Caso Parma, parla l’esperto: “Retrocessione? Difficile. Quella subordinata…”

Il caso Parma, con i messaggi Whatsapp di Calaiò, e il caso Chievo, con le plusvalenze fittizie, lasciano tanti punti interrogativi intorno alla serie A. Alessandro Catapano, giornalista della Gazzetta dello Sport, ai microfoni di Rai Radio 1 ha analizzato le vicende e le sue previsioni, che comunque restano tali sebbene autorevoli, non sembrano andare verso uno stravolgimento dei campionati. Per il Palermo dunque si prospetterebbe una beffa: “Ci avviciniamo ai calendari con una X e una Y. Tendo a pensare che nelle prossime 48 ore le due variabili saranno meno variabili e non dovrebbero cambiare”.

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Parma e Chievo, dunque, resteranno in A? “La giurisprudenza più recente, anche per casi simili, non ha decretato retrocessioni: mi riferisco, per quanto riguarda il Chievo, al precedente del Foggia in quanto a illecito amministrativo. Per quanto riguarda il Parma siamo di fronte a una richiesta di una penalizzazione che comporterebbe la retrocessione per un tentato illecito sportivo”.

La doppia proposta della Procura è un vero e proprio inedito: “La Procura Federale ha fatto una cosa inedita, chiedere la sanzione per rimandare il Parma in B ma anche, in via subordinata, sei punti in meno in Serie A. La spiegazione è stata data in maniera informale, non pubblica: “almeno così portiamo a casa una sentenza di colpevolezza”. Non è che la Procura Federale ce l’ha con Parma, Chievo o Foggia ma si vuole dare un segnale”.

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E il segnale per i crociati è il seguente: “Nel caso del Parma la storia la conosciamo tutti: quella del calciatore che manda messaggi Whatsapp a compagni dello Spezia. Siamo di fronte a una cosa che non si può fare. La Procura vuole che ci sia almeno un tribunale che non derubrichi l’illecito sportivo in slealtà sportiva, cosa che comporterebbe delle semplici ammende. Poi ci sarà l’appello: arriveremo sostanzialmente ai primi giorni d’agosto e, di conseguenza, troveremo le X e le Y nei calendari di A e di B”.

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