Brusco risveglio per il Palermo, rosanero sconfitti a Parma
Tornata in carreggiata nelle ultime due gare, la macchina rosanero resta nuovamente in panne. Il “guasto” si è verificato al “Tardini” dove il fanalino di coda Parma, virtualmente retrocesso, si è imposto per 1-0 nella tredicesima giornata di ritorno grazie al rigore trasformato al 23′ del primo tempo da Nocerino. Dopo le vittorie contro Udinese e Genoa, un brusco risveglio per gli uomini di Iachini, spenti e nettamente al di sotto del loro standard. L’ultimo segmento del primo tempo, nel quale la squadra ha sfiorato più volte il gol, è stata l’unica luce che si è accesa nell’ambito di una prova negativa scandita da un ritmo troppo lento. Sotto di un gol i rosa hanno provato a “riprendere” la partita ma non hanno avuto quell’incisività necessaria per lasciare il segno. Vazquez, vicinissimo al gol in un’occasione con un sinistro al volo di poco a lato, e Dybala (osservato con attenzione dal tecnico dell’Inter, Mancini, presente in tribuna) non hanno interrotto il loro digiuno dal gol amplificato dalle difficoltà evidenziate dalla squadra nello sviluppo di una manovra efficace. E’ stato un passo indietro rispetto alle ultime uscite ma, in questo contesto, non vanno sottovalutati i meriti di un Parma che, ancora una volta, ha dimostrato grande dignità battendosi con orgoglio nonostante le vicissitudini societarie. Il Palermo è rimasto spiazzato dall’intraprendenza dei padroni di casa, sostenuti dalla voglia di non mollare e di continuare a stupire dopo i successi interni contro Udinese e Juventus. Per i rosanero si tratta di un passo falso tutto sommato indolore perché l’obiettivo principale (la salvezza) è stato archiviato ma inizia certamente in salita la strada che porta ai 50 punti, traguardo alla portata ma raggiungibile con uno spirito e una mentalità diversa da quella mostrata oggi in terra emiliana.
L’ultimo tratto del campionato può essere sfruttato da Iachini per fare qualche esperimento in prospettiva futura e, anche in vista del prossimo impegno infrasettimanale, vedere all’opera alcuni giocatori che finora hanno avuto meno spazio. Vanno letti in quest’ottica gli inserimenti nell’undici titolare del portiere Ujkani al posto del titolare Sorrentino e di Bolzoni, rispolverato a centrocampo al posto di Rigoni nel ruolo di mezzala destra. In cabina di regia spazio a Maresca, alter ego dello squalificato Jajalo. Nuove pedine di uno scacchiere disegnato con la formula base (il 3-5-1-1) sulla quale ha fatto leva Iachini nelle ultime settimane per invertire il trend negativo dopo sei turni senza vittoria. I due successi di fila contro Udinese e Genoa hanno dato una certa stabilità alla squadra impostata nel segno della continuità dal punto di vista tattico. Le analogie con le ultime gare, però, si limitano all’aspetto tattico perché sul piano dell’atteggiamento si è visto un Palermo totalmente diverso da quello ammirato sia al “Friuli” che al “Barbera” contro i liguri. Nelle ultime due partite i rosanero erano entrati in campo con ferocia incanalando il match sui binari giusti nella prima porzione dell’incontro. Al “Tardini”, invece, il film rosanero ha sviluppato una trama diversa: gli uomini di Iachini hanno avuto un approccio molle e si sono “svegliati” dopo avere subito al 23’ il gol dei padroni di casa, a segno con l’ex rosanero Nocerino su un rigore procurato da Gobbi atterrato in area da Rispoli, altro ex di turno. Il Palermo, che poco prima del gol aveva rischiato anche in occasione di una traversa colpita dalla distanza da Coda, è entrato in partita “in ritardo” e solo nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo è riuscito a creare qualche grattacapo alla retroguardia gialloblù. Difesa “graziata” due volte da Chochev e una da Lazaar ipnotizzato dal portiere Mirante.
I rosanero avrebbero, sulla carta, i mezzi e la qualità per riequilibrare il match ma non hanno saputo trovare la “chiave” giusta per cambiare l’inerzia della partita. Iachini ha provato nella ripresa a dare una scossa inserendo forze fresche ma anche con una trazione anteriore (in campo Belotti al posto di Bolzoni e successivamente Quaison al posto di Rispoli, ex gialloblù applaudito dal pubblico del “Tardini”) il Palermo non ha mai costruito seri pericoli per la porta difesa da Mirante. In una giornata negativa una nota lieta, anche in ottica futura, è l’ingresso in campo nel finale di Bentivegna, entrato al posto di Vazquez. Per il numero 96 rosanero, considerato uno dei classe ’96 più promettenti d’Italia, cinque minuti senza lasciare il segno ma utili nel curriculum di un ragazzo che, in prospettiva, potrebbe gravitare in pianta stabile nell’orbita della formazione titolare.