze con la maglia del Palermo, precisamente dalla stagione 87/88 alla stagione 93/94, collezionando alla fine 212 presenze e ben 17 gol in rosa. Oggi vive a Lamezia Terme e ricopre il ruolo di selezionatore della rappresentativa juniores calabrese.Difensore moderno con, appunto, spiccate doti realizzative; dopo gli inizi nelle giovanili della U.S. Vibonese dove si distingue per la grande qualità nel suo ruolo, giunge presto in prima squadra dove rimane perno del reparto difensivo della squadra calabrese per due stagioni. Dopo un passaggio per analogo periodo ad Enna nel 1987 viene notato dall’allora fresco diretto sportivo del rinato Palermo, dopo la radiazione del 1986, Franco Peccenini.
FOTO – DE SENSI AL PALERMO, LA GALLERY
Si trasferisce in rosanero nella stagione 87/88 in C2 e diventa subito beniamino dei tifosi dove si fa apprezzare subito dal tecnico Caramanno per le sue doti tecniche e per la sua generosità in campo.
Nella stagione successiva (89/90) diventa titolare del suo ruolo e stabilisce il suo record personale di gol in una stagione (10 gol tra campionato e coppa Italia) segnando consecutivamente nelle prime 6 partite ufficiali tra campionato e coppa. Ecco il suo ricordo del suo periodo a Palermo:
“Sono arrivato a Palermo che ero un ragazzo – esordisce De Sensi – all’interno di un gruppo giocatori molto forti chiamati dalla nuova società per vincere subito il campionato ed è stata un’esperienza bellissima, ho totalizzato solo 15 presenze pero’ in compenso ho fatto tutta la coppa Italia eliminando squadre di C1 arrivando e perdendo soltanto per un gol in finale contro il Monza che aveva vinto il campionato ed era andato in B e che tra le sue fila aveva un certo Casiraghi.
Di quell’anno conservo il ricordo di una squadra fortissima e di una persona formidabile come mister Caramanno e il suo secondo il compianto Cerro”.
“L’anno successivo (88/89) con mister Rumignani in panchina lo considero quello della mia vera consacrazione calcistica in maglia rosanero con 33 presenze e 5 gol stabilendo un record particolare di 4 gol consecutivi in campionato e 1 in coppa eguagliato successivamente da un altro difensore in maglia rosa; Christian Terlizzi. L’unico neo è aver giocato tutta la stagione a Trapani per l’inagibilità della “Favorita” a causa dei lavori per il mondiale del 1990. Di quell’anno ricordo con soddisfazione, oltre allo spareggio dell’ultima giornata con il Foggia di mister Caramanno terminato 1-1, un altro record: la squadra rimase imbattuta per 32 giornate”.
“La stagione dopo insieme a mister Liguori eravamo partiti per vincere il campionato ma arrivammo solo al 5° posto sempre giocando a Trapani, ritrovando la” favorita” solo al termine della stagione in tempo per giocare davanti a 33 mila persone per l’ennesima Finale di Coppa Italia di C con la Lucchese perdendo con grande rammarico solo ai rigori dopo l’1-1 al termine della gara”.
“La stagione 90/91 con Enzo Ferrari, che sostituì mister Liguori, arriva una bellissima promozione in serie B dopo un annata abbastanza dura. Con grande fatica abbiamo raggiunto l’obbiettivo che ci eravamo prefissi all’inizio, ricordo il mio gol decisivo per la promozione con l’Andria il 2 Giugno 1991 davanti a 30 mila tifosi, da brividi. Abbiamo festeggiato con un amichevole di lusso con il Real Madrid di Michel e Butragueno”.
“Nell’anno successivo, con Gianni Di Marzio in panchina, arriva una retrocessione immeritata e incredibile avendo collezionato 34 punti in casa ma solamente 2 punti fuori casa: forse in trasferta avevamo un atteggiamento rinunciatario e spesso negli ultimi minuti prendevamo gol. In casa invece, spinti da un pubblico eccezionale, facevamo delle prestazioni incredibili dimostrando invece grande personalità… purtroppo siamo retrocessi per la classifica avulsa e per fatti poco chiari, che con il calcio hanno poco a che fare”.
“La stagione 92/93 la considero tra le più belle trascorse a Palermo, con un gruppo molto unito e con Orazi a capo di una squadra fortissima. Di quel periodo ricordo la partita decisiva per la promozione in B a Perugia, vinta con un clima ostile dopo essere rimasti in dieci. Quell’anno vincemmo oltre il campionato pure la coppa Italia di C dimostrando di essere un gruppo che meritava continuità ma purtroppo per problemi tra il mister e la società questo l’anno dopo non avvenne”.
“Dell’ultima mia stagione a Palermo, nel 93/94 il primo ricordo che mi viene in mente è tanta confusione, con ben 38 giocatori utilizzati. Siamo partiti con mister Nicolini ma si capì subito che era un allenatore inesperto per la categoria, infatti venne subito sostituito da Salvemini. Riuscimmo a salvarci grazie all’arrivo a gennaio di alcuni elementi di categoria come Campilongo, Mareggini, Fiorin, Bigliardi e Petrachi. Io andai via a fine stagione. Non per colpa mia, ma perché Salvemini, che nel frattempo fu riconfermato, indicò alla società di cedere tutti i giocatori in scadenza di contratto che a lui non interessavano”.
“Il gol più bello in rosanero? A Salerno, stagione 89/90, recupero palla al limite dell’area avversaria scambio Auteri e, cosa inusuale per un difensore dell’epoca, mi inserisco faccio un pallonetto di testa al portiere in uscita e a porta libera faccio gol”.
“Nei miei anni a Palermo ho avvertito nei miei confronti sempre un grande affetto, per questo non finirò mai di ringraziare di cuore tutti i tifosi, ma devo anche ringraziare tutti i compagni dei vigili del fuoco e il comandante dell’epoca, perché il primo anno ero militare presso la caserma di p.zza Verdi e lui mi dava sempre il permesso per allenarmi”.