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C’è qualcuno che possa dichiararsi innocente nella Palermo dei mille “senza”?

Da tifoso che ha vissuto il Settembre nero del 1986 e che rivive, dopo anni di ebbrezza, il dramma sportivo di una retrocessione a colpi di carta bollata, mi sono imposto in questi giorni un attonito silenzio denso di dispiacere, di disinganno, di rancore. Quanto ribrezzo per una sentenza ingiusta che punisce due squadre e i loro tifosi mentre, ora come allora, avvoltoi famelici volteggiano sul cadavere del Palermo.

Ma sarebbe scontato ripetere le obiezioni di cui sono pieni giornali e siti locali sul contrasto tra i giudizi della magistratura ordinaria e di quella sportiva, sul palese fallimento della Covisoc, sulla disomogeneità con cui vengono comminate le sanzioni e sul gigantesco conflitto di interessi del Consiglio di Lega B che vede tra i suoi componenti dirigenti di Salernitana, Pescara, Benevento e Perugia. Io vorrei solo obiettare che in questo sfacelo in pochi a Palermo possono dichiararsi totalmente innocenti.

PALERMO, SI RIPARTIRÀ DA PUSCAS E MOREO. E ANDRANNO VIA IN TANTI


L’atavico servilismo siculo che da secoli ci fa scambiare diritti per elargizioni e che ci rende persino capaci di concedere fiducia nel chiuso di una cabina a chi solo pochi mesi fa ci insultava al grido di “terroni” ha fatto sì che per anni abbiamo dovuto sorbirci il ritornello del “dove saremmo senza Zamparini?”.

Quanti tra noi tifosi, e non parlo dei “tempi delle vacche grasse”, hanno continuato a definire il recluso in Vergiate come “il più grande presidente della storia del Palermo”? Quanti, perpetrando una polemica fratricida con chi da anni sentiva puzza di bruciato, sostenevano il principio del “solo la maglia” la cui applicazione rendeva il “vero tifoso” buono solo a credere, obbedire e combattere alimentando un inganno basato su un immenso ricatto sentimentale? E quanti hanno detto e scritto che “il Barbera non andava boicottato”? Mentre a Trigoria risuonano le proteste per De Rossi, qui siamo ai “Grazie Daniela”.

Quanti tra i politici locali che oggi, in piena campagna elettorale, ostentano fiera indignazione facevano finta di non vedere le follie gestionali compiute nel totale disprezzo della tifoseria? Quanti tra i cronisti locali che oggi si esercitano nei “crucifige” per anni hanno preferito il ruolo dei barboncini da compagnia a quello canonico di “cani da guardia del potere”? Chi tra gli aedi della dea Eupalla sollevava obiezioni quando il recluso in Vergiate montava e smontava organici, cambiava allenatori e dirigenti con la frequenza con cui si cambiano le mutande, spacciava ronzini per purosangue e si sbarazzava pervicacemente di tutti coloro che osassero entrare nel cuore di noi tifosi. E non i Dybala o i Pastore, che evidentemente non si potevano trattenere, bensì i Brienza, i Morrone, i Migliaccio, i Biava e il Fontana cui fu persino negata la passerella prima del definitivo addio.

O il Corini che un giorno rispose che “a prendere la squadra a calci nelle palle, il presidente si sarebbe fatto male perché la squadra le palle le aveva d’acciaio”. O il Tonino Asta, che restò in campo con la caviglia fratturata per non lasciare i compagni in 10 nella partita-spareggio di Lecce all’alba dell’era di Acquario per poi essere licenziato “per giusta causa”. E, a parte Mirri che non a caso condivide parte del Dna con il mio Presidente, dov’erano gli imprenditori palermitani quando il meglio che si presentasse a remare per tentare di rimettere in linea la barca rosanero erano il Baccaglini con Thais, il Cascio senza Michael Jackson, il Follieri senza la Hathaway e i figuranti inglesi senza il becco di un penny?

Per quanto comodo possa apparire, l’ennesimo dramma sportivo che si consuma sulla nostra pelle (e che temo non sia ancora finito) non ha un solo colpevole identificabile con nome, cognome, origine, residenza e precedenti specifici. Sarebbe onesto riconoscerlo ricordando che, nella città dei tanti “senza”, il “senza squadra in A o in B” in fondo non è una tragedia. Perché mai una città di serie C, che “s’annaca” con il titolo di “quinta in Italia”, dovrebbe godere di diritto di una squadra in A o in B?

Comunque andrà a finire, rientreremo nei ranghi di quella mediocrità cui la mia generazione di tifosi è adusa. E chiudiamo definitivamente un’era rosa di vittorie e campioni mai neppure sognati, ma nerissima di rimpianti e di disprezzo per un calcio che chi ama il calcio non può amare più. Una sola richiesta reitero al sempiterno Sindaco, lo stesso del 1986: ritiri la cittadinanza onoraria al recluso in Vergiate. Un atto tangibile a testimonianza dell’indignazione dei palermitani; quelli veri, intendo. Un atto di equità verso i tanti, dal Giudice Caselli a Re Juan Carlos ad Andrea Camilleri, che con lui condividono questo titolo onorifico. Un atto di dignità di una città delusa, amareggiata e derisa. La città dell’ennesimo “senza”.

