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Catania, Ferraù: “Closing? Niente fretta. Sui punti di penalizzazione…”

Parla Giovanni Ferraù. L’avvocato e presidente Sigi ha rilasciato delle dichiarazioni alla trasmissione televisiva Corner su Telecolor riguardo il closing e la cessione della società all’imprenditore italoamericano Joe Tacopina.

“Tacopina? Contrattualmente la chiusura va fatta entro il 25 febbraio, un termine non essenziale nella misura in cui le parti chiuderanno il contratto – afferma -. Se dovessero passare giorni o settimane ma con la certezza di chiudere un contratto più lineare, va bene. Non dobbiamo farci prendere dalla fretta, l’importante è rispettare le scadenze e chiudere senza strascichi giuridici, non importa se sarà il 25 febbraio o il 10 marzo. Il contratto prevede la cessione del 100% delle quote, potremmo anche trovare ulteriori soluzioni che non mutino la sostanza, cioè un arrivo importante di capitale esterno che possa rilanciare il Calcio Catania e riappianare la situazione debitoria. Vedremo quale sarà la forma. L’importante è fare in modo che Tacopina entri in società dando una boccata d’ossigeno”.

L’avvocato però evidenzia anche alcuni problemi economici portati dalla pandemia: “Pagare gli stipendi rappresenta un atto dovuto, ma abbiamo anche debiti non di pertinenza di questa società. Con incassi zero la situazione non è delle più rosee, aggiungiamo spese accessorie come Torre del Grifo con 600mila euro annue di sola imposta comunale. La mancata apertura degli stadi ha costituito un dramma per noi ma per tutte le squadre”.


Infine sui punti di penalizzazione: “Mercoledì ho fatto chiamare Giorgio Borbone al Coni per avere notizie ma, di fatto, non è stato ancora calendarizzata la decisione, non so se per un problema di Covid o altro. Speravamo addirittura che arrivasse a gennaio, anche perché sapere di poter contare su eventuali due punti in più è determinante negli equilibri del campionato“.

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