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Catania, Tacopina frena: “Sigi in ritardo, recediamo dal contratto”

Joe Tacopina fa chiarezza sulla situazione legata al closing per l’acquisizione del Catania. Attraverso un comunicato, l’imprenditore italoamericano ha lamentato i continui ritardi sul closing, affermando che la Sigi per la seconda volta non ha rispettato le scadenze e che per adesso il tutto è rimandato alla fine del campionato. Tacopina ha anche più volte affermato che, vista la situazione, si sarebbe potuto ritirare più volte, ma che ha scelto di non farlo perché spera nel corretto passaggio di proprietà.

IL COMUNICATO

“Molti giornalisti e tifosi mi hanno scritto chiedendomi di dare un segnale, dunque anche se avevo scelto il silenzio per permettere a SIGI di lavorare senza pressione, ora è mio compito ed è quasi mio dovere chiarire alcune informazioni non accurate che ho letto sugli organi di informazione, nel corso delle ultime settimane, a proposito del closing per l’acquisizione del Calcio Catania.


Queste informazioni poco accurate alterano i fatti e confondono il lettore.
La cronaca è ben diversa ed i passaggi effettivi della vicenda sono inconfutabili.

Dopo molti mesi di negoziazioni, abbiamo firmato il contratto preliminare nel gennaio 2021.

La chiusura dell’accordo, come noto, era prevista per il 26 febbraio.

Ero pronto a chiudere in tale data e avevo dato prova di possedere i fondi necessari, come richiesto dal contratto; SIGI non era pronta ed in grado di procedere, in quella data, perché non possedeva i molti documenti richiesti, incluse le fondamentali certificazioni attestanti la riduzione del debito.
Abbandonare il progetto sarebbe stato nel pieno dei miei diritti legali ma non lo feci per amore della squadra, della città e dei tifosi.

Diedi conseguentemente a SIGI, apprezzando la predisposizione e l’intenzione di raddoppiare gli sforzi per ridurre il periodo necessario, andando oltre le difficoltà legate anche ai tempi tecnici e burocratici, un’estensione di 60 giorni di tempo fino al 26 aprile, nuovo termine in chiave closing.

In aggiunta e con grande volontà di collaborare, mi sono successivamente impegnato al fianco di SIGI per garantire il pagamento degli stipendi e il rispetto di altre scadenze, inviando 800.000 dollari.

Si è trattato di un grandissimo rischio personale, non essendo proprietario del Calcio Catania, ma l’ho affrontato senza esitare perché amo la città e la squadra e perché desidero mantenere vivo il club.

Quando mi è stato chiesto di selezionare il nuovo allenatore, ho scelto Baldini, in quanto lo conoscevo e sapevo che sarebbe stato la persona giusta. La scelta è stata apprezzata anche dai dirigenti del Calcio Catania.
Ribadisco nuovamente, l’ho fatto per il mio grande attaccamento alla squadra e alla città.

Questa scelta, inoltre, era strettamente legata alla consapevolezza che avremmo firmato l’accordo di cessione il 26 aprile.

Dieci giorni prima della chiusura del 26 aprile, è ovvio in questo genere di negoziazione, era assolutamente necessario ricevere tutti i documenti, a riprova che tutte le 12 condizioni del contratto erano state raggiunte.

Non ho ricevuto questi documenti da SIGI nè il 16 aprile nè il 26 aprile: riconosco l’impegno e non dubito della volontà ma sul piano economico e giuridico, in base al contratto, era necessario produrre gli atti, non le rassicurazioni.

Il Calcio Catania è cuore anche per me, sebbene qualcuno abbia giocato a lasciare intendere altro, e lo è perché sogno di poter guidare la riscossa del Catania, ma la riscossa del Catania potrà arrivare soltanto se l’azienda sarà solida: non bastano le rassicurazioni ma ci vogliono attestazioni, documenti e certificazioni, a fronte di piani industriali articolati nei minimi dettagli.

Io e il mio gruppo di lavoro abbiamo ricevuto email informali con vari aggiornamenti sulle situazioni pendenti, segnale apprezzabile ma insufficiente: ancor oggi non abbiamo i riscontri ufficiali, fondamentali e ineludibili, per chiudere. Si tratta, in particolare, di documenti necessari al tribunale per approvare il piano di riduzione del debito, che è fondamentale per l’iscrizione al prossimo campionato.
Anche per quanto riguarda la riduzione del debito da parte degli organismi regionali competenti, non abbiamo ancora ricevuto nessun documento formale, solo una email informale da parte di SIGI: nella stessa, viene affermato che la riduzione ci sarà ed è certamente un elemento molto importante, ma al contempo si sottolinea la necessità dell’approvazione della sede dell’Agenzia delle Entrate di Palermo, non ancora ottenuta.

Per la seconda volta, quindi, SIGI non si ritrova, purtroppo, nella condizione di soddisfare gli obblighi indispensabili per la chiusura.

Una delle principali ragioni per la quale volevamo chiudere e prendere controllo del Calcio Catania da subito è la necessità di programmare i cambiamenti relativi alla prossima stagione, sia nel settore sportivo che in quello manageriale, ma i continui rinvii non rendono più possibile questa pianificazione.