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57 thoughts on “C’è qualcuno che possa dichiararsi innocente nella Palermo dei mille “senza”?

  1. ….il suo articolo mi è piaciuto moltissimo! oltre a togliere la cittadinanza al recluso, un altro passo importante dovrebbe essere quello di allontanare (non so come) la De Angeli che costituisce una macchia sulla camicia bianca della nuova dirigenza!

  2. Si in larga parte condivisibile. Ma non.restiamo.sempre legati a questo senso di deficienza.che invece.pure altre tante città hanno è non per questo restano.vittime si soprusi di tal.genere. tanti si trovano.in difficoltà, tante società sulla orlo della bancarotta. Solo da noi c è il.demiurgo che spinge oltre.Il.burrone. sarei.molto.più risalto alla sintesi delle.ingiustizie sportive che.hai.posto.nel.prologo.del.tuo.Post. Il resto è un riconoscimento di una unicità che alzando.la testa.oltre.stretto ti.renderai.conto.essere molteplicità.

  3. Sono pienamente d’accordo con te, Grande articolo. Ho vissuto anch’io quel 1986 e hai fatto bene a ricordarlo per i più giovani. Bravo mi hai commosso.

  4. Però, scusate, non è vero che non c’è un colpevole.
    Questi esiste e si chiama Maurizio Zamparini.
    Se lui non avesse fatto tutte quelle malefatte, che, a contronto, il più incallito delinquente è una monaca di clausura, non si sarebbe arrivati a questo punto.
    E poi, si, certo, conseguentemente tutti hanno colpe: giornalisti, tifosi, i quali sono stati in silenzio, pena la ritorsione del padrone e lo spauracchio di ritornare dove eravamo (come se ora non si fosse verificata questa ipotesi, pur con cotanti lecchini)

  5. OTTIMO ARTICOLO COMPLIMEMTI A VITO GOL , E RICORDO CHE IN TEMPI NON SOSPETTI CIOÈ ALMENO 8, ANNI FA ALLO STADIO DOVE UN BEL GRUPPO DI AMICI ABBONATI CI RITROVAVAMO TUTTE LE DOMENICHE ERAVAMO SOLO IO E VITO GOL AD URLARE IL NOME DEL DOMICILIATO COME RESPONSABILE DELLE SCELTE FATTE QUANDO LE COSE ANDAVANO MALE E LA MAGGIOR PARTE ANCHE DEI NOSTRI AMICI CI RICORDAVANO CHE SENZA IL FRIULANO NON AVREMMO VISTO LA SERIE A

  6. La lega ha fatto quello che ha fatto ma con questa scusa il vero responsabile, quello che dal post finale di Coppa Italia ha fatto le peggio porcherie smantellando la società, e se ha avuto pure bisogno di taroccare i bilanci con crediti fittizi vengono pure dubbi sui costi reali del Palermo.
    Nessuno politici tifosi ha alzato la voce.
    Ora con l’obiettivo spostato sulla lega lui ne esce pure indenne.

  7. Bello l’articolo. … Mi ha fatto ricordare che già una volta la nostra società ha subito un duro colpo mascherato di giustizia ….a questo punto mi faccio una semplice domanda ..ma veramente tutte le altre squadre di B sono esemplari tanto da chiedere folli applicazioni legali? E ancora , “se” è stato commesso un illecito amministrativo quindi economico non era più logica una sanzione economica …in campo non sono stati commessi illeciti. ..

  8. Articolo perfetto.Anche io ho vissuto la radiazione del 1986,ero ragazzino,ed ho preso in piazza della signoria una manganellata in testa….BASTA SOPRUSI….

  9. D’accordo su tutto con Vitogol.
    Ripartiamo, con dignità, da qualunque serie. A patto di essere “governati” da gente seria.
    Un abbraccio.

  10. Lo dico e lo scrivo da anni che bisognava togliere la cittadinanza onoraria a questo schifoso….devo essere un palermitano ingrato!!!

  11. Credo.che il.tuo articolo stia sciando l.attenzione sul problema attuale che sta nel prologo. Hanno forzato tutti gli estremi di diritto possibili ed immaginabili, tutti.

  12. In aggiunta si può solo dire che i palermitani quelli asserviti all innominabile farebbero bene a guardarsi allo specchio e sputare in faccia.

  13. Sono anni che asserisco che ha preso la squadra in B e la lascia in C. È un permaloso è vendicativo. Deve essere la prima donna. Uomo insulso.

  14. Salvatore ed aggiugerei alla tua lista anche e soprattutto tutti quei palermitani che fanno il tifo per le strisciate.A Palermo di veri Palermitani siamo rimasti in pochi…..

