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Buon pari, soliti rimpianti ma… va bene così. Le pagelle ironiche di Amenta e Ferrara

corsport stellone sente profumo di serie a

Il Palermo arriva a Venezia in treno, nella migliore tradizione degli emigrati terroni in cerca di un sogno e di una vita migliore, anche se molti ormai lo hanno dimenticato. Non sappiamo se palloni, magliette e scarpini siano stati trasportati in valigie di cartone chiuse con lo spago ma di certo noi ci avremmo messo dentro la nostra ossessione di questi mesi: la serie A. Stellone schiera una formazione  a sorpresa con Coronado in panchina e Fiordilino e Trajkovski in campo. Siamo confusi ma poi ci rendiamo conto che è rientrato Bellusci e accanto a Rajkovic forma una coppia di facce da galera, degna del campionato dei penitenziari, così ci sentiamo più tranquilli. In avanti La Gumina con Moreo a sperare nel gol dell’ex.

LE PAGELLE DI GUIDO MONASTRA

Nel primo quarto d’ora il ritmo è tipico di un ritiro di narcolettici in una camera da letto insonorizzata. Ma va bene così. Al 17′ Trajkovski tira un missile su punizione sotto l’incrocio ma il portiere vola a salvare. È la prima emozione della partita e fino al 30′ ci tiene sveglia solo l’ansia, perché la partita praticamente si gioca tra le due trequarti. Ma va bene così. Al fischio della fine primo tempo dell’arbitro uno dei due si sveglia e l’altro lo rimette a dormire perché, comunque, va bene così.


VENEZIA – PALERMO, GLI HIGHLIGHTS

Al primo minuto della ripresa sussulto improvviso con tiro da fuori di Murawski che il portiere non trattiene. Al 7′, quando già ci chiedevamo perché Nestorovski fosse in panchina, Ninuzzo La Gumina ci dà la solita lezione di vita raccogliendo un grande lancio di Jajalo e segnando con la freddezza del bomber che abborda in discoteca. Grande gol con tripudio dei soliti Giorgio, Antonio e Giulio che ormai ci insultano anche quando non ci pronunciamo esplicitamente. Siamo in vantaggio e siamo già mezzi commossi ma all’11′, sull’unica distrazione del Palermo, il Venezia segna un gol ridicolo, con un tiro moscio che viene deviato da Rajkovic e batte Pomini. 1 a 1, ma va bene così.

STELLONE: “POTEVAMO VINCERE”

Il pareggio cambia un po’ l’atmosfera e il Venezia è più pimpante: Bellusci al 18′ salva quasi sulla linea con la difesa del Palermo che aveva lasciato inspiegabilmente soli ben due giocatori. Entrano Gnahoré e Coronado ma il Venezia comincia a inanellare una sfilza di corner che ci mettono un’ansia infinita. Al 30′ altro pallone inutile che getta nel panico la difesa rosanero che si salva con un mezzo rimpallo. Ma va bene così.

Al 39′, quando ormai aspettiamo solo il fischio finale e siamo tutto sommato contenti, Coronado ruba palla a centrocampo e si presenta solo davanti al portiere. Il brasiliano però decide di non farsi perdonare per il rigore sbagliato contro il Cesena e spara sul portiere facendoci tirare giù tutti i santi, qualche beato e pure lo zio canonico. Rovinandoci una notte che avremmo trascorso tranquilli e che invece sarà insonne, incazzata e piena di incubi. Entra anche Nestorosvki ma non succede più nulla e, alla fine… va bene così. Ora al ritorno abbiamo due risultati su tre e va bene così, ma stanotte quella azione di  Coronado la rivivremo mille volte, pensando a tutti i modi in cui poteva segnare! E questo, ma solo questo, non va bene così. Forza Palermo!

INZAGHI: “ABBIAMO ANCORA CHANCES”

Pomini 6: Di fatto non ci ricordiamo una parata decisiva ma neanche sue minchiate. Tanti cross pericolosi in area e alla fine il gol lo prende su un tiro loffio per la deviazione di un compagno. Però  viene anche salvato da due interventi provvidenziali  dei difensori, praticamente sulla linea. Innocuo.

Rispoli 5,5: Ormai ha dimenticato quando giocava da difensore. In copertura ci sembra in affanno come un ciclista della domenica sulla salita della Favorita e in avanti non riesce a sprigionare la sua potenza perché frenato dalla posizione che deve mantenere, in un modo o nell’altro. Castrato.

