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Baniya fa “cose turche”, Ranocchia fa le… fotocopie: Palermo, va bene così. Le pagelle ironiche di A&F

Si va a Bolzano e si gioca una gara serale all’ora dell’aperitivo, quando ancora siamo indecisi tra un tonic and gin e un Negroni e ancora troppo sobri per stemperare la tensione. E’ vero che siamo ancora all’inizio. E’ vero che c’è qualche difficoltà in attacco. E’ vero anche che fuori giochiamo meglio che in casa. Ma dopo la figuraccia di Napoli, figlia anche di qualche errore di troppo e di un arbitro sulla cui condotta non ci sentiamo di dare giudizi per evitare querele, l’unico modo per mettere a tacere le polemiche è vincere.

Contro il Sudtirol Dionisi lancia Baniya accanto a Nikolau, con Desplanches di nuovo al suo posto dopo la prova da torneo del Cral bancario di Sirigu a Napoli. A centrocampo tornano Gomes e Segre a supporto di un Ranocchia ancora in cerca di se stesso. In avanti c’è Henry che si conferma il titolare da trasferta dell’attacco. Ai suoi lati Di Mariano e Le Douaron, titolare in campionato per la prima volta.

A Napoli è chiaro che c’è stato turnover pesante e, come sempre, in caso di vittoria avrà avuto ragione Dionisi a snobbare la coppa Italia, in caso di sconfitta avrà doppiamente torto. Nei primi minuti c’è più Sudtirol che Palermo. Abbiamo sempre la sensazione che gli altri sappiano sempre cosa fare con la palla mentre noi la teniamo e la facciamo girare con la stessa serenità con cui Cappuccetto Rosso attraversava il bosco da sola, ben sapendo che in giro c’era il lupo cattivo.

Poi, mentre ci arrabbiamo per qualche passaggio sbagliato di troppo e qualche errore da oratorio, arriva il vantaggio del Palermo. Ranocchia batte una punizione da lontano e prende la testa di Baniya che sovrasta l’avversario e la mette dentro! I rosanero per un po’ ci provano a comandare ma poi tornano a chiudersi e a giocare di rimessa, aspettando il varco giusto per piazzare il raddoppio. A noi subire così mette ansia e quindi non va bene.

I giocatori scivolano come fossero già sulla pista di pattinaggio sul ghiaccio al giardino Inglese e questo aumenta la quantità di minchiate che già di solito è piuttosto elevata. Fortunatamente arriva il fischio del primo tempo, ma noi così alla fine non ci arriviamo.

Si ricomincia e prendiamo subito gol, su una punizione stupenda su cui non sappiamo se Desplanches abbia o meno qualche colpa. Dionisi comincia con i cambi e Le Douaron si accomoda in panchina per fare spazio a Insigne. E come nel primo tempo il gol del vantaggio arriva, inatteso e bello, con un calcio piazzato fotocopia, con Ranocchia che crossa e Diakitè che la mette dentro! Entrano anche Brunori, Di Francesco e Saric per Henry, Di Francesco e Ranocchia. Forze fresche per il rush finale.

Il Palermo tiene palla e arriva anche il terzo gol. Brunori innesca l’azione, riceve e lavora bene la palla tra tre avversari, serve Insigne che da solo non può sbagliare. Ci chiudiamo a difendere con l’ingresso anche di Ceccaroni e il Palermo fa scorrere i minuti tenendo palla. Arriva la terza vittoria in trasferta consecutiva. Non siamo belli, sbagliamo molto ma siamo vincenti e ci sta bene così. Forza Palermo!

Desplanches 6 – Ci sembra sempre troppo incerto sulle uscite, soprattutto quando l’area piccola assomiglia ad un ufficio postale il giorno della pensione e lui, forse impaurito dai rapinatori, non esce mai dalla sua linea di porta. Alla fine però capitola su una punizione che può solo applaudire. Timoroso.

Diakite 7,5 – Visto che il compagno di reparto sulla catena di destra, come dicono quelli bravi, torna poco e niente deve fare lavoro doppio in copertura e ripartenza. E gli riesce benissimo grazie al suo strapotere fisico. Poi spizza da attaccante vero la punizione che vale il gol che lancia il Palermo verso la vittoria. Tuttofare.

Baniya 8 – Forse il Palermo ha finalmente trovato il centrale che tanto sognavamo, alto, grosso, feroce e roccioso. Se poi aggiungete che pure segna… Hulk.

