Catania, servono 600 mila euro per il titolo sportivo. Poi… i debiti
Servono almeno 600 mila euro per acquistare all’asta il titolo sportivo del Catania. Nell’edizione odierna del Giornale di Sicilia spazio al futuro dei rossazzurri. A questi 600mila euro andranno aggiunti 3 milioni di debiti sportivi, i costi della stagione in corso e soprattutto le garanzie per poter andare avanti anche nei prossimi anni.
Un’operazione più abbordabile rispetto ai 54, 5 milioni stabiliti a settembre che hanno praticamente impedito a Tacopina, un’eventuale acquisizione. Adesso la testa dei catanesi è sul bando che darà l’opportunità a chi interessato di fare la propria offerta.
Un bando che sarà chiuso in massimo 20 giorni vista anche la proroga dell’esercizio autorizzato fino al 28 febbraio. Il mercato, intanto, è ancora fermo. Il tecnico Baldini e il direttore Pellegrino sono a lavoro su possibili conferme e addii.
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Domanda al direttore: che fine farà Torre del grifo?
Gia bella domanda…forse verra messa all’asta ed acquistata dalla nuova proprietà. Cosi il gioco sara fatto.
Torre del Grifo apparteneva al vecchio Catania. Con questo nuovo non dovrebbe avere nulla a che fare.
La sua vendita dovrebbe servire a ripianare in parte i debiti della vecchia società.
in altre parole: servirebbe per pagare in parte i vecchi creditori …
Torre del Grifo verrà messa all’asta. Senza dimenticare che su di esso grava un mutuo ipotecario .
Chi offre e si accolla il mutuo vince.
La banca non perde
Il bando non lo deve fare il Tribunale?
I curatori fallimentari credo che debbano suddividere i beni della vecchia società in lotti da vendere poi all’asta per soddisfare i creditori …
In sostanza dovrebbero esserci due aste: una bandita dal Tribunale per assegnare il titolo sportivo ai potenziali acquirenti e un’altra bandita dai curatori per fare fronte ai creditori del vecchio club.
E i tempi delle due aste potrebbero (anzi, per me è quasi certo) essere differenti.
Alla fine a rimetterci saranno solo i creditori, qualcuno rientrerà in possesso del giocattolo magari facendo tornare in qualche modo dei soldi a chi li ha tirato fuori fino ad adesso…….con il premio sportivo per la città di continuare ad avere una squadra di Calcio tra i professionisti gestita da una società che ripartendo da zero riuscira’ magari in breve tempo a salire di categoria a discapito di altre società che invece sono retrocesse o non riescono ad essere promosse per via degli impegni finanziari che intendono onorare….. intendiamoci non che per il Palermo sia stato molto diverso, ripartendo da appena una categoria inferiore …..un fallimento dovrebbe comportare pene severe, una radiazione da tutti i campionati per almeno due anni e la possibilità dei creditori di recuperare parte delle somme dagli introiti della nuova società realizzati ad esempio nei primi 5 anni di gestione
“intendiamoci non che per il Palermo sia stato molto diverso, ripartendo da appena una categoria inferiore ” E’ quello che i catanesi volevano evitare. La promozione dalla D alla C è tutt’altro che scontata, anche se dovessi investire cifre importanti (probabile ma non certa).