Caos calcio: tra ripescaggi e il caso Entella, il “teatrino” prosegue
“Un teatrino triste”. Così la Gazzetta dello Sport definisce l’ennesimo incredibile capitolo legato al caos ripescaggi tra Serie B e Serie C, con la Virtus Entella che dovrà ancora aspettare il verdetto a causa del nuovo rinvio deciso dai giudici del Tar del Lazio e il rischio che i ricorsi delle altre “ripescabili” finiscano per prendere strade diverse tra giustizia sportiva e amministrativa.
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Come riporta Alessandro Catapano, la sentenza potrebbe slittare al 25 ottobre costringendo i liguri a non scendere in campo nell’incertezza di quale sia la categoria di loro diritto. Uno slittamento causato dalla mossa di Figc e Lega B che hanno rinunciato a chiedere la sospensione cautelare del provvedimento del Collegio di garanzia del Coni, che stabilisce che il Cesena andava penalizzato nella scorsa stagione, costringendo i giudici del Tar ad allungare i tempi.
I legali dell’Entella lanciano subito l’accusa: “Solo una tattica dilatoria: vogliono che trascorra altro tempo, per complicare ulteriormente una nostra eventuale riammissione in B”. In concreto Figc e Lega di Serie B avrebbero inviato due lettere in cui si dichiarano impossibilitate ad ammettere l’Entella in B in virtù del format a 19: non avendo fatto ricorso contro queste missive, l’Entella ha poi visto federazione e lega ritirare la richiesta di sospensiva al Tar in virtù di una “urgenza” ormai venuta a mancare.
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Una mossa che ha fatto infuriare il patron dell’Entella Antonio Gozzi: “Siamo al paradosso del paradosso: la Figc prima ricorre contro il Coni, poi ritira la richiesta, ma non ottempera a una decisione esecutiva ormai da venti giorni. È un atto gravissimo, di cui qualcuno dovrà rispondere, anche in sede penale. I tempi si allungano, non sappiamo quando giocheremo”. E ancora si attende il verdetto sui ripescaggi: Novara e Ternana si presenteranno al Tar il 23 ottobre, mentre le altre (Catania compreso) devono ancora decidere se scegliere tra giustizia sportiva o amministrativa e la Pro Vercelli giovedì discuterà il ricorso al Consiglio di Stato. Un cortocircuito senza fine.
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