Nikolaou 6,5 – Sapendo che ha accanto uno che può rimediare alle minchiate (che può sempre fare) gioca con molta più tranquillità. Rasserenato.

Lund 6 – Come si diceva una volta nei campi di provincia “fa il suo”, anche se noi non abbiamo capito mai cosa significhi esattamente. Equilibrato.

Segre 6,5 – Nello schema tattico di Dionisi gli inserimenti offensivi che lo avevano reso famoso sono sporadici, ma compensa abbondantemente lottando su ogni pallone e su ogni avversario. Instancabile.

(dal 42′ s.t. Ceccaroni) s.v.

Gomes 7,5 – È un perno imprescindibile del centrocampo rosanero per capacità di lettura delle situazioni, recupero dei palloni e tranquillità di gestione. Metronomo.

Ranocchia 8 – Fino all’assist confezionato al bacio per l’uno a zero sembrava continuare nelle ultime abuliche prestazioni. Poi cambia tutto e da quel momento sale in cattedra, con un altro assist e tante giocate da applausi. Bentornato.

(dal 31′ s.t. Saric) s.v.

Le Douaron 6 – Quando vinciamo, come è noto e salvo casi eccezionali, non bocciamo nessuno. Però è ovvio che ci attendiamo molto ma molto di più. Insoddisfatti (noi).

(dal 14′ s.t. Insigne) 7 – Entra e, dopo qualche iniziativa confusionaria, segue perfettamente l’azione per segnare il goal che mette in cassaforte la vittoria. Essenziale.

Henry 6,5 – La solita partita di generosità estrema e botte senza fine. Non sarà bello a vedersi, ma sicuramente è efficace. Testuggine.

(dal 31′ s.t. Brunori) 7 – Si vede benissimo che vuole riprendersi il posto da titolare ed in 15 minuti mette sotto pressione più volte la difesa avversaria e risulta decisivo per il goal del definitivo 3-1 con una travolgente azione personale. Affamato.

Di Mariano 7 – Non sappiamo se sono più le corse che fa o i falli che subisce. Certamente i difensori altoatesini non lo dimenticheranno. Invasato.

(dal 31′ s.t. Di Francesco) s.v.

Dionisi 7 – Il turn-over scriteriato di Napoli alla fine gli dà ragione. L’obiettivo è uno solo, il campionato, e su quello bisogna focalizzarsi. Per noi va benissimo. Continua così.

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2 thoughts on “Baniya fa “cose turche”, Ranocchia fa le… fotocopie: Palermo, va bene così. Le pagelle ironiche di A&F

  1. Finalmente un centrale difensivo attento, rognoso, aggressivo e capace di inserirsi in avanti sulle palle inattive. Ottimi Ranocchia e un Gomes sempre più autoritario, oltre che un Brunori che in pochi minuti chiarisce a tutti che possiede inventiva e colpi di classe che i suoi compagni di reparto si sognano. Ma la mia palma del migliore in campo va a Checco Di Mariano che è sempre stato un giocatore generoso, ma che da quando è andato via lo zio Totò Schillaci sembra giocare con una grinta e un’abnegazione commoventi. E’ come se Checco volesse dimostrare al campione volato via che l’ha visto nascere e crescere di essere degno di indossare con onore una maglia amatissima che lo zio non ha mai potuto indossare in gare ufficiali. Qualche perplessità su Desplanches che sembra replicare il difetto principale della sua attuale “chioccia”, a proposito del quale l’allora presidente soleva dire che: “Non esce dalla porta neanche se lo prendi a calci in culo”. Qualche perplessità in più su Le Douaron: da un calciatore costato 4 milioni, che poi è la cifra più alta spesa nell’ultimo mercato per un calciatore di Serie B corrispondente al disavanzo di mercato del Pisa capolista, sarebbe lecito attendersi qualcosa in più. Aspettiamo la controprova in casa, dove pare che il Palermo non sappia più vincere. Non condivido il pensiero di Dionisi quando afferma che il Palermo “non può sostenere le due punte centrali”; io invece credo che dovrebbero essere gli altri ad aver paura di venire a giocare a Palermo e non il Palermo ad avere problemi di “equilibrio” in gare interne contro Cesena o Cosenza. Se vuole vincere il campionato, il Palermo deve imporre il proprio gioco, soprattutto in casa. Attendiamo fiduciosi.

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