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Cessione Palermo, qualcosa si muove: si dimette la De Angeli, nuovo CdA

Qualcosa si muove. L’attesa per la cessione societaria in casa Palermo continua, ma il club rosanero adesso deve far fronte ad una nuova esigenza: il rinnovamento del Consiglio d’amministrazione. Il CdA rosanero è infatti decaduto nelle scorse ore, a seguito delle dimissioni presentate dalla presidente Daniela De Angeli.

Un atto che ha sancito anche l’uscita dell’unico altro consigliere, Silvana Zamparini (figlia del patron) e che ha aperto la strada nel corso dell’assemblea dei soci a Vergiate a quello che dovrebbe essere il nuovo CdA, con una forte presenza inglese, sebbene siano ancora tanti gli elementi da chiarire nell’operazione e si rincorrano voci di nuovi contatti con vecchi interlocutori da parte di Zamparini.

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Secondo quanto riportato da Repubblica Palermo, le dimissioni della De Angeli costringeranno il Palermo a provvedere in tempi rapidi, visto che la storica collaboratrice di Zamparini aveva il potere di firma e quello di rappresentanza legale anche in ambito sportivo e federale. Le due ipotesi sono quelle di procedere in regime di proroga per l’ordinaria amministrazione in attesa del closing, oppure accelerare i tempi e nominare Richardson presidente, che formalmente sarebbe un dirigente esterno all’attuale proprietario (così come era stato per Baccaglini).

Una scelta quella di Richardson presidente che però non sarebbe ancora del tutto certa, visto che nel CdA entrerà anche Emanuele Facile (socio dell’advisor Maurizio Belli). Secondo il Giornale di Sicilia, sarebbe invece lui il principale candidato al vertice del Consiglio, mentre sarebbe da escludere la nomina di un soggetto terzo perché precluderebbe l’ingresso di un componente di matrice palermitana.

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21 thoughts on “Cessione Palermo, qualcosa si muove: si dimette la De Angeli, nuovo CdA

  1. Vi chiedete perché i bambini di tutte le generazioni sono sempre stati attratti dalle ” strisciate”? Perché loro non solo vincono ma danno l’idea che si giochi per farlo. Perché c’è organizzazione e serietà. Ecco qui, soprattutto negli ultimi anni sembrava che con i giovani qualcosa era cambiato, c’era speranza, ma poi questo tizio ha distutto tutto e questo non lo perdonerò mai. Manca serietà qui, a voglia di parlare di maglia e senso di appartenenza. Il Palermo non c’è più

    1. Non credo che i bambini siano attratti dalle strisciate per l’organizzazione e la serietà. Ma semplicemente perché vincono.

        1. Bravo! Per via di padri imbecilli con il complesso d’inferioritá. Come se il calcio come ogni altro sport fosse fatto solo di risultati e vittorie e nn anche di emozioni e soprattutto senso di appartenenza alle proprie origini e alla propria storia. Ma capisco che parliamo di concetti troppo elevati per la stragrande maggioranza del popolo rozzo ed ignorante!

    2. La tua disamina è quantomeno improbabile, i bambini tifano le strisciate solo perchè vincono! Ridicolo ipotizzare che possano accorgersi dell’organizzazione e della serietà della società.

  2. Ma se la società non è stata venduta sono mosse di facciata per illudere la gente che sta cambiando qualcosa appunto tipo baccaglini presidente.

  3. Quoto Salvatore. Il problema non è che non si vincono gli scudetti ma non c’è l’idea di una società sportiva ma solo di magheggi del padrone.
    Non ci sono Giocatori che possono diventare bandiere tanto appena fanno due partite buone gli mette il cartellino. Insomma se questo potesse venderebbe pure i tifosi.

    1. hai mai sentito parlare di…Palermo bianconera?…poi ci chiediamo perche’ lo stadio e’ vuoto!…e vai con la…minchiata di Zamparini!…

  4. Ragazzi la fede calcistica quasi sempre viene trasmessa dal padre, volte anche da amici o compagnia di scuola. Ma rimane sempre una costante: qui le cose sono state sempre fatte ad minkiam, e con questo tizio è stata toccato il fondo e si è pure cominciato a scavare. Più rimarrà in sella e più lontani saranno i giovani dai colori rosanero. E non hanno tutti i torti

  5. E comunque la vittoria è sempre figlia dell’organizzazione e della serietà. Il Palermo, qualunque sia la vostra idea, è un morto che cammina. Chi tifa le cosiddette strisciate in una situazione del genere fa bene.

  6. Renato questo modo di condurre una società di calcio, tutto il teatrino a cui assistiamo da qualche anno a questa parte allontana la gente piuttosto che avvicinarla e non che senso di appartenenza o maglia che tenga. È una triste ma incontestabile realtà. Si era innescata una magia, i bimbi che giravano con le maglie rosanero e non strisciate, poi questo personaggio stancatosi , anziché vendere ha preferito distruggere. Questo non lo perdonerò mai.

  7. Quello che si dovrebbe accettare è che il calcio è solo un gioco, uno spettacolo. E lo spettacolo come in tutte le parti del mondo viene seguito se diverte o se piace, diversamente no. Vale per il cinema, il circo, il teatro, la musica ecc… Ovunque è così, è un dato di fatto. Non c’è maglia o appartenenza che tenga. Può non piacere ma è così.

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