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Campagna abbonamenti, il vero “termometro” della solitudine di Zamparini

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Il ritiro austriaco volge al termine e per il Palermo si avvicina anche la data della prima uscita stagionale al Barbera. A monopolizzare il dibattito dei tifosi nelle ultime ore, però, c’è ancora una volta un tema extra-calcistico: la campagna abbonamenti. Presentata ieri a riflettori quasi spenti, i punti salienti sono una modesta riduzione dei costi per i vari settori e la conferma delle agevolazioni per fedelissimi, Under 10, Under 18, Over 65 e donne. Possiamo sostanzialmente definirla una campagna “fotocopia” rispetto a quella della stagione 2013/2014 (disputata in Serie B), salvo qualche piccola rivisitazione al rialzo dei prezzi degli Under 10 che 4 anni fa pagavano 20 euro in tutti i settori e per Under 18 che non avranno diritto ad uno sconto ulteriore sul rinnovo dell’abbonamento.

I commenti dei tifosi, come ampiamente prevedibile, sono stati tendenzialmente critici o sarcastici. Si va dall’irriducibile anti-zampariniano che promette di disertare lo stadio “finché c’è iddu”, al deluso pessimista che rinuncerà al rinnovo dopo 30 anni di battaglie condotte sugli spalti “puru sutta l’acqua”. Insomma, se è vero che i social rappresentano un valido termometro degli umori e degli amori dei tifosi, il quadro appare chiaro. Molto difficilmente si farà meglio rispetto ai 5.239 abbonati (e alla media di 11.129 spettatori) dell’ultima stagione trascorsa di B, semmai ci sono alte probabilità che si registri un nuovo record negativo di sottoscrizioni nell’era zampariniana. E si badi bene, i modesti rincari rispetto all’ultima serie B sarebbero solo un fatto marginale, se è vero che in molti hanno dichiarato (bisogna vedere quanto sinceramente) che non si sarebbero abbonati “manco pagati”.

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Ancora scottato dalla bruciante fumata nera nel closing tra Zamparini e Baccaglini e da una campagna acquisti che, per forza di cose, non può accendere gli entusiasmi con nomi altisonanti, il tifoso ha quindi due strade davanti a sé: quella della fede cieca e incondizionata per i colori rosanero e quella della dissidenza. La prima è quella che negli ultimi anni ha quasi sempre prevalso, pur presentando un fisiologico calo di tendenza. La seconda, invece, è quella che porterebbe il Barbera a diventare uno stadio spettrale. Una pallida proiezione di quella “Bombonera” colorata e rumorosa che, per dirla come Giovannino Tedesco, faceva tremare la gambe a qualsiasi avversario.

È quindi evidente che quella che sta per iniziare potrebbe essere la campagna abbonamenti più indicativa di sempre per Maurizio Zamparini. Un vero e proprio sondaggio sul numero dei tifosi che stanno ancora con lui o che invece fanno parte degli ex-zampariniani. Senza contare che nel caso di cessioni eccellenti come quelle di Rispoli e Nestorovski (attualmente escluse), lo schieramento degli “ex” potrebbe ampliarsi ulteriormente.

Zamparini che ha sempre negato il suo crollo di popolarità definendo i tifosi scesi in piazza come “gente dei centri sociali”, potrebbe quindi trovarsi già a inizio campionato di fronte all’inconfutabile evidenza della sua solitudine. C’è però ancora una scappatoia all’orizzonte che potrebbe rianimare il tifo rosanero, la “soluzione finale” auspicata da tutti (Zamparini compreso?): la cessione del club. Se i tempi saranno brevi e le modalità congeniali ad un reale avvicendamento dei vertici societari, allora sì che potrebbero cambiare le carte in tavola. Ma fino ad allora è molto probabile che di code e resse, dalle parti di viale del Fante, se ne vedano molto poche.

3 thoughts on “Campagna abbonamenti, il vero “termometro” della solitudine di Zamparini

  1. Neanche se mi facesse i bonifici andrei più allo stadio, la mia fede Palermitana non si sposa bene con la Zamparinese……………………

  2. E non sono uno dei centri sociali, risiedo in Romagna e vedevo tutte le trasferte, quando la squadra era ancora il Palermo.

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