Borrelli: “Dall’inizio ci sono stati comportamenti sbagliati. Quei bergamaschi a Palermo…”
Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, è stato intervistato per ‘La Repubblica’ e ha fatto il punto della situazione a riguardo dell’emergenza Coronavirus.
“Il numero dei casi lombardi è stato subito soverchiante – afferma – i medici si sono buttati nella cura e non hanno avuto più tempo di fare indagini. Fin dall’inizio, va detto, ci sono stati comportamenti pubblici che hanno alimentato il problema nazionale. La comitiva del Lodigiano che il 23 febbraio è andata a Ischia portando il contagio sull’isola. E i primi positivi a Palermo, con i 29 bergamaschi in vacanza in Sicilia. Con un virus così rapido, gli atteggiamenti sociali sono stati decisivi”.
Borrelli commenta anche i numeri e la curva del contagio: “Il rapporto di un malato certificato ogni dieci non censiti è credibile. Le misure di due settimane fa iniziano a sentirsi. Nelle prossime ore dovremmo vedere altri effetti, capiremo se davvero la curva della crescita si sta appiattendo“.
Il capo della Protezione Civile parla dell’ormai immancabile conferenza stampa delle 18: “Dal primo giorno ho assicurato che avrei detto la verità è un impegno che ho preso con il Paese. Se ora ci fermassimo ci accuserebbero di nascondere le cose. E poi eravamo in mano alle singole Regioni, ai numeri degli assessori alla Sanità. Nelle prime settimane è stato il caos”.
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