  15. Ciao Vitogol ti ringrazio sempre per i tuoi articoli, li condivido , sono ottimi articoli .Anchio da ragazzino a 10 anni sono entrato per la prima allo stadio. che porta il nome di una grande Persona e lo ripeto d’anni Che e’ stato un vero Presidente del Palerm.o Ho vissuto ha 36 sei anni, nell’ontattasei la fine della mia squadra . Ho sempre sostenuto che non avevo fiducia in questo signore. Oggi ha solo 69 anni mi ritrovo a soffrire per il mio acquilotto. La mia speranza che risolga subito . Che questo schifo di calcio non lo riesco a digerire . Palermo come citta’ non merita’ tutto cio’ , I signori del Potere del calcio meritano di essere inquisiti dal primo all’Ultimo. Agurando al Mio Palermo di ritornare presto a navigare in acque piu’ pulite e calme . I torti sono tantissimi , la purenza di noi tifosi e’ sempre quelli i nostri colori in nostro acquilotto . A TUTTI FORZA PALERMO C?E LA FAREMO

  16. E nel bel mezzo della lettura di un editoriale serio e pungente (complimenti) si avvia l’aggiornamento della pagina… Una simana per leggerlo… Ma vai a cagare monastra…

    1. Caro Pippo La Scopa, certo che pubblico. I suoi insulti a me non mi interessano, lei continua a cambiare nick name (chissà perchè) ma è sempre lo stesso, i lettori di questo sito sapranno giudicare il suo stato e la sua educazione. Io mi preoccupo solo quando gli insulti sono rivolti ad altri che non si possono difendere da certi leoncini di tastiera che insultano sul web, forse per frustrazioni domestiche. Si diverta. (gm)

  17. Grande articolo come sempre, in effetti sembra che non sia cambiato alcunché dal 1986..allora c’era sindaco Orlando ed ancora oggi c’è lui. Ritira la cittadinanza al detenuto friulano. Poi sarei curioso di sentire le opinioni dei vari zampafans ma mi sa che si sono dileguati….

  18. “questo è il mio ultimo regalo alla città di Palermo”

    Togliere la cittadinanza onoraria che é un insulto.
    Peggio dei vari Polizzi e Ferrara.
    Lo ha preso in b e lasciato in C(sempre che non fallisce per i suoi debiti)

      1. io da “terrone” l’ho votato ed anche con convinzioni personali ragionate e ragionevoli. la politica la si fa in altre sedi non qui, credo.

  19. Visto che la commissione di vigilanza “COVISOC” ha fallito i controlli sul Palermo, mi chiedo: quante squadre sono in regola?
    Questa gente della COVISOC, non ha nulla da dire?
    Io personalmente sono convinto che il Palermo non sia da sanzionare poiché questo famoso credito alla fine viene riscosso entro il termine previsto di giugno 2019 così come hanno garantito i nuovi acquirenti.
    … però noi no siamo la Lazio alla quale anziché fallirla gli hanno permesso la spalmatura!!!
    Povera Italia in mano poteri senza scrupoli!!!

  20. I servi del domiciliato sono i veri strisciati quelli che pur di vedere il sali e scendi dalla A asserivano che al domiciliato fosse consentito fare quello che voleva perché prima di lui facevano b e lega pro.

  21. Il Direttore o qualcuno competente in materie di Diritto Sportivo, potrebbe chiarirci come mai a LOTITO, quando acquistò la LAZIO da Cragnotti), fu concesso di spalmare i 100 milioni di debiti della LAZIO in 26 anni, mentre x il Palermo è stata decisa la retrocessione in Serie C ? Come mai alla LAZIO furono consentite le iscrizioni in Serie A nonostante stesse maturando una montagna di debiti ?
    LOTITO da RADIARE !!!!!!

  22. Bell’ articolo,
    Ma C’è gente che purtroppo vive di servilismo e a Palermo purtroppo c’è ne molta si vendono pure per un pacco di pasta.