Se ci sarà un closing, a questo punto, potrà verificarsi soltanto dopo la fine del campionato.
Non essendo SIGI riuscita a soddisfare in tempo, nelle due circostanze citate, le clausole contrattuali sostanziali, ed essendo così tecnicamente impedita la chiusura, siamo infine costretti a recedere dal contratto firmato a gennaio.

Nonostante il fatto che ancora una volta io abbia pieni diritti legali di abbandonare il progetto completamente, questa è l’ultima cosa che voglio fare e sono fiducioso di poter negoziare un nuovo accordo con SIGI, con date e scadenze più realistiche e comunque aggiornate alla luce della burocrazia. I termini del contratto dovranno essere modificati in base alla nuova situazione, vista la mancata chiusura nelle date previste.

Questo dipenderà tutto da SIGI e dal suo lavoro, che seguo con rispetto e attenzione, ma voglio essere chiaro sul fatto che ho passato 8 mesi viaggiando ogni volta che era necessario verso Catania e ho investito quasi un milione di euro in costi e spese, cercando di chiudere questo accordo. Sarei veramente deluso e rammaricato se questo accordo per l’acquisizione del Catania non si concludesse positivamente. Sono ancora a disposizione e sto lavorando con SIGI ed i suoi rappresentanti, sto facendo tutto ciò che è in mio potere per fare in modo che l’accordo si firmi.
Forza Catania sempre”.

28 thoughts on “Catania, Tacopina frena: “Sigi in ritardo, recediamo dal contratto”

  1. Come si vede non manca per Tacopina, ma manca solo per i catanesi che, quanto a fare bla bla bla e non fatti sono bravissimi.

  2. ma c’è qualcuno che ha creduto che veramente questo personaggio avrebbe preso catania? – è più semplice – e sicuramente più economico che Catania faccia il percorso di palermo ripartendo con una nuova società dalla serie D – forse aspetteranno i verdetti dei play-off – se capita il miracolo che catania va in serie B – forse si potrebbe ridiscutere – ma con una catania piena di debiti ripartire dalla C per un’altro anno forse meglio una Catania senza debito – con il pubblico che ritorna sugli spalti che riparte dalal serie D – io ci scommeto che finirà cosi!!! – ma intanto FORZA CATANIA per domenica Prossima – porta Palermo al 7 posto !!!

  3. In questa situazione assurda u chiù pulitu av’a rugna.
    Io mi chiedo come sia possibile che ancora vada avanti questa farsa.
    Un altro imprenditore onesto e senza le spalle coperte come questi della Sigi sarebbe fallito in un attimo e questi invece stanno a prendere per il culo tutta l’Italia.
    E’ la conferma che la magistratura e gli organi di controllo non vogliono fare il loro dovere.
    La situazione debitoria della Sigi è nota a tutti ma ancora le si permette di stare a galla e si permette a quel buffone di Tacopina di ricattare allo stato italiano in cambio di pochi euro di sconto sui debiti, pena la fine del calcio catanese.
    Ma che vadano tutti a quel paese. Non ce l’ho con I catanesi, ma con questo calcio in generale.
    Che falliscano Mirri, la Sigi, le strisciate, il Barca e il Real.
    Meglio ricominciare da zero che assistere a questo schifo che chiamano calcio.

      1. Magari Mirri fosse la panacea a tutti i mali…Per tua informazione panacea significa rimedio. Forse confondi la panacea con il capro espiatorio.

    1. Concordo su tutto. Magistratura catanese assolutamente non credibile. Quanto a questo calcio, meglio ribattezzarlo “Suola” …

      1. Hai ragione… non sono paragonabili nei numeri e soprattutto nella natura truffaldina (ovviamente intendo quella delle strisciate, di barca e real, non certo di Mirri che mai mi permetterei di dire che è un ladro) . Ma il fatto è che in ogni caso questo calcio dà il voltastomaco e ha perso di credibilità. Non importa se chi detiene la proprietà è appoggiato dai poteri forti o ha le pezze al culo.

