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La Champions trova Dybala e Vazquez: nostalgia…rosanero

24 maggio 2015, Palermo-Fiorentina 2-3. Il pubblico del Barbera salutava Paulo Dybala, ormai in procinto di passare alla Juventus. Quella fu l’ultima gara dell’argentino in rosanero, al fianco di Franco Vazquez. Ormai è passato quasi un anno e mezzo da quando i due vestivano insieme la maglia del Palermo. Un anno e mezzo più tardi i due amici si ritrovano da avversari, ma non nel campionato di Serie A ma nel palcoscenico calcistico più importante: la Champions League. La coppa dalle grandi orecchie era nel destino dei due giocatori cresciuti in rosanero e coccolati dal pubblico del Barbera. Due calciatori dal talento assoluto, che spesso parlavano con i fatti, coi loro dribbling e le loro giocate piuttosto che davanti ad una telecamera.

Il percorso di crescita di Vazquez e Dybala è stato opposto, ma entrambi stanno per raggiungere la maturità calcistica. Il primo che ha lasciato Palermo è stato Dybala, il cui percorso di crescita può essere riassunto in tre soprannomi: è arrivato in Sicilia da “Pibe de la pension“, per i tifosi rosa è diventato “u picciriddu“, ed è andato via da “Joya“. Quel gioiello, quel diamante grezzo, è stato lavorato con cura dal Palermo, e alla Juventus è diventato una vera e propria gemma. A 22 anni Paulo è già nell’elite del calcio mondiale, e l’esordio con la maglia dell’Argentina ha segnato il suo ingresso nella cerchia ristretta della seleccion, accanto ad un mito come Lionel Messi.

Anche Vazquez sogna una chiamata dal CT Bauza, per poter fare nuovamente coppia con il suo amico Paulo. A differenza di Dybala, però, il Mudo è rimasto un anno in più a Palermo ed ha vissuto una stagione sofferta, dove il peso della responsabilità della squadra era tutta sulle sue spalle. Vazquez ha deciso di sposare la causa del Siviglia, ma soprattutto ha detto sì al calcio spagnolo e a quello di Jorge Sampaoli.


Dopo l’addio al Palermo, entrambi hanno vissuto una rivoluzione tattica. Dybala non è più quel terminale offensivo che era in rosanero, ma un uomo-squadra che alla Juventus gioca qualche metro più lontano rispetto alla porta e con la sua fantasia regala palloni per i compagni. Meno radicale, invece, il cambiamento per Vazquez: Sampaoli predica un calcio offensivo, ed il Mudo nel 4-1-4-1 andaluso è il trequartista che deve però aiutare la squadra anche in fase di ripiegamento. Sostanzialmente la squadra non gira più attorno a Dybala e Vazquez, ma questi devono essere funzionali ai propri compagni di squadra.

A Palermo ricordano tutti quel tandem d’attacco che nella stagione 2014-15 fece le fortune della squadra di Iachini: il 3-1 contro il Napoli del 14 febbraio 2015 è un capolavoro della Joya e del Mudo, che inventarono due dei tre gol messi a segno. Indimenticabile anche il successo a San Siro contro il Milan, dove Dybala inventò un gol da cineteca così come a Marassi contro il Genoa. Adesso la sfida in Champions League: Paulo contro Franco, divisi da una maglia ma uniti sempre dal passato in rosanero.

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