  23. Caro Vito, tralasciando la sentenza e tutto ciò che ne deriva perché andrebbero usati termini poco gentili, il fatto è sostanzialmente che solo a Palermo si poteva lasciar fare calcio in un modo così controverso, da non poter prevedere epilogo differente.
    Zamparini non è cambiato negli anni, non si è stancato, si è rivelato per quello che è:
    uno dei tanti speculatori che solleticano il proprio ego con il gioco più famoso al mondo, con la differenza che gli altri, in un mondo dove non ci sono santi, sanno celare meglio i loro intenti e mostrano più rispetto per i propri sostenitori/clienti, mentre lui se ne è sempre fottuto di tutto e di tutti, specialmente di coloro che ne avrebbero dovuto sostenere le intenzioni.
    La scusa, quella che ci saremmo dovuti sentire fortunati ad avere un messia venuto da lontano che ha a cuore le nostre sorti sportive, non regge nemmeno un po’, basti pensare ai veri motivi che hanno portato questo individuo ad investire lontano dalla sua terra, dove evidentemente la dignità e l’amor proprio ancora contano e si è capaci di dire no a chi ti prende palesemente per il culo, col sorriso sulle labbra, mentre nel frattempo si arricchisce anche, costruendo centri commerciali, stadi e chi più ne ha più ne metta con la scusa dello sport, che sarebbe pure lecito se fatto con un minimo di logica e rispetto.
    A Palermo dicevamo, si è tollerato tutto. I millemila esoneri, allenatori, ds, team manager, giocatori venduti per piatti di lenticchie, porri paurosi spacciati per fenomeni o dalle valutazioni totalmente fuori mercato, parcelle ad agenti che sembravano estorsioni, due retrocessioni con introiti superiori ad un terzo serie A e via dicendo, al punto che col senno di oggi, quel di buono sembra quasi una casualità in mezzo a tanta vergogna, figlio di una logica da scommettitore che una la inserta e mille le scafazza. La maglia dicono, conta solo quella, che ci frega di Zamparini. Profondamente sbagliato. La maglia, la squadra, la società, i giocatori stessi, altro non sono che il prolungamento di quello che avviene dietro le quinte e sono indissolubilmente legati a chi prende le decisioni, non si può andare allo stadio, spendere soldi per le paytv, e continuare a sostenere che le due cose non siano legate, è a Zamparini che finivano i soldi mentre qualcuno pagava il biglietto per far finta di contestarlo allo stadio, ed è lui che li buttava nel cesso comprando Arteaga o Balogh o Tulio De Melo.
    Ora è tardi per prendersela con tutti, per gridare allo scandalo contro giudici, istituzioni, federazioni e tribunali, assodato che il calcio è soltanto una viscida questione commerciale, di picciuli, c’era e c’è solo un modo di opporsi alle vergogne, ovvero sia prenderne le distanze. Mettere il portafogli davanti al cuore, saper dire di no. E qui purtroppo bisogna anche mettere in mezzo i giornalisti, quelli che dovrebbero spiegare i fatti invece di assecondarli purtroppo, perché un Palermo a membro di segugio in A genera indotto infinitamente superiore ad uno sano in C e quindi va sostenuto e mai criticato a dovere, a dispetto di porcate su porcate e intollerabili offese all’intelligenza umana. Detto questo, il muro sarebbe dovuto essere alzato alle prime avvisaglie di follia, che a memoria farei risalire ai tempi della cessione di Toni, se guardo tutto con gli occhi di adesso. Un muro, uno scontro totale ad oltranza che avrebbe dovuto mettere quell’ individuo in una posizione scomoda, mettendo in risalto le cazzate, le bugie, sollevando dubbi sulla totale assenza(voluta???) di progetto e rispetto in viale del Fante, mostrando il reale dissenso popolare invece che far passare il messaggio che solo 4 disagiati mi contestano e mi vogliono tutti bene, quindi faccio il cazzo che mi pare, sennò tornate nelle fogne e non osate lamentarvi perché il seguito mi dà ragione e non c’è motivo di cambiare modus operandi, cornuto chi pensa il contrario.
    Una menzione speciale va anche al tifo organizzato, che la logica vorrebbe interprete di sentimenti popolari ma mai decisa a portare avanti una battaglia concreta di totale distacco, sempre prendendo posizioni ambigue, come uno sciopero per poche giornate, l’inutile contestazione allo stadio, con la stessa coerenza di chi combatte per la pace facendo la guerra in pratica o forse perché anche loro avevano interessi commerciali da difendere, alla faccia della tanto decantata passione, e non mi dilungo oltre…
    Per dovere di cronaca, infine, sarebbe anche il caso di smettere di sentirsi figli di un dio minore. Mi riferisco alla leggenda che vuole una città come Palermo, ultima secondo tanti indici a dire il vero, non avere un motivo di merito per stare nel calcio che conta. Non sbagliamo a confondere la qualità della vita, la disoccupazione, la munnizza, con la platea potenzialmente interessata a seguire una squadra, vi risulta forse che Napoli sia migliore di Palermo da quei punti di vista? Vi risulta che Sassuolo, Benevento, Carpi, Crotone, Bergamo, Verona, Cagliari e tante altre “meritino” molto più di noi? A me no, e alla Lega nemmeno visti gli introiti derivanti dal seguito(certificato da dati, non opinioni) in tv e dai discorsi che vorrebbero investitori pronti a costruire uno stadio moderno da 30.000 posti fruibile 24/7, mi verrebbe da chiedere a tutti coloro hanno perso più tempo a chiamare il prossimo strisciato, juventino, attassatore, catanese, nemico della contentezza, chi mai lo avrebbe dovuto riempire secondo loro, incapaci di concentrarsi sui veri problemi pur di mantenere un patetico status quo che a qualcuno, evidentemente, andava bene fino al recente collasso.

    1. Girate sempre intorno e non cogliete però mai a fondo la chiave di tutto: il business che si è impossessato del calcio e impone le sue logiche, cioè la ricerca del profitto con qualunque mezzo.

