Il 6 a 0 del Palermo a Cassino. E la cronaca “fantasiosa” di Monastra / VIDEO
Per trovare il Palermo dalle parti di Frosinone, prima dell’unico confronto tra i rosanero e i gialloblu del 24 aprile 2016 (che vide i rosanero vittoriosi per 2-0 con i gol di Gilardino e Trajkovski), dobbiamo parlare di Cassino, una località poco conosciuta dell’entroterra laziale. Cassino è un comune di 36.511 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio. Seconda città della provincia per numero di abitanti. Era la stagione 1987/88 la società di viale del Fante era appena rinata dopo il fallimento del 1986.
Dopo un avvio convincente, corredato da 3 vittorie e una sola sconfitta, alla quinta giornata i rosanero andarono a sfidare il Benevento proprio sul neutro di Cassino. L’allenatore scelto per guidare i rosa all’assalto della C/1 fu Pino Caramanno da Piana degli Albanesi, il direttore sportivo Franco Peccenini: i due costruirono una corazzata in grado di vincere subito il campionato. Un impianto, quello di Cassino, poco attrezzato, come tanti in quella stagione, per ospitare il nutrito gruppo di giornalisti palermitani a seguito della squadra. I rosanero travolsero i malcapitato Benevento con una valanga di gol, un 6-0 netto, con tripletta di Casale, doppietta del “mitico” Santino Nuccio e autogol del difensore campano D’Adamo.
Un giovane giornalista di allora, che a quei tempi seguiva la squadra rosanero con le sue indimenticabili telecronache, ci racconta quella trasferta e un curioso aneddoto legato proprio alle tante difficoltà che allora si incontravano sui campi di periferia, quando ancora il telefonino cellulare non esisteva. Quel giovane cronista era Guido Monastra, oggi direttore della nostra testata, che con una punta d’emozione sfoglia l’album dei ricordi di quel pomeriggio del 18 ottobre 1987.
“Per fare la radiocronaca – sorride Monastra – era necessario un telefono fisso, merce molto rara a quei tempi per i campi di C/2, Cassino era oltretutto un “campo neutro”, una sede di emergenza dove il Benevento doveva scontare la squalifica del proprio campo. Il corrispondente del luogo mi aveva rassicurato sul fatto che esisteva un telefono fisso: ma la presa del telefono andava piazzata nella sede della società che era distante una cinquantina di metri dal terreno di gioco. “Portiamo noi una prolunga da 100 metri”, mi disse il collega. E così fu. Ma la consegna di questa “rulla”, con 100 metri di cavo, avvenne un quarto d’ora prima della partita: il tempo di attaccare la presa e accorgermi che il cavo era completamente annodato. Mi misi a sbrogliare la matassa con grande pazienza, le squadre erano già in campo e io avevo dipanato solo dieci metri di cavo, la tensione saliva minuto dopo minuto”.
“Dovetti prendere una decisione: al quinto minuto del primo tempo decisi di andare in diretta anche se in condizione di emergenza, avevo srotolato solo una ventina di metri di cavo, il campo era distante e la porta più lontana la vedevo a mala pena. Alla fine ce l’ho fatta, in qualche modo, esultando sei volte alla mia maniera. Ma adesso posso confessarvi che qualcosina di quella partita l’ho inventata, a volte non riuscivo nemmeno a vedere la palla… Però ho avuto un vantaggio, a fine partita i giocatori che raggiungevano lo spogliatoio mi passarono davanti e potei realizzare le prime interviste in tempo reale”.
Sabato una sfida che profuma di A, lo scenario completamente diverso rispetto a 30 anni fa, il teatro sarà lo splendido e nuovissimo “Benito Stirpe”, il nuovo impianto del Frosinone inaugurato due settimane fa. Il nutrito gruppo di giornalisti al seguito dei rosanero ci sarà sempre: anche se Cassino, seppure a pochi chilometri rimarrà – per alcuni di loro – una località sconosciuta, avranno almeno la certezza di un posto sicuramente più comodo… per guardare la partita.
Cassino località sconosciuta? forse a chi ha redatto l’articolo, il monastero e l’abbazia sono assai noti, che ci sia stato il fronte più cruento durante la seconda guerra mondiale, pure, che ci sia un museo historiale visitatissimo idem… lascerei l’equazione tifoso=ignorante ai radical chic.
Hai completamente ragione.
Volevo far notare la stessa cosa. Con una sola differenza: qui l’ignoranza non è del tifoso.. Dunque, la cosa mi sembra un pelino più deprimente….
il riferimento era al calcio. Cassino non è “tappa” calcistica. Per il resto la conosco bene e sono d’accordo con lei sulla bellezza di alcuni posti storici (gm)
oltretutto adesso lo stadio è completamente cambiato. La tribuna è coperta, ci sono 35 posti per la stampa tra box e desk, tutte poltroncine a sedere e tribuna ospite di fronte. Ha comunque all’attivo sei campionati di serie C il Cassino e ora è in D pronto a risalire ancora…
forza cassino
Darei non so’ cosa darei per risentire ogni domenica le proverbiali, indimenticabili, insuperabili e imperdibili radiocronache del grande Guido Monastra, non vedrei neanche la partita su Sky..
grazie (gm)
anch’io …perchè non si organizza una telecronaca con guido monastra?
Voi vi immaginate la telecronaca della partita del Palermo su SKY fatta da Guido Monastra ?? Altro che Scarpini Suma Carlino e Zampa…il mitico Guido faceva Arrizzare le carni
Grandissimo Guido