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Catania, la Sigi: “La proposta di Tacopina è irrealizzabile”

La Sigi risponde a Tacopina. In una conferenza stampa i soci sono intervenuti per rispondere alle accuse di Joe Tacopina e per rendere nota la loro decisione sull’offerta dell’americano.

In nome del comitato ha cominciato a parlare Giovanni Ferraù, partendo dai risultati sportivi: “I ragazzi hanno fatto il massimo. Abbiamo promesso un campionato dignitoso ed è stato così, non abbiamo mai promesso la Serie B. Da tifosi ci credevamo, di certo non ci aspettavamo di uscire alla prima dei playoff in casa. Rinnoviamo un ringraziamento a Maurizio Pellegrino per il lavoro fatto”.

Nessuno di Sigi merita un attacco come quello che ha fatto Tacopina – afferma Ferraù riferendosi all’intervento dell’avvocato – . Qui 24 soci hanno avuto gli attributi di salvare la matricola, nessuno può permettersi di dire che ci sono soci da 100 euro o di insultare giornalisti. Tutti abbiamo contribuito in egual modo, altrimenti eravamo in Serie D”.


Sull’offerta Ferraù è chiaro: “Oggi Joe Tacopina è rimasto un po’ alla finestra, ma non è più tempo di restare a guardare. La proposta ricevuta non è una proposta scadente, è semplicemente irrealizzabile. Ci ha chiesto delle condizioni in pochissimo tempo, che sono infattibili. Lui potrebbe mettere 3 milioni subito e salvare il Catania, ma ci sta chiedendo prima di risolvere i problemi a noi. Tra l’altro ha presentato l’offerta in inglese, una cosa inaccettabile. Ha tempo fino al 15 maggio per presentarne una nuova“.

La paura di Ferraù adesso è una sola: “Temo che dei possibili acquirenti possano pensare di prendere il Catania dopo il fallimento, essendo un opzione molto più conveniente a livello economico. Il Catania ha un debito di 26 milioni con il debito sportivo e 16 milioni con i privati”.

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13 thoughts on “Catania, la Sigi: “La proposta di Tacopina è irrealizzabile”

  1. Onestamente sono dispiaciuto.
    Aldilà della rivalità sportiva, è davvero triste la carrellata di fallimenti, imbrogli e figure magre che hanno coinvolto in toto le maggiori squadre siciliane negli ultimi 10 anni.
    Messina, Catania, Palermo, Trapani.
    Sperare negli “uomini della provvidenza” del nord (o dall’estero) è l’unica via, perchè chiaramente l’imprenditoria regionale non è in grado, ancor quando vi fosse l’intenzione, di apportare ingenti capitali per affrontare campionati da B a e A che ormai comportano spese altissime.
    Il calcio moderno è questo e senza le condizioni ideali la sicilia resterà relegata nelle serie minori per chissà quanti anni ancora
    Molto sportivamente Forza Palermo e Forza catania

    1. “Sperare negli uomini della provvidenza del nord o dall’estero é l’unica via”. Tuttolomondo, Baccaglini, Richardson non ci hanno insegnato niente??

      1. Ma c’è anche un certo Maurizio Zamparini che ci ha regalato 10 anni di bel calcio, di vittorie in casa delle blasonate, di giocatori che hanno fatto vincere un mondiale all’Italia.
        Ma questo lo si dimentica troppo presto

  2. 52 milioni di debiti per salvare la matricola…meglio ricominciare dalla serie D. Che tristezza il calcio siciliano.

  3. Tra la documentazione valida per potersi iscrivere, occorrerebbe anche la dichiarazione delle Entrate che non vi sono debiti verso l’erario.

    1. Lo Sport serve anche a educare. Di certo non pagare le tasse per proseguire l’attività sportiva di certo non è un buon insegnamento. Non è etico.

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