      1. Vecchia guardia sarebbe bene che ti mettessi in testa che il calcio di oggi è, da 25 anni circa, uno spettacolo governato dai soldi delle tv, ed è grazie a questi che abbiamo vissuto qualche momento di gloria e visto campioni come Miccoli, Pastore e quelli del 2006. Non ha senso svegliarsi adesso e inveire contro tutto e tutti dopo aver fatto parte del sistema, così come tutte le altre società che fanno parte di questo, malato, gioco/business. In questa ottica, è all’intrattenimento che si deve guardare, alle grandi masse, ai bambini, a tutti coloro che vogliono qualcosa con cui divertirsi e magari qualche beniamino nel quale identificarsi, non certamente alle curve, ai nemici e alle rivalità da interregionale a cui prestarsi per giustificare uno stile di vita da banditi . Ed è questo che a Zamparini contesto e che molti si rifiutano di capire, slegando la squadra da lui. Non si è mai degnato di rispetto, mai ha trattenuto una bandiera, mai è venuto allo stadio lui per primo, ha sempre usato i suoi migliori giocatori come beni da mettere all’asta, fottendosene apertamente di ogni sentimento di quelle masse, che poi altro non sono che i fruitori finali del suo prodotto. Ha costruito un centro commerciale usando lo sport come cavallo di troia per entrare a Palermo e con la scusa dello sport avrebbe voluto fare stadio e centro sportivo, intendiamoci nulla di male o di spregevole se non fosse che l’unico messaggio che passava era quello di considerarci un popolo di ignoranti a cui appioppare qualsiasi cosa. Avete sempre parlato di maglia come se non fosse riconducibile alla proprietà ma le conseguenze di oggi sono proprio figlie del suo operato che oltre a fare incazzare tutti noi, gli ha messo contro tutto il sistema, tutt’altro che limpido anche esso e che oggi, per assurdo, la sta facendo pagare a noi e non a lui. Ora, se tutto ciò, è stato fatto in nome del mero business e senza alcuna considerazione per i tifosi, c’era e c’è un solo modo per provare a fare passare un messaggio che questo modo di fare calcio non piace: BOICOTTARE. In primis NON andare allo stadio, danno economico minimo ma grande risonanza mediatica, grande dimostrazione di disapprovazione e poi, soprattutto, basta seguito in tv che taglia i fondi che fanno la differenza, per mandare un messaggio inequivocabile, NON NE POSSIAMO PIU’ e se continui la zamparinese te la segui tu dal divano di Vergiate. Invece no, mai una critica forte e pressante, sempre appelli allo stadio e mai ci si è schierati apertamente, finendo per dare forza al diretto interessato, da sempre convinto che il dissenso fosse solo relegato a quattro scemi e quindi per quale motivo cambiare il modus, quando invece basta frequentare un qualunque forum o social per rendersi conto che la città intera ne avesse le scatole piene da tempo e nonostante tutto, continuasse a mostrare affetto per la bistrattata maglia, nelle poche occasioni di coinvolgimento per le grandi masse, ancora una volta segno, che forse a Palermo saremo pure juventini, interisti e milanisti di lungo corso ma se le cose fossero belle e fatte per bene ci sarebbe ancora la possibilità di creare nel tempo un seguito importante da giustificare investimenti e massima serie e che chi è dentro le cose sa bene e per questo vorrebbe sfruttare, costruendo business attorno ad una squadra che si possa chiamare tale, con una società che, per quanto votata alle logiche del guadagno, mostri rispetto per i suoi sostenitori.

  24. Parrino stanco ti straquoto, la cosa assurda é che leggo ancora in giro gente che lo difende sostenendo che é vittima del sistema. Un bugiardo patologico che se ne sbatteva di società e tifosi usando la squadra per i suoi interessi personali.
    Come dimenticare le cessioni inesistenti che annunciava in continuazione o la patetica recita con gli inglesi?gli abbiamo venduto l’anima per un paio di stagioni discrete in A, finito il centro commerciale casualmente é iniziato il declino

  25. Bellissimo articolo e tutto vero….pero’ allargherei un poco il cerchio …il Palermo e tutta Palermo sono i soli responsabili?
    Perche’ la Cosivoc non e’ stata condannata?
    Quanto meno c’e’ una concorso di responsabilita’ con gli organi di controllo che dovrebbero segnalare ed assessorare e quindi dare la possibilita di intervenire in tempo e non dopo 3 anni?
    Le altre squadre che bilnaci hanno?
    Se la Cosivoc non ha controllato il Palermo si presuma che non ha controllato nemmeno gli altri?
    Non e’ che la responsabilita’ degli altri ci possa consolare, pero’ ci puo’ ridurre la pena che gia mi sembra esagerata (comparate con altre) ..praticamente ci hanno tolto potenzialmente 2 categorie (dalla potenziale A alla C..e forse 3 se la nuova proprieta rinuncia e andiamo in D) quando solitamente si penalizzano con punti (vedi Chievo e Foggia) e nemmeno alla Juve di Moggi hanno tolto 2 categorie…..!!!!
    QUINDI E L’ORA DI CHIUDERE CON IL PASSATO (esigendo anche le dimissioni della De Angeli) E’ PROTESTARE TUTTI ED IN TUTTE LE SEDI PER UNA SENTENZA GIUSTA E NO SPROPORZIONATA E CON UNA PENALITA’ IN PUNTI CHE SALVI LA SERIE B……..!!!!!!

