Atalanta – Lazio 3 – 2, LE PAGELLE: Milinkovic illude, la Dea centra la rimonta
MARCATORI: 4′ p.t. autogol De Roon (L), 11′ p.t. Milinkovic-Savic (L), 38′ p.t. Gosens (A), 21′ s.t. Malinovskyi (A), 35′ s.t. Palomino (A)
La Rimonta della Dea. La Lazio parte in quinta e va subito sullo 0-2 ma l’Atalanta riesce a rimontare e vincere la partita per 3-2. Per gli orobici però l’avvio è shock: gol mancato (con Zapata), gol subito con l’autorete di De Roon su un cross di Lazzari. Poi altra palla persa e bomba da fuori area di Milinkovic. L’Atalanta si riorganizza, accorcia con Gosens e nella ripresa preme sull’acceleratore: la Lazio non riesce più a uscire e Malinovskyi dalla distanza non perdona. Poi ci pensa Palomino a completare il ribaltone.
ATALANTA: Gollini 6; Toloi 5,5, Palomino 6,5, Djimsiti 6; Hateboer 6,5, De Roon 5,5, Freuler 6, Gosens 7 (dal 24′ s.t. Castagne 6); Malinovskyi 7 (dal 32′ s.t. Ilicic 5,5), Gomez 7; Zapata 6 (dal 25′ s.t. Muriel 6).
LAZIO: Strakosha 5,5; Patric 5,5, Acerbi 6,5, Radu 6 (dal 31′ s.t. Bastos 6); Lazzari 6,5, Milinkovic-Savic 7, Cataldi 6 (dal 15′ s.t. Parolo 6), Luis Alberto 5,5 (dal 32′ s.t. Anderson 6), Jony 5 (dal 31′ s.t. J. Lukaku 5,5); Correa 6 (dal 10′ s.t. Caicedo 5,5), Immobile 5,5.
I MIGLIORI
Gosens: L’Atalanta di Gasperini esalta gli esterni e lui continua ad esaltarsi. Finché ne ha, regge il confronto con Lazzari sulla corsa; perfetto il tempo di inserimento sul gol (in questa stagione sono 9, di cui 8 in campionato!).
Milinkovic-Savic: Mai dare tutto quello spazio al “sergente”. Quando c’è da ricamare e innescare il contropiede imposta che è una meraviglia. E quando c’è da scagliare la sassata… non si fa pregare.
Malinovskyi: A proposito di sassate dalla distanza. Già nel primo tempo si rende pericoloso, ma nella ripresa emerge sulla trequarti: col sinistro non perdona.
Gomez: Alla fine il trascinatore della Dea è sempre lui. Quando la Lazio cala viene fuori la fisicità degli orobici e la tecnica del Papu tiene continuamente sotto scacco la difesa della Lazio.
I PEGGIORI
De Roon: Sull’autogol è soprattutto sfortunato, ma l’errore finisce anche per condizionarlo per gran parte del primo tempo. Insieme al resto della squadra reagisce, ma a lui non basta per la sufficienza.
Strakosha: Nei primi due gol non può molto. Sul terzo invece… valuta male la traiettoria del calcio d’angolo e dopo l’uscita si ritrova nella terra di nessuno. Palomino ringrazia. Pochi minuti dopo su Gomez, invece, compie un grande intervento.
Jony: L’anello debole dell’undici biancoceleste, soprattutto in fase difensiva. E (guarda caso) i primi due gol orobici nascono da un break della Dea sulla sua fascia di competenza.