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Baccaglini e lo spettro dello Zamparini-bis: i dubbi di Palermo

6 Marzo - Zamparini annuncia il nome del nuovo presidente: è Paul Baccaglini, rappresentante del fondo Integritas Capital

Il giorno delle risposte è arrivato. Paul Baccaglini nuovo presidente del Palermo? Sì, ma dal 30 aprile. Se compra la società da Zamparini. Basta per rassicurare tutti? Macché. Il palermitano, diffidente già di suo, non ha certo preso bene l’annuncio di una cessione che ancora non è stata ratificata. Manca un mese e mezzo circa per comunicare la società acquirente e a fine aprile si dovrebbe effettuare il closing, quella parola che in tutta Italia conoscono grazie al Milan… che però è incappato in una notevole fregatura (e, aspettando la conclusione della trattativa con Yonghong Li, potrebbe arrivare anche la seconda).

Senza il closing, meglio il silenzio. In attesa che sia Baccaglini a prendere parola e spiegare passo dopo passo quali siano le sue intenzioni: presenti e future, per l’acquisto della società e per quel progetto quinquennale che vede il ritorno in Europa. Ambizione difficilmente giustificabile per la natura stessa dell’investimento: il fondo avrà intenzione di mettere soldi dove può avere facilmente un ritorno. Quindi? Stadio, in primis. Poi il centro sportivo con attività differenziate e possibilità di iscrizione soci (vedi Torre del Grifo a Catania, che per qualcuno andava venduta il prima possibile per evitare danni e invece rimane il vero gioiello in mano agli etnei).

Insomma, per chi si fosse stufato di un Palermo “costretto” a fare utili, arriva una brutta notizia: un fondo d’investimenti ha solo questo come obiettivo. E se i risultati (di esercizio, prima che sul campo) non arrivano, non si cercano scappatoie: si cambia investimento. Lo stesso curriculum di Baccaglini lo conferma: dall’energia rinnovabile al real estate, passando per l’industria farmaceutica. Non ci sono competenze particolari, ci sono i soldi e si investono per ottenere un ritorno. Se il ritorno non c’è, saluti a tutti.


Nulla di strano, per un’azienda. Alla fine è stato anche il ragionamento fatto da Zamparini per quindici anni. La prospettiva futura, però, non cambia di molto. Una sorta di Zamparini-bis, con disponibilità economiche tutte da vedere. Perché ad oggi tutte le ricerche sui fondi e sulle aziende in cui ha lavorato Baccaglini danno esito negativo. Nessuno pretende di trovare sul web tutte le risposte, ma dei tre nomi citati dal Palermo nel comunicato (Integritas Capital, Keystone Group e Foundation International) non ne risulta uno con Baccaglini nell’organigramma. Anche qui, il nuovo e il vecchio presidente dovranno delle risposte a breve.

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