Champions League, quali sono le entrate monetarie con il nuovo format
Tra le competizioni calcistiche attualmente presenti nel panorama del calcio mondiale, la UEFA Champions League è sempre stata tra le più importanti e prestigiose, così come lucrative per gli interessi di tutte le parti coinvolte. Con il nuovo formato introdotto dall’UEFA a partire da quest’edizione – la 2024/2025 – il focus si sposta anche sugli aspetti economici, al di là delle valutazioni prettamente tecniche. Le modifiche al format, infatti, hanno sensibilmente aumentato il numero delle partite ma, di conseguenza, anche le opportunità di guadagno per i club, le federazioni e gli sponsor.
Il dettaglio del nuovo format
Con l’avvento del nuovo format, la UEFA ha deciso di rendere la competizione continentale più importante per club maggiormente competitiva e interessante, almeno sulla carta. Questo perché il cambiamento principale è avvenuto nell’annullamento dei tradizionali gruppi, sostituiti da una classifica generale in cui le 36 squadre presenti affrontano 10 partite contro avversari diversi, divisi per fasce, prima di passare eventualmente a una fase a eliminazione diretta o a dei playoff.
Ciò ha portato a giocare più partite e vedere più squadre coinvolte, con diritti tv e merchandising al centro dell’azione fuori dal campo. D’altronde la Champions League è una competizione straordinariamente nota, che è stata in grado di ispirare anche altri aspetti mediatici. Non di rado, infatti, abbiamo potuto trovare la competizione stessa licenziata in videogiochi di calcio, oppure alcuni giochi online presenti dei siti come i casinò senza bonus senza deposito immediato hanno trovato ispirazione proprio dal format della coppa dalle grandi orecchie.
Aumento delle entrate dei diritti televisivi
Comprensibilmente, una delle principali fonti di reddito per i club in Champions League è rappresentata dai diritti televisivi. L’allargamento della competizione ha generato contratti ancora più remunerativi, oltre che nuove tecnologie di trasmissione che aumentano la visibilità globale della competizione.
Tra l’altro, oltre a un’importante quota fