Brescia – Palermo 4 – 2 LE PAGELLE / Naufragio collettivo, a cominciare da Corini
Disfatta. Naufragio. Apocalisse. Scegliete voi, poco importa. Il concetto è chiaro, il Palermo ha clamorosamente toppato una partita importantissima per la sua classifica, l’ultimo appello dopo la disastrosa sconfitta casalinga con la Ternana. E invece niente di niente. Quattro gol nel primo tempo non li subiva da sette anni (ma in Serie A, con la Lazio), la sconfitta ha poche attenuanti.
Corini è il principale imputato. Rivoluziona la squadra in ossequio al turnover ma è evidentemente in confusione nelle scelte. Cambia quattro titolari ma lascia in campo Gomes che lui stesso aveva segnalato in affanno fisico. La difesa è solida come il burro, con un impresentabile Marconi, il centrocampo incapace di fronteggiare gli avversari. Fa oggi quello che probabilmente avrebbe dovuto fare martedì scorso. Certo è che la squadra non ha autonomia fisica e mentale. Un disastro su tutta la linea.
È stata la partita più pazza degli ultimi anni: sotto di un gol dopo 30 secondi, in vantaggio dopo pochi minuti ma senza mai dare l’impressione di poterla e saperla controllare. L’espulsione di Marconi a metà primo tempo è lo spartiacque della gara ma vorremmo capire perché il Palermo non riesce quasi mai a sfruttare la superiorità numerica (ah, quanto pesa la mancata vittoria di Cremona!) e invece – appena sotto di un uomo – prende tre gol in 25 minuti. Ci sarà tempo per riflettere.
Quanto costerà questa sconfitta in termini di classifica lo potremo quantificare meglio dopo le gare di domenica. Ma onestamente, di fronte allo spettacolo di Brescia, c’è qualcuno che ancora vuole fare i conti a dieci giornate dalla fine?
BRESCIA: Avella 5,5; Dickmann 6, Papetti 6,5, Adorni 6,5, Jallow 7; Bisoli 6,5, Paghera 7 (dal 29′ s.t. Bertagnoli s.v.), Besaggio 6 (dal 36′ s.t. Huard s.v.); Bianchi 7 (dal 29′ s.t. Bjarnason s.v.), Galazzi 6,5 (dal 19′ s.t. Olzer s.v.); Borrelli 7,5 (dal 19′ s.t. Moncini s.v.).
PALERMO: Pigliacelli 5; Graves 5, Nedelcearu 4,5, Marconi 2, Lund 4,5; Coulibaly 5 (dal 1′ s.t. Ranocchia 5), Gomes 4,5, Henderson 6 (dal 25′ p.t. Ceccaroni 5); Di Mariano 5 (dal 32′ s.t. Vasic s.v.), Brunori 5,5 (dal 1′ s.t. Mancuso 5,5), Di Francesco 6 (dal 19′ s.t. Traorè 5).
Pigliacelli 5: Quattro gol sul groppone dopo appena un tempo, nessuna colpa specifica ma anche lui deve dare un contributo a organizzare la difesa. Ed evidentemente questo non avviene.
Graves 5: Tirato dentro un po’ a sorpresa fa fatica a trovare la posizione e i movimenti giusti. Migliora la sua pagella con la palla servita a Di Francesco in occasione del gol del 2 a 1 ma non basta per la sufficienza.
Nedelcearu 4,5: Le onde bresciane sommergono l’area del Palermo fin da subito. Come centrale difensivo, è co-responsabile della confusione difensiva, fin troppo evidente già dalla palla al centro iniziale. In venti minuti di inferiorità numerica il Palermo prende tre gol e lui affoga con gli altri. Firma perfino l’autogol del 4 a 2, una sfortunata deviazione su un tiro di Bisoli. E un altro autogol, goffo, lo stava commettendo nella ripresa.
