Bellusci: “Il mio rientro un’impresa. Non mi avevano parlato bene di Palermo, però…”
Tornato da un infortunio e autore di una bella prestazione sul campo di Cremona, parla in conferenza stampa Giuseppe Bellusci: “Ringrazio lo staff medico e tutte le persone che mi sono state vicine in questi 28 giorni. La mia lesione era abbastanza importante e siamo riusciti in una splendida e inaspettata ripresa. Rientrare in campo con una vittoria è stato importante”.
Il difensore elogia il ruolo dei compagni: “Gli attaccanti e i centrocampisti svolgono un ottimo lavoro in fase di non possesso e va dato merito di ciò. Anche dietro abbiamo un’inquadratura abbastanza positiva. C’è tanto ancora da migliorare ma stiamo rispondendo bene ai segnali del mister. Non mi sento un leader anche se ho un’esperienza diversa da alcuni dei miei compagni. Siamo tutti importanti dai più piccoli come La Gumina ai più grandi come me. I miei compagni sono tutti bravissime persone, c’è stata alchimia sin da subito”.
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Una parentesi però viene dedicata anche all’Italia: “Lunedì sera ero a San Siro,e sono molto dispiaciuto per il risultato. Ha perso una Nazione e hanno perso gli italiani, mi spiace per chi non potrà giocare questo mondiale ma dalle situazioni più negative si riparte. E quindi a volte forse per ripartire al meglio serve proprio una brutta stangata. In Italia ci sono giocatori giovani e promettenti e sono certo che la nostra Italia tornerà ad essere forte e carica come quella del passato”.
Sul piano del gioco Bellusci vede nei calci da fermo un aspetto da migliorare nel suo Palermo: “É giusto però sottolineare che su palla inattivae abbiamo preso soltanto due gol. Quindi non penso sia un campanello d’allarme, certo… magari non prendessimo mai gol. La città? Da fuori non mi avevano parlato bene ma arrivato qui in prima persona devo dire che è stato tutto il contrario. Qui sento un’atmosfera familiare”.
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L’obiettivo deve essere sempre la vittoria ma senza l’obbligo di “inviare messaggi”: “Quella di domenica è stata una vittoria importante. Il messaggio deve essere solo per noi. La vittoria deve essere solo per noi, nonostante siamo consapevoli di quanto sia difficile il campionato di Serie B, forse più della Serie A. Da persone e giocatori intelligenti, dobbiamo adesso che tipo di campionato deve fare il Palermo, tenendo presente che ogni volta che abbiamo abbassato la guardia abbiamo rischiato di perdere. Adesso non dobbiamo perdere il primato”.
“Siamo l’unica squadra che ha perso una sola partita – sottolinea e d’ora in poi dobbiamo cercare di perdere meno partite possibili per raggiungere il nostro obiettivo. Arbitraggio? Non mi piace parlare dei torti delle altre squadre anche perché alla lunga i veri valori vengono fuori e ogni squadra avrà i punti che meritano. Conta solo il lavoro, il resto sono solo chiacchiere”.
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E a chi dice che il Palermo è una squadra di provocatori lui risponde secco: “Le provocazioni nel calcio italiano e nel campionato di Serie B ci sono e ci saranno sempre, dobbiamo essere bravi noi a non cadere nei tranelli degli avversari. Dobbiamo spendere le nostre energie solo in ciò che riguarda il campo, il resto non conta.
Ora testa al prossimo avversario: “Ogni partita ha tante sfaccettature; a volte hai la supremazia in campo altre volte la perdi. Il Cittadella è una squadra pericolosa e noi dobbiamo cercare di limitare le loro giocate per proporre invece le nostre, mettendo in pratica ciò su cui il mister ci fa tanto lavorare in settimana”.
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Non mi avevano..però…ma che dice questo??ma chi è?uno che arriva dalla Calabria!!ma poi dive ha giocato?cosa ha fatto?un calabrese conoaco quella terra per lavoro dico solo che quando rientro e vedo la sicilia in confronto mi sembra il principato di Monaco
Perchè, ritieni che la Sicilia sia inferiore al Principato di Monaco?
Assolutamente no!anche meglio il problema è sentire uno sconosciuto e mediocre calciatore che ha giocato sempre in piccoli centri e perdipiu arriva dalla calabria notoriamente ultima regione in tutto dichiarAre certe cose incece di baciare a terra che e nella 5 città italiana che cmq con tutti i problemi che ha rimane una tra le più belle al mondo dite a questo giovane di leggere Goethe