  4. Per come ho già scritto tempo fa, mancano dei requisiti essenziali ai fini del legittimo perfezionamento della transazione.
    1) l’attività di valutazione (della proposta) da parte dell’Agenzia delle Entrate deve essere incentrata sul criterio della convenienza economica (strano che si rinunci a più di 6.000 euro di credito erariale a fronte del totale di oltre 12.000, oltretutto privilegiato, piuttosto che rivalersi sul patrimonio della società ed, in particolare, su Torre del Grifo il cui valore viene stimato intorno ai 60 milioni di euro). 2)La necessaria attestazione di un professionista INDIPENDENTE deve assicurare l’integrale pagamento dei creditori estranei all’accordo (Non risulta che il debito nei confronti del Comune di Mascalucia possa essere interamente saldato). 3) Su Torre del Grifo, patrimonio oggetto dell’ipoteca quale garanzia della transazione, è già iscritta ipoteca per il debito nei confronti del Credito Sportivo, debito contratto per la realizzazione dell’impianto. Stando così le cose, appare molto improbabile che il Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate di Palermo apponga il visto favorevole all’accordo stipulato da SIGI e Agenzia delle Entrate Direzione Provinciale di Catania. Oserei dire che ne sia pressoché impedito, poiché vincolato dal rispetto delle norme. In altre parole, non credo che intenda assumersi le pesanti responsabilità che deriverebbero da una quantomeno allegra conduzione e conclusione del procedimento. La SIGI si è troppo fidata delle rassicurazioni politiche e, non avendo altro in mano, di fronte alla necessità di dover a propria volta rassicurare Tacopina, altro non ha potuto fare (poiché nessun accordo concluso ed efficace possiede) se non girarli le rassicurazioni ricevute.
    Tacopina intanto ha messo le mani avanti ed adesso SIGI dovrà provvedere da sola alle scadenze (stipendi, trasferte ecc.) riguardanti la conclusione del campionato. Credo che il messaggio di Tacopina sia anche in proiezione dell’esito dei play off. Se il Catania non va in B, vincendoli, il closing mai ci sarà.

  5. Sarei curioso di sapere come avverrebbe la riduzione del debito ??? Chi pagherebbe il resto ?? Il comune ? E quindi noit tutti ?? Anch’io non ho niente di particolare contro il Cacania…..ma perché 2 pesi e 2 misure ?

    1. attraverso i saldi a stralcio come si fa in questi casi. L’alternativa sarebbe il fallimento e gran parte dei creditori non prenderebbe neanche una lira. Come si dice:pochi, maledetti, ma subito e si eviterebbe il fallimento. Se continuano cosi finira cosi e Tacopina magari si prendera lo stesso il Catania a zero euro in serie D alla Mirri.

  6. A Tacopina conviene prendere il catania a zero, si fa un anno di D e ritorna subito in C con zero euro di debiti.

  7. VVIO VOLETE VEDERE CHE RIPROVERA’ A PRENDERE IN PALERMO CON DI PIAZZA…….. CI AVEVA GIA’ PROVATO MA DARIETTO MIRRI NI…… ADESSO CHE IL PICCOLO PRESIDENTINO HA IL CERINO IN MANO MAGARI TORNERANNO AMICI IN QUESTO IPOCRITISSIMO MONDO DEL CALCIO….

  8. Io credo che Tacopina stia frenando perché sa di poter concretamente puntare al Palermo, ora che la società è in vendita e, sopratutto, dopo che la Federazione ha chiuso le porte alle multiproprietà, tagliando fuori di fatto Ferrero.

  9. Ma avete letto bene il senso delle parole di Tacopina? Avete letto tra le righe? Pensate che abbia scritto per compiacere tifosi e giornalisti? Si tratta di una dichiarazione di guerra alla SIGI, contro la quale oltretutto si rivarrà per i gli 800.000 euro anticipati per stipendi ecc. E’ un’accusa dettagliata sul mancato rispetto degli impegni e l’avviso circa la eventuale revisione delle condizioni contrattuali. Tacopina si è reso conto che la transazione con l’Agenzia delle Entrate non avrà il necessario perfezionamento. Poiché la SIGI non può più far fronte neanche alle spese di gestione, si riaprirà la procedura fallimentare. Il Catania rischia di fare la fine del Trapani. Meglio che guardi ad un futuro concreto. L’operazione salvataggio del titolo mi pare oramai pressoché fallita. Che si pensi ad una nuova rinascita, alla fine conveniente per tutti.

    1. A parte il fatto che non si fa nessuna menzione ai documenti mancanti (sarei proprio felice di sapere quali sono), secondo me la faccenda è molto più losca.
      Mi sembra un ricatto bello e buono. Qualche funzionario o qualche commercialista furbetto magari aveva lasciato intendere a quelli della Sigi che il debito sarebbe stato ridotto in virtù dell’importanza sociale della piazza catanese.
      Ora qualche cavillo(?) o qualche magistrato onesto ha inceppato questo giochetto e a Tacopina non conviene più. Se non gli danno subito quello che chiede (azzeramento del debito) probabilmente si prenderà il Catania a costo zero (visto che in stile Mirri, ha già una prelazione per il futuro in virtù degli 800.000 euro versati, che sanno tanto di mettersi il ferro dietro la porta) o chi lo sà, magari punterà proprio sul Palermo.
      Comunque è un personaggio che non ispira nessuna credibilità e fiducia.
      Non so cos’è peggio tra lui, Ferrero e Zamparini. Forse solo Belusconi che in fatto di truffaldineria calcistica (e non solo) ha fatto scuola!

  10. Se non si hanno santi in paradiso le operazioni spalma debito vita natural durante alla Lotito non sempre riescono..poi chissà magari a catania ci riescono…per il resto meglio pensare a noi e a Di Piazza che vuole essere “liquidato”…nel senso economico del termine..speriamo bene anche per noi..!!!

  11. In una situazione del genere, solo un pazzo si accollerebbe una situazione come il catania, e tacopina tutto mi sembra tranne che pazzo….

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