Bellusci 8: Il suo salvataggio sulla linea nel momento migliore dei lagunari vale un gol e mezzo nostro fegato (l’altro mezzo se lo divora Coronado insieme al gol della vittoria). Per tutta la gara non ne fa passare una e guida con autorità la linea gotica del Palermo come un Feldmaresciallo austriaco. Imperiale.

Rajkovic 7,5: Gli attaccanti veneti andranno a letto ancora traumatizzati dall’avere avuto sempre alle costole su ogni palla, su ogni cross, su ogni dribbling, il carrarmato serbo. Peccato per la deviazione sfortunata che costa il pari. Trincea.

Aleesami 4: Ma veramente non ne abbiamo uno meglio del norvegese da fare giocare? Non ne azzecca una neanche da lontano e lo mandiamo a quel paese (eufemismo!) almeno 100 volte per quanto è scarso e per quanto sbaglia. Imbarazzante. 

Murawski 6: Non si risparmia mai e ci prova, un po’ velleitario, anche in fase conclusiva. Deve giocare perché ha 4 polmoni ed evidentemente non soffre caldo, fatica e umidità. Instancabile. 

Jajalo 7: Fosforo e fisico, seppure a ritmi compassati, il centrocampista bosniaco non li lesina mai. Inoltre si inventa una accelerazione con assist no-look per il gol del vantaggio che avrebbe meritato la vittoria, oltre alle nostre urla disumane. Peccato, ma lui c’è e questo è bene per il prosieguo. Determinante.

Fiordilino 6: Né acuti né cappellate ma tanta corsa, anche se a volte a vuoto come un Forrest Gump in maglia rosa, e qualche iniziativa coraggiosa. Onesto.

(dal 21′ s.t. Gnahorè) 5: Onestamente ci saremmo aspettati di più. Si vede che i mezzi tecnici e fisici ci sono ma ci sembra troppo “scazzato” in campo e poco aggressivo ed a noi quelli così ci fanno incazzare il doppio. Svegliati.

Trajkovski 5,5: Meno peggio che in altre occasioni però vale quanto detto per Gnahoré: ha le doti ma non si impegna. Mezzo punto in più per la bellissima punizione nel primo tempo che solo per un miracolo del portiere neroverde non si infila nel sette. Si può dare di più. 

(dal 42′ s.t. Nestorovski) s.v.

Moreo 4,5: Praticamente resta in campo solo perché Stellone confida in una delle leggi del calcio, quella del gol dell’ex. Nel nostro caso non si sarebbe verificata neppure se la partita fosse durata due giorni. Inesistente. 

STELLONE: “PERCHE’ NON HA GIOCATO CORONADO”

(dal 25′ s.t. Coronado) 0: C’è poco da dire, non si può sbagliare un gol così che vale la qualificazione alla finale già messa in cassaforte alla prima partita. Dopo il rigore sparacchiato alto contro il Cesena un’altra macchia indelebile sul suo campionato che spiega perché, nonostante gli evidenti mezzi tecnici, sia rimasto sempre ai margini del calcio che conta. Disastro. 

La Gumina 7,5: Continuiamo a dire che non ci sembra un campione ma si batte come un dannato su ogni palla e appena gliene arriva una sola giocabile ci zittisce e la mette dentro, preciso come un cecchino tra le macerie di Stalingrado. Rosanero sniper. 

Stellone 6,5: La formazione iniziale ci lascia qualche perplessità ma visto l’apporto (negativo) fornito dai ricambi alla fine ha ragione lui. La posta in gioco è alta e sa bene che se la deve giocare sui 180 minuti e per questo non lascia nulla al caso. Quando vede che il Venezia è stanco cerca di vincerla e non è fortunato ma in ogni caso dimostra di avere le idee chiare e la squadra nelle sue mani. Cazzuto.

LA GUMINA: “I TIFOSI? LI ASPETTIAMO A BRACCIA APERTE”

IL REGOLAMENTO DEI PLAYOFF

3 thoughts on “Buon pari, soliti rimpianti ma… va bene così. Le pagelle ironiche di Amenta e Ferrara

  1. Venezia, La Gumina e tu. Un centinaio al massimo i tifosi rosanero al seguito della squadra, solo uno spicchio di curva. Un piccolo, malinconico, spicchio.
    Era de maggio e te cadeano nzino
    a schiocche a schiocche li ccerase rosse,
    fresca era ll’aria e tutto lu ciardino
    addurava de rose a ciente passe

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