Pagliara: “Partiamo male. Nessun programma e stessi errori di 1 anno fa”
Cessione societaria e futuro del Catania. Si è espresso in merito a questi temi Fabio Pagliara, uno dei fautori del progetto Sigi, in un’intervista rilasciata a Telecolor.
“Siamo in una situazione simile a quella dello scorso anno, questo mi dispiace – afferma -. Va evitato in prospettiva il dovere sempre pensare che il miracolo sia iscriversi, portare la documentazione alla Covisoc o riuscire a fare la squadra. Questo dovrebbe rientrare nella normalità di una società. L’anno scorso c’era grande preoccupazione ma anche unità da parte della città e di tutto l’ambiente, grande voglia di salvare la matricola, maggiore positività di adesso. C’è anche chi in questo momento ha la responsabilità in regia e sta tranquillizzando tutti, non mettendo in dubbio l’iscrizione e la salvezza della matricola. Non c’è ancora una programmazione che dia sicurezza”.
Sul rapporto con Tacopina: “Non è andato a buon fine, io ero convinto che l’affare si sarebbe chiuso e sono rimasto stupito. Credo fortemente che i soci della Sigi abbiano fatto l’operazione di salvataggio per puro amore della città in quel momento. Se poi durante il percorso si è pensato che arrivando Tacopina si potesse rientrare nell’investimento non lo so, ma non ho dubbi che per il 99% sia prevalso il cuore. Il fattore tempo, inoltre, si è sottovalutato, convinti che la cosa si sarebbe sistemata. E poi senza una rinegoziazione del debito si fa fatica a dare certezze. Qualsiasi investitore in questa fase vorrà avere la certezza che la squadra venga iscritta”.
“Mi fido e conosco la correttezza di Ferraù, non ci sono dubbi sul fatto che la squadra sia iscritta e dobbiamo essere contenti di questo – prosegue -. Ma non possiamo fare un continuo salto ad ostacoli. E’ necessario assolutamente che entrino nuovi azionisti o soci. Rendere appetibile una società con 50 milioni di debiti è frutto di un lavoro. Se ripensiamo agli errori commessi credo che partiamo col piede sbagliato”, ha concluso.
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