  26. Pertanto esimio giudice Vitogol si può anche togliere la cittadinanza onoraria a Zamparini, se questo può dare conforto alle femminucce rancorose, ma Palermo senza Zamparini sarebbe stata molto meno di una Palermo senza i Vitogollini e questa illustrissimo ad oggi, per quanto sia duro doverlo ammettere, e’ l’unica verità accertata.

  27. SE la C e lo specchio di Palermo ..il sistema Calcio e lo specchio dell’Italia ….fuori dal mondo e quindi fuori dal mondiale

  28. Carissimo Vitogol, come al solito ci regali una riflessione di grandissimo spessore e di profonda capacità di analisi,
    che spesso manca in molti commenti ma anche in tanti articoli di giornale. Sono totalmente d’accordo con te nell’individuazione
    di due fattori chiave che hanno influito nella vicenda del Palermo calcio di questi ultimi anni: il servilismo atavico del
    popolo siciliano (e la situazione politica secolare ormai lo dimostra) e la profonda corruzione del sistema calcio dominato
    dagli interessi economici, di cui il patron che ci è toccato avere negli ultimi 15 anni è la perfetta incarnazione!
    Trovo invece due contraddizioni di fondo nella tua analisi che, a mio parere, imbrigliano a monte il passaggio, che sempre è
    fondamentale, dall’analisi alla formulazione di una strategia di uscita: 1) l’idea di fondo che l’unica speranza risiede
    nell’imprenditoria (palermitana o no) purchè “seria” e “onesta”, quindi il padrone buono al posto del padrone cattivo, ma
    questa idea riporta invece al servilismo ed al passivismo che tanto bene avevi stigmatizzato prima; 2) che l’unica arma in
    mano ai tifosi sia la contestazione disertando lo stadio, quando è ampiamente dimostrato che nessuno (e sottolineo nessuno)
    investe nel calcio business avendo di mira gli incassi dai biglietti degli stadi, che contano pochissimo nel bilancio di una
    società calcistica, anche in quelle con lo stadio di proprietà.
    Solo se sapremo liberarci anche di queste tare mentali, saremo capaci di vedere meglio la vera realtà del calcio e capire che
    l’unica vera via di uscita è un movimento popolare di liberazione del calcio dal business con misure che toglierebbero una volta
    per tutte il giocattolo dalle mani di imprenditori, finanzieri, affaristi, speculatori, intermediari, procuratori, ecc., tutta gente
    che con il calcio non dovrebbe avere nulla a che fare!
    Forza Palermo sempre!

    1. Grazie per il tuo commento. Una delle frasi-chiave del mio intervento è “disprezzo per un calcio che chi ama il calcio non può amare più”. Sono quindi legato, come te, a un’idea di sport (e di calcio nella fattispecie) che non esiste più e che noi romantici non ci rassegniamo a dimenticare. Detto questo, se il calcio è ormai un business come gli altri, il giudizio va formulato sulla capacità di conseguire l’obiettivo imprescindibile del miglior risultato possibile sulla base delle risorse economiche disponibili. E con tutti gli incassi di questi anni, siamo in Serie C con una nuova società che parte con il fardello di diversi milioni di debiti. A Palermo tutti sanno che non possiamo competere con le squadre di prima fascia e nessuno s’è mai sognato di chiedere scudetti e coppe assortite; ma credo fosse doveroso chiedere una gestione chiara, veritiera e rispettosa. E passo alla tua seconda obiezione: sappiamo tutti che l’incasso al botteghino vale poco in termini di bilancio, ma “il cliente” di tutto il resto del business è sempre il tifoso. Quanto credi che sarebbe durato tutto questo a Roma, a Firenze, a Genova, a Verona o in qualsiasi altra piazza ? Saluti rosanero.

      1. Caro Vitogol, personalmente non mi ritengo un romantico, piuttosto un rivoluzionario che cerca di basarsi su un’analisi scientifica della realta’. Questo mi porta a concludere che l’attuale sistema calcio business non e’ scontato che esista, puo’ essere sconfitto, ma naturalmente e’ necessaria prima una presa di coscienza collettiva. Se ci arriveremo allora un giorno ci tornerenmo a godere il vero calcio.

        1. Aggiungo che se vogliamo veramente fare del male ai padroni del calcio dobbiamo sforzarci di usare il cervello e capire in che modo possiamo essere veramente efficaci. Come hai visto la “diserzione” dallo stadio per oltre 2 anni non ha minimamente scalfito i piani del nostro padrone…..

