Baccaglini: “Non mi priverò di Zamparini, salverò il Palermo”
Arrivato da poche settimane ha già conquistato tifosi e squadra con la sua simpatia e il suo carisma. Paul Baccaglini ha tutte le carte in regola per sanare quella spaccatura che si era formata tra la tifoseria e la squadra nell’era Zamparini. Esordio non facile contro la Roma, ma adesso il suo Palermo vuole svoltare, ma per farlo deve battere l’Udinese domenica. Baccaglini ha raccontato tutti i passi della sua nuova avventura sin qui alla Gazzetta dello Sport: “Li ho voluti incontrare uno per uno, partendo dall’allenatore Diego Lopez. E alla fine ho chiesto di darmi del tu. E ho detto loro che ce la possiamo ancora fare, che ci possiamo salvare”.
Dalle Iene al trading finanziario, fino al Palermo, Paul sa che ci sono adesso dei dubbi tra la tifoseria: “Sono giovane, sto con la ex velina, che, però, ha una testa così… Facevo la Iena, ho più di 60 tatuaggi. Ma ad aprile sarò al 100% il proprietario del Palermo e sarà creata una società apposita. E in città starò tanto dalla prossima stagione quando avremo sistemato la nostra vita. E io Thais e sua figlia ci trasferiremo a Milano. Prenderò, comunque, casa a Mondello. Non sono una meteora e neppure, come dicono, uno che sta tre mesi fino alla retrocessione a fare da parafulmine e poi torna Zamparini. Voglio vivere squadra e città”.
Il neo-presidente racconta come è avvenuto il tutto, ma non parla ancora della cifra con la quale ha acquistato la società: “Ora spiego: con Zamparini mi ha messo inizialmente in contatto Frank Cascio. Poi ho conosciuto Angelo Baiguera (braccio destro di Zamparini). Maurizio voleva fare una riorganizzazione totale del suo patrimonio, all’interno del quale c’è pure il Palermo. Era stufo di insulti e pressioni. Stanco. Questa è una collaborazione tra me e lui. Che da ora faccio il presidente. Non si può dire che ho pagato il Palermo una determinata cifra perché gli investimenti verranno fatti quando ci sarà bisogno. Sicuramente per lo stadio che è il mio obiettivo principale e gli incontri istituzionali della settimana scorsa lo dimostrano. Lo stadio è la chiesa in cui si celebra la messa. E’ tutto. Quella con Zamparini è stata una trattativa condotta in Friuli, a casa sua e durata mesi, in silenzio. Come deve essere. Sono operazioni complesse e articolate. Io rappresento il fondo Integritas Capital, che funge da tramite per alcuni investitori, ma non è che devono essere svelati i nomi dei componenti. Si lavora in segreto con tanti studi legali. L’idea, ripeto, è riorganizzare la struttura di Zamparini e alla componente protagonismo non ho proprio pensato”.
“Non mi priverò di Zamparini – continua Baccaglini-. E’ uno che ha fatto calcio per 40 anni e ha scoperto i vari Cavani, Dybala, Vazquez e Pastore per citare i più recenti. In Italia i club non valorizzano il brand. Ha idea delle potenzialità che ha il Palermo e Palermo? Porterò in estate la squadra a New York. Ma in pochi giorni ho già messo su un progetto che mi sta a cuore: negli uffici dello stadio ospiteremo, in collaborazione con l’Università, giovani studenti che progettano delle start up. Le migliori le faremo nostre”.
Infine conclude sulla salvezza: “Lopez mi piace, ha grinta, e la infonde ai giocatori. E’ uno di loro e lo rispettano. Io credo che Palermo debba stare in A, con tutto il rispetto per l’Empoli che abbiamo in casa all’ultima giornata. Spero tanto sia la sfida decisiva. I ragazzi li ho visti decisi a provarci. Poi penseremo a cosa fare. La base c’è e la società non è affatto messa male”.
Bruttissimo indizio di continuità…..temo proprio come sostenuto in precedenza che ci troviamo di fronte a Zampaglini!
E’ costante e continuo il pensare che tutti siamo dei deficienti è continuare ad insultare la ns. intelligenza.
Ha già dichiarato che per investimenti si pensa solo allo stadio che è una priorità…………………….il resto puo’ aspettare sempre che la squadra non sia in Lega pro…..nel frattempo.
Ma forse nessuno ha capito che gli introiti dallo stadio nel bilancio della Juve incidono per il 15%…………………….in Italia ?????
Con questi principi e cioe’ mancanza di discontinuità con il passato non esiste futuro.