Brunori, feeling azzurro: superato a pieni voti l’esame di… italiano
Uno stage con la Nazionale azzurra sarà sempre un’avventura speciale. Soprattutto se ti chiami Matteo Brunori e, anche se sei il più anziano del gruppo, sei determinato come un ragazzino. L’attaccante del Palermo è stato protagonista e ha lasciato un’ottima impressione al Ct Roberto Mancini, che è rimasto piacevolmente sorpreso e che in futuro potrebbe tenerlo nuovamente in considerazione.
Per Brunori è stata un’esperienza positiva e anche istruttiva. Gli allenamenti con la Nazionale torneranno utili già dai prossimi giorni, quando tornerà a vestire il rosanero. A Coverciano, infatti, Mancini ha puntato soprattutto sul 4-3-3 ma anche sul 3-5-2 (i moduli che Corini utilizza a Palermo) ma le indicazioni del Commissario tecnico della Nazionale sono state diverse e Brunori ha avuto l’occasione di imparare tanto in un ambiente nuovo e qualificato.
Mancini gli ha chiesto un gioco più completo, diverso da quello a cui è abituato in rosanero. “Non pensare soltanto a segnare ma gioca di più al servizio dei compagni e lavora per fare guadagnare metri di campo alla squadra”, gli ha chiesto il Mancio. Cosa che Brunori ha subito saputo mettere in pratica, adeguandosi senza problemi alle diverse indicazioni tattiche e dimostrando grande spirito di servizio. Probabilmente la risposta più efficace: se Mancini l’ha convocato a 28 anni era proprio per verificare da vicino le caratteristiche anche mentali e la capacità di integrarsi in un contesto nuovo.
In effetti, con la maglia rosanero, Brunori è un attaccante spietato, quasi sempre orientato verso la porta avversaria anche perché il peso offensivo – in teoria e in pratica – è soprattutto sulle spalle dell’attaccante che, finora, ha segnato metà dei gol stagionali di tutta la squadra. A volte anche “forzando” la giocata, come quando in alcune situazioni ha provato la conclusione a rete pur avendo la possibilità di servire un compagno forse meglio piazzato.
Mancini sarà rimasto soddisfatto. In 45 minuti di partitella, nell’amichevole in famiglia giocata a Coverciano, Brunori spesso ha rinunciato a puntare subito verso la porta, preferendo proteggere palla e aspettare i compagni a rimorchio. Al suo attivo una sponda per Boloca e un filtrante per Millico: due grandi occasioni create dal giocatore del Palermo per i compagni, che però non hanno concretizzato (qui il racconto della partita). Un po’ più assist man, quindi, ma senza rinunciare alla sua vocazione di bomber che lo ha portato a segnare 41 gol in 67 partite con i rosa: e difatti Brunori ha anche sfiorato il gol colpendo il palo da fuori area con un bel tiro a giro.
Nulla di straordinario ma nemmeno nulla di scontato. Non è semplice calarsi in un ambiente nuovo, dominare le emozioni e magari la voglia di strafare. In questo Brunori ha mostrato quella maturità acquisita in due anni di Palermo, gli anni più importanti della sua carriera che è “esplosa” in età avanzata, un po’ com’era avvenuto vent’anni fa a Luca Toni con un cammino per certi versi molto simile. Pensate: due anni fa Brunori era all’Entella, alla ricerca del primo gol in campionato dopo 15 giornate. Oggi è già a quota 9 in Serie B (e manca mezzo campionato) e veste per la prima volta l’azzurro. Chissà che fra due anni, per gli Europei del 2024 in Germania, non ci sia anche lui fra i convocati…
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Piccole schermaglie. Iniziali approcci tra Mancini e un giocatore che , arrivato tardi al grande calcio, potrebbe essere la soluzione per uno dei più grandi problemi della nazionale. L’assenza di un vero centravanti sta condizionando molto il lavoro di Mancini.