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Catania, Pellegrino: “Non può finire così. L’esclusione sarebbe umiliante”

Maurizio Pellegrino, direttore dell’area sportiva del Catania, è stato intervistato per ‘La Sicilia’ e ha parlato del futuro del club, appeso a un filo e legato alla decisione del Tribunale fallimentare. Oggi, giorno 7 marzo, infatti, scade l’esercizio provvisorio e la squadra di Baldini potrebbe essere esclusa dal campionato in caso di mancata proroga.

Non voglio pensare al peggio – afferma – . Non può finire così dopo il bel messaggio lanciato da squadra e tifosi alla città. Non voglio rassegnarmi. Aste deserte? Confidavo in aiuti concreti perché, pur comprendendo il difficile periodo che si sta vivendo, mi attendevo una riposta diversa da chi è nelle condizioni di tenere a galla il Catania”.

Sulla possibile esclusione dal campionato, dice: “Mi sembra assurdo, umiliante. I ragazzi hanno dato tanto, tantissimo, e hanno speso energie per ottenere buoni risultati. Senza la penalizzazione di quattro punti saremmo già salvi e continuando di questo passo potremmo ambire pure a disputare i playoff”.


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10 thoughts on “Catania, Pellegrino: “Non può finire così. L’esclusione sarebbe umiliante”

  1. Nel mondo del calcio girano certi personaggi…..certo che se avessero pagato i 60 milioni all’erario, avessero pagato i giocatori e versato le relative tasse, se avessero pagato i piccoli e grandi creditori allora si che avresti ragione io invece penso che in un mondo perfetto voi sareste spariti già da un pezzo!

  2. E’ appena arrivato il decreto del tribunale di ca++nia che ha disposto un’ulteriore proroga al 17 marzo 2022 con la motivazione che la vicenda è di particolare interesse sociale. Mi chiedo se questo tribunale e giudice rispondono alle leggi dello stato Italiano o se a ca++nia hanno una giurisdizione diversa? Devoni pagare gli stipendi di novembre, dicembre, gennaio e febbraio e ancora c’è un giudice che scrive ba+++++++++?
    Palermo, Carpi, Chievo Vernona, Cesena, Trapani sono state fatte fallire e ancora questo tribunale in maniera spudorata tiene in vita artificiale un morto conclamato che non doveva essere neanche iscritto?
    A fine anno i ricorsi saranno a quantità industriali e la prossima serie C sarà a 50 squadre a girone grazie anche a Ghirelli

    1. Continuo a pensare che per esprimere un proprio pensiero non è necessario – in una libera democrazia – offendere il nome di una città e dubitare sic et sempliciter della buona fede dei giudici del tribunale. Ci sono precedenti, come il Bari qualche anno fa, che più o meno ricalcano la storia del Catania e hanno avuto buon esito. Se poi lei pensa che i giudici non stiano rispondendo alle leggi dello Stato vada in Procura e denunci tutto, solo così potrà essere fatta giustizia, non certo vomitando insulti su questo sito (gm)

      1. Il termine ++++ l’ho usato perché è fuor di dubbio che a fine campionato ci sarà un pioggia di ricorsi da tutte le altre squadre che si sentiranno danneggiate da queste decisioni. Ne conviene?

        1. io credo che fino a prova contraria il Tribunale sta correttamente facendo di tutto per salvare la società, com’è stato in passato per altre squadre e come ritengo giusto che sia. Il che non significa “interpretare” il diritto. Aggiungo, a proposito dei tanti parallelismi (volutamente distorti) con la vicenda del Palermo – che è ancora piena di punti interrogativi, almeno per quanto riguarda le contestazioni avanzate nei confronti di Zamparini – anche il Palermo si sarebbe potuto salvare se l’ultimo acquirente avesse inviato per tempo le certificazioni (e le garanzie) richieste. Cosa che si verificherà questa estate. Se il Catania avrà un nuovo acquirente e le garanzie necessarie si salverà, altrimenti verrà escluso dai campionati. E bisogna dare atto alla squadra di continuare a giocare con immutato impegno, senza falsare il campionato (gm)

          1. Lei dimentica oppure omette che compito del Tribunale fallimentare è il soddisfacimento dei creditori e non il salvataggio della squadra del Catania Calcio. Sinceramente non capisco questa difesa a spada tratta di una situazione che definire scandalosa è dir poco.

          2. io non dimentico niente e penso che nemmeno i giudici dimentichino qualcosa. Ripeto, è un mio pensiero. Il che non vuol dire che il Catania si salverà ma solo che si stanno facendo tutti i passi (leciti) per provarci

  3. L’uso che si fa dell’abusato luogo comune secondo il quale bisogna rispettare il lavoro e le sentenze della magistratura e dei tribunali trova un discrimine a seconda che si parli di argomenti in cui la propria convinzione supera questi bei luoghi comuni. Così, se si tratta di Zamparini allora i parallelismi sono “volutamenti distorti” e la pietra tombale sul Palermo l’hanno messa i Tuttolomondo; viceversa, a proposito del Catania, i Tribunali agiscono correttamente “fino a prova contraria”… mah! Personalmente non mi impressionano nemmeno le parole di Grasso sul presunto accanimento di certi giudici o l’assoluzione in Appello di Giammarva sulle false comunicazioni alla Covisoc. La realtà dei fatti dice, ad es., tra le molte pieghe delle oscure manovre di Zamparini, che perfino la Cassazione – sez. III – nell’aprile 19, a margine delle richieste di parte sulla conferma dei domiciliari all’ex patron del Palermo, disse incidentalmente ma molto chiaramente che l’affare Alyssa-Mepal sul credito gonfiato per sistemare il bilancio (18 mln. contro 40)era un chiaro “artificio contabile”. Anche se non era una sentenza (purtroppo). Allora delle due l’una: o accettiamo tutto quello che che dicono i Tribunali limitandoci a prenderne atto oppure, se abbiamo già deciso che Zamparini era un santo e che non ha alcuna responsabilità sulla scomparsa (per mano di altri) del Palermo o che sulle vicende del Catania il Tribunale competente sta agendo correttamente, allora diciamo quello che crediamo ma evitiamo di tirare in ballo strumentalmente il c.d. rispetto per la Magistratura, per i Tribunali e per i Giudici.

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