Centro sportivo Palermo, prosegue la corsa a due: incontro col sindaco di Piana
Sono due i posti dove il Palermo sta valutando di costruire il centro sportivo: Torretta e Piana degli Albanesi.
Secondo quanto riportato da Benedetto Giardina sulle pagine del Giornale di Sicilia, l’a.d. Sagramola avrebbe incontrato, nella giornata di martedì, il sindaco di Piana, Rosario Petta, accompagnato da uno dei componenti dell’ufficio tecnico, per ulteriori approfondimenti riguardo l’area dello stadio “Antonio Li Cauli“.
Il Palermo vorrebbe inoltre espandere il proprio progetto sui terreni circostanti allo stadio, al momento in mano a privati. Le difficoltà, però, non mancano, considerando che i rosanero vorrebbero sfruttare il nuovo centro sportivo anche per il settore giovanile e la distanza rappresenterebbe un ostacolo.
L’ipotesi Torretta, quindi, rimane quella più gettonata. Il Comune ha comunicato la definizione del nuovo regolamento per la gestione e l’uso degli impianti sportivi e il club guarda interessato, dato che i terreni individuati sono quelli adiacenti al campo sportivo di via Aldo Moro.
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Mirri sta valutando anche i terreni vicino bagheria ,so che sono ormai alle firme ,ieri sera avrebbero dovuto lasciare una caparra,però all’ultimo mirri non si è trovato il portafoglio che aveva in tasca , sagramola lo sta aiutando a cercare,speriamo bene ………….che sfortuna
ahaha
Ma piana degli albanesi non era lontana? Ora s’avvicino’…sara’ per i cannoli…
Ma i campi del buonpastore no , questo si è montato la testa vuole vincere lo scudetto
E’ un piccolo imprenditore x il calcio quindi va valutato conseguentemente. La società doveva essere affidata ad altri con maggiori capitali disponibili x il calcio.
Quale costa meno? Anzi ancora meglio: sarebbe possibile averne uno gratis? Infine se proprio vogliamo dirla tutta, considerato che ospiterete la gloriosa ssd palermo, già vincitrice a tavolino del girone i del campionato di serie D, sarebbe gradito un contributo per la gestione multimilionaria della società. Venghino siori, il circo è aperto
L’impressione è proprio quella, che più che la funzionalità si sia alla ricerca spasmodica dello sparagno….che società di pidocchiosi….
Scusate, ma da cosa deducete che si vada “allo sparagno”?! Prima di costruire un centro sportivo di grandi dimensioni, è ovvio che si valutino tantissimi parametri, non capisco perchè Mirri che vuole farlo a Torretta è tirchio, mentre Zamparini che voleva farlo a Carini, ed in 15 anni neanche è riuscito a comprare il terreno, non lo era.
E tu da cosa deduci che stiamo parlando di un centro sportivo di grandi dimensioni? Amico Paolo, ascolta un cretino, questi manco sanno com’è fatto un centro sportivo di grandi dimensioni.
Presumo sarà un piccolo centro sportivo (se sarà fatto) considerando la società non gode di capitali elevati.
Paolo, forse Mirri farà l’unica cosa positiva cioè il centro sportivo, seppur piccolo. La promozione in B? Tutta da vedere.
Direttore una domanda ,ma il terreno di carini dove doveva sorgere il centrosportivo della calcio città di palermo ,non è più in vendita ? ,perché non provare a capire se il proprietario è sempre intenzionato a vendere ,come redazione potete interessarvi anche perchè quel terreno era abbastanza grande circa 25 ettari e anche in una posizione molto comoda dal punto di vista dei collegamenti
A mio parere, Torretta, sarebbe perfetto. È facilmente raggiungibile, vicino all’aeroporto ed a Mondello, luogo nel quale solitamente vivono i giocatori della squadra. Piana degli Albanesi, oltre ad essere distante, è raggiungibile solo tramite quella maledetta statale, testimone di troppi incidenti.
Io però, non capisco. I soldi, soprattutto adesso e in Sicilia, sono veramente pochi; il Palermo di Zamparini ha fatto la fine che ha fatto per mancanza di soldi, e cattiva gestione degli stessi. Insomma, ma che vogliamo? Paperon de’ Paperoni non c’è, e se ci fosse non investirebbe nel Palermo. La strada è lunga, non esistono zii d’America. Quello che si è presentato non è che abbia potuto rifondare il Palermo da solo, e infatti ha solo il 40%. Ma che vogliamo?