Caiata: “Lega Pro con le ossa rotte, pagato caro il blocco delle retrocessioni”
Lega Pro che esce sfiduciata e con le “ossa rotte” dal Consiglio Federale. Salvatore Caiata (patron del Potenza e membro del consiglio direttivo della Lega) si esprime con tono amaro sull’esito della riunione di oggi e sulla volontà della Figc di portare a termine anche la Serie C: “Bisognerebbe chiedersi perché si è arrivati ad uno scontro così duro”, afferma.
Intervistato in diretta Instagram da Gianlucadimarzio.com, afferma: “Il vero oggetto del contendere è stato il blocco delle retrocessioni. E’ evidente che il Consiglio Federale non vuole far passare un principio contrario alla verticalità dei campionati: siamo un sistema, le ripercussioni di questa decisione sarebbero state a più livelli. Per questo siamo stati messi in minoranza. Il Consiglio Federale di oggi vede due grandi vincitori. Il presidente della LND Cosimo Sibilia e Gravina“.
E dopo aver ribadito la necessità di una riforma dei campionati, su un eventuale ritorno in campo dice: “Giocare è l’unico modo per evitare i ricorsi dei club. Anche se in questo senso il Consiglio Federale è stato chiaro: si dovrà garantire un sistema di promozioni e retrocessioni. Ma se i playout possono essere un obbligo, i playoff no. Credo di avere il diritto a non presentarmi a una gara senza incorrere in multe o penalizzazioni. Anche perché il protocollo sanitario si preannuncia un problema: come facciamo a procurarci il numero di tamponi richiesto?” E anche nella più rosea delle ipotesi si tornerebbe in campo il 25 giugno e dovremo finire il 20 agosto. É impossibile giocare le 20 partite rimanenti tra campionato e playoff”.
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