Calcio e tv, ecco perchè non sarà possibile ottenere i rimborsi
Rimborsi per assenza di partite? Difficilmente sarà possibile ottenerli. La speranza di tutti è che l’emergenza Coronavirus duri il meno possibile, ma sul fronte economico le pay-tv (a corto di eventi in palinsesto in questa fase) potrebbero essere “aiutate” dal Codice Civile, soprattutto per quanto concerne i rapporti fra debitore e creditore.
Il riferimento è all’articolo 1256 del Codice civile, secondo cui il “debitore” è liberato dalla “obbligazione” se sopravviene una causa “a lui non imputabile”. In questo caso il debitore sarebbe una pay-tv; l’obbligazione sarebbe la trasmissione della partita (o evento). E la pandemia potrebbe essere considerata causa di forza maggiore “a lui non imputabile”.
In particolare, il quotidiano Repubblica analizza la Carta dei servizi di Sky, che non prevede alcun obbligo di restituzione in denaro, sconto o voucher in caso di mancata visione di un evento (oppure di un intero canale) che non sia sua diretta responsabilità. Il rimborso parziale dell’abbonamento (anche con eventi in pay-per-view) avviene soltanto nell’eventualità in cui la mancata visione di un canale si prolunghi oltre le 24 ore. Anche se Sky starebbe valutando di erogare degli omaggi (ma solo come forma di cortesia).
Monica Valente, giurista e consulente di Altroconsumo sottolinea anche i vincoli meno stringenti per la piattaforme streaming: “Noi non ci auguriamo certo che le nostre televisioni siano investite da una pioggia di disdetta dei contratti. Certo, uno sportivo ha tutto il diritto di lasciare le pay-tv se non è più soddisfatto di quello che vede. Oltre a Dazn, anche Now Tv – l’offerta web di Sky – riconosce una uscita facilitata entro 24 ore dalla scadenza del periodo di visione”.
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