Marconi 2: Sostituisce Ceccaroni, nel vero senso della parola. Nel senso che stavolta la figuraccia tocca a lui, con l’aggravante che commette una caterva di errori in 23′ e non in 90′. Si fa sorprendere dopo 30 secondi dal colpo di tacco di Borrelli, rimedia un’ammonizione precoce che costerà tantissimo, si fa saltare un paio di volte con eccessiva facilità. Finisce la gara, anche per colpa dell’errore di Lund, con il fallo che l’arbitro giudica da rigore e che il Var invece derubrica a calcio di punizione dal limite: ma l’espulsione non gliela può evitare nessuno. Unica attenuante, non giocava da tempo e non ha avuto il tempo di smaltire la ruggine. Aggravante: aveva perso il posto da titolare con l’ingenua espulsione a Como. Da una espulsione all’altra, un po’ troppo.
Lund 4,5: Nell’occasione dell’espulsione di Marconi, l’errore più grave è suo: copre male, cerca di rimediare con un intervento di testa che si trasforma in assist per l’avversario. Marconi, generosamente, ha provato a rimediare ma la frittata era fatta. E si è spento pure il suo ardore iniziale.
Coulibaly 5: Partenza discreta, sembra in palla ma in una partita così pazza il centrocampo viene spazzato via, lui compreso. Esce all’intervallo, non era sembrato il peggiore e certamente non era il più stanco ma questo è un altro discorso.
(dal 1′ s.t. Ranocchia) 5: Entra nel secondo tempo e la sua gara è piuttosto anonima. Nemmeno lui, come il resto della squadra, ci crede più.
Gomes 4,5: Passeggia, cerca di dare un senso alla squadra e alla sua partita ma si capisce presto che non è giornata. Sarebbe bello però che qualcuno spiegasse perché abbia giocato, nonostante si dica da due gare che è il giocatore che più di tutti aveva bisogno di riposare. E invece nella rivoluzione del Palermo è stato l’unico a restare in campo: si fa per dire.
Henderson 6: Il sospetto è che fosse entrato bene in partita, posizione avanzata e qualche giocata buona, l’azione che porta al gol del 2 a 1 comincia da lui. Ma è sfortunato: è lui a pagare per l’espulsione di Marconi ed esce dal campo a metà primo tempo, con il Palermo in vantaggio.
(dal 25′ p.t. Ceccaroni) 5: Escluso dalla formazione iniziale, non si è ripreso dalla partitaccia con la Ternana e appena dentro viene beffato in area di testa da Borrelli. Sul 3 a 2, e con la squadra allo sbando, non poteva certo essere lui a fare la differenza. Prova a riaprirla con un colpo di testa in attacco ma colpisce male, insiste nelle proiezioni offensive dimostrando generosità: ma sono iniziative estemporanee.
Di Mariano 5: Conquista il rigore del momentaneo 1 a 1 con una di quelle azioni di forza (allungo e dribbling con sterzata) che ha mostrato spesso in questi ultimi due mesi. Appena il tempo di pensare che il Palermo abbia rimesso in piedi la gara e invece arriva l’uragano Brescia. Di Mariano si innervosisce presto, commette molti falli e in occasione del 4 a 2 si fa saltare da Jallow con una facilità disarmante.
(dal 32′ s.t. Vasic) s.v.
Brunori 5,5: Segna il 12esimo gol della stagione e ormai possiamo definirlo un rigorista sicuro di sé, la trasformazione è impeccabile. Ma ovviamente non può bastare, vede pochi palloni e fatica di più nelle continue proteste all’arbitro. Che esca alla fine del primo tempo, però, è una sorpresa, tranne che non avesse problemi fisici.
(dal 1′ s.t. Mancuso) 5,5: Dopo un quarto d’ora ha la palla d’oro per riaprire la gara, il tiro non è facile ma doveva fare di più. Prova a rifarsi qualche minuto dopo, liberandosi al tiro in area respinto dal portiere. Ci crede, fa quello che può, ma la partita è già compromessa.
Di Francesco 6: Il meno responsabile della disfatta. Già dall’inizio di gara mostra una buona condizione atletica, segna il gol del 2 a 1, più attento del solito anche in fase difensiva. Anche nella ripresa sembra il meno rassegnato. Nonostante questo, esce dal campo per far posto a Traoré, perché nel teorema di Corini i cambi sono ‘obbligati’.
(dal 19′ s.t. Traorè) 5: Se lo metti in campo è perché ancora credi che con qualche giocata esplosiva possa cambiare il corso della gara. Invece mette all’attivo solo un passaggio importante per Mancuso ma ci saremmo aspettati di più.