  29. Palermo e’ questa realta’ …..realta’ piena di quelli dell’ “io l’avevo detto” e di quelli che salgono sempre sul carro dei vincitori ma che quando il carro sbanda sono tra coloro pronti a ribaltarlo….il Sig. Vitogol e’ in questo sito degno esponente delle frasi scontate e delle dita puntate su chi dal 2011 in poi e’ stato elevato a bersaglio e a fissazione ….innanzitutto che Zamparini e’ stato il più grande Presidente della storia del Palermo lo dicono i risultati quelli per cui Vitogol e Co. hanno fatto i salti sul carro…..che con Zamparini a Palermo si sono visti i migliori giocatori di sempre lo dice la storia…..ripercorrere 15 anni tirando fuori solo gli episodi negativi le scelte sbagliate gli atteggiamenti antipatici e’ tipico della femmina rancorosa che in fase di separazione tira fuori l’episodio di quando anni prima il marito non ha accompagnato la suocera dal medico…..discorsi RIDICOLI……il filosofo Vitogol metta sull’altro piatto della bilancia i campionati compreso quello di quest’anno confrontati con i 15-16 precedenti …..se vanno mosse accuse e critiche a Zamparini non sono certo quelle da femminuccia rancorosa esposte dai Vitogollini….Zamparini nel 2011 prima della finale di Coppa Italia dichiaro’ a TGS in maniera chiara che non era più in grado di sostenere certe spese e che aveva bisogno di soci ….bene la critica da fare e magari anche l’indagine e’ sul perché ha voluto insistere sopportando insulti pesanti accuse contestazioni e prendendo i rischi del 2016 con la cessione del marchio. Sarebbe facile pensare che vista la sua crisi finanziaria ha tentato di recuperare soldi anche dal calcio a cui sicuramente in precedenza ne aveva dato molti (questo e’ inconfutabile). Ma un pensiero del genere andrebbe provato, andrebbe supportato dalla verita’ e ad oggi NESSUNO può essere cosi presuntuoso da dire di saperla. Nel suo volo pindarico, che parte dall’accusato Zamparini gira per i nessuno senza colpa  per poi tornare a riversare tutto sulla sua fissazione, il sommo Vitogol dice però, forse involontariamente, una cosa condivisibile e cioe’ che il disastro in atto ha tanti contribuenti. Se Zamparini nel 2016 nel pieno delle sue difficoltà finanziarie ha inteso effettuare la famosa vendita del marchio (operazione fatta anche da altre società) e ha firmato il bilancio con dentro stanziate le imposte anticipate (una cosa tecnica che un po’ come la legge può prestarsi a interpretazioni) le motivazioni potrebbero essere diverse: non aveva altra scelta se non quella di fallire? ha sottovalutato i rischi e non ha voluto rinunciare alla speranza di recuperare soldi?  la società era troppo indebitata per riuscire a cederla anche a costo zero?  Si possono fare solo supposizioni, ma di certo c’e’ che sicuramente ha avuto CATTIVI CONSIGLIERI perche’ per quanto sbruffone e arrogante un uomo possa essere non si può credere che egli decida consapevolmente di andare in galera. E vorrei fare notare al luminare Vitogol che Zamparini in questi anni e’ stato attorniato anche da tanti PALERMITANI compreso il Sig. Gianmmarva. E faccio notare anche al giudice Vitogol che oggi il neo presidente palermitano Albanese ha chiaramente detto che c’e’ più di un avvoltoio pronto a prendere il Palermo da un fallimento per poi rivenderlo dopo 15 giorni. Rifletta giudice Vitogol su queste cose e si formi un pensiero sul perche la Procura della giustizia ordinaria LOCALE in preda alle proprie smanie di protagonismo ha fatto istanza di fallimento senza che ce ne fossero le condizioni (e infatti per fortuna l’istanza e’ stata rigettata). Giudice Vitogol ricondurre l’attuale situazione alla sola condotta censurabile ed evitabile di Zamparini, additandolo quale malefico pianificatore della retrocessione in C al prezzo di una condanna penale, significa, oltre che avere i paraocchi, voler negare l’evidenza di un SOPRUSO posto in essere ai danni del Palermo USANDO ad arte gli errori o le leggerezze di Zamparini, o se vuole i suoi tentativi di fare il furbo, al fine di favorire determinati interessi. E se vuole pensare che siano stati usati il Palermo e i palermitani per ritorsioni o conti da regolare nei confronti di Zamparini beh ciò e’ anche peggio. Se lei ha letto deferimento e sentenza, e sono certo che lo abbia fatto, non può scadere nella pochezza di portare sul patibolo Zamparini e gridare alla platea io l’avevo detto. Se lei ha letto deve solo gridare allo scandalo e INDIGNARSI. Della cessione del marchio lo sapevano pure i muri, il Palermo ha ricevuto un deferimento a quattro giornate dalla fine del campionato 2019, con una udienza alla vigilia dell’ultima partita decisiva e con una sentenza che: prevede la retrocessione senza considerare che essa sanziona operazioni effettuate tre anni fa ma avviene nel 2019 al termine di un intero campionato con spese stipendi sponsor giocatori comprati e venduti; ha di fatto estromesso dai play off sin da subito senza alcun rispetto dei diritti del Palermo e della sua gente; sanziona oltremodo senza tenere conto che i bilanci sono revisionati dalla COVISOC e che la Federazione dovrebbe farsi carico di fare controlli preventivi e non di comminare sanzioni. Senza questi e altri senza oggi la situazione non sarebbe questa. E non lo sarebbe nemmeno senza tanti avvoltoi, senza i tantissimi pretenziosi, senza il popolino del “perche’ Palermo e’ la quinta città” d’Italia. Pertanto esimio giudice Vitogol si può anche togliere la cittadinanza onoraria a Zamparini, se questo può dare conforto alle femminucce rancorose, ma Palermo senza Zamparini sarebbe stata molto meno di una Palermo senza i Vitogollini e questa illustrissimo ad oggi, per quanto sia duro doverlo ammettere, e’ l’unica verità accertata.

  30. Caro Vitogol, bell’articolo condivisibile da coloro che ricordano una storia di più di mezzo secolo di questo nostro Palermo del quale mi informavo e parlavo con certe autorità in un lontano passato lamentandomi, dopo la promozione in A, di avere un Presidente non palermitano e di avere avuto bisogno di ” uno straniero ” per risorgere. Mi fu risposto che lo straniero non era venuto per amore del Palermo ma per fare affari. Mai profezia fu più vera. Il domiciliato ci ha tradito nella maniera più spregevole e tutto è cominciato da quella finale di Coppa Italia contro l’Inter dove anche allora si fece sentire il profumo di affari che da qualche tempo aleggia nel mondo del calcio dove un ex re Moggi può essere sostituito da un Lotito e dove l’organo di controllo la COSOVIC viene messa giustamente in discussione ma senza alcuna sanzione. Lo stesso avvenuto con la Banca d’Italia quando fallirono le banche e la gente è stata penalizzata così come lo sono oggi i tifosi e la città di Palermo. Paghiamo a Palermo il clima d’odio che il domiciliato ha saputo creare nei riguardi della federazione, Giustamente molti dicono che in seno a questa non abbiamo peso, probabilmente è vero, ma la giustizia sportiva non può, come in questo caso, essere amministrata da chi ha interessi o riceve vantaggi da determinate decisioni perchè questa è la morte del calcio e allora non si può neanche gioire e pretendere di amarlo anche in serie C. Bisogna essere onesti e dire che a Frosinone la partita non la raddrizzavamo neanche senza gli errori arbitrali e i palloni in campo, non con questa squadra che per caratura tecnica avrebbe dovuto stravincere anche questo campionato ma che per evidenti limiti caratteriali ha fallito ben tre occasioni per avere la promozione diretta che avrebbe certamente messo difficoltà alla decisione, presa a tavolino, di retrocederla in serie C. Abbiamo motivo di lamentarci per delle decisioni dubbie e reiterate per due anni di seguito senza dimenticare che la società non ha fatto nulla per non meritarsele. L’amore per la maglia resta integro in chi ha tifato per decenni ma il calcio, questo calcio non merita nulla e va riformato dalle fondamenta cacciando i vari Moggi ma anche i Lotito.

  31. Sarebbe potuto essere un bell articolo se solo non avessi mescolato i problemi calcistici del nostro palermo, con le preferenze politiche dei palermitani, l’italia, e in particolare, la Sicilia, è in questo stato per Salvini? Risponditi da solo

    1. non ancora ma per il voto di noi siciliani ANCHE. feudo democristiano poi berlusconiano… ovvero di chi ha governato da sempre e ci ha portato qui, NB gli ultimi anni arcoriani vedevano come primo alleato propio il partito leghista. non serve la proprietà simmetrica per andare avanti…

  32. Mi sono sbagliato, gli zampafans non si sono dileguati, vedere il commento di Mic. Non c’è dubbio che statisticamente Zamparini è stato il presidente più vincente nella storia del Palermo, ma dovrebbe essere chiaro che quando nel 2011 invoco’ l’ingresso di eventuali finanziatori era la scusa iniziale per giustificare il depauperamento del patrimonio sociale fatto scientemente dal 2011 in poi, con le conseguenze che adesso sono sotto gli occhi di tutti. In realtà la cittadinanza onoraria non avrebbero mai dovuta dargliela.

  33. Mic è il classico che ancora non ha capito un cavolo di come funziona il calcio moderno, è ancora convinto che Palermo non meriti la serie A per bacino e Zamparini, dimenticandosi(o dovrei dire omettendo ad arte…) di tutte le bugie, le sceneggiate, le vergogne, vada sempre difeso perché senza di lui non avremmo visto quello che abbiamo visto, dimenticandosi cosa ci è alla fine costato e dove ha portato quello stesso modo di fare. Mi chiedo se non sia un problema di ignoranza, di sudditanza o più semplicemente, se lui non sia qualcuno che, al pari del suo presidentissimo, abbia una qualche fonte di interesse diretto strettamente collegata al seguito della squadra, che ne so magari è un bagarino, o il gestore del bar dello stadio o un posteggiatore del piazzale antistante lo stadio che ha visto calare gli introiti, fatto sta che sarebbe capace di scrivere poemi senza mai fare una critica a chi di dovere, ma piuttosto provando a sminuire i pareri altrui, peraltro ampiamente condivisi dai più, rei forse di intaccare la popolarità del dittatore o, forse, del suo stesso guadagno.

  34. PRIMI 8 ANNI DI ZAMPARINI FANTASTCI , ULTIMI 8 ANNI DISASTROSI = BILANCIO SPORTIVO IN PAREGGIO
    PURTROPPO IL BILNACIO CONTABILE NON È IN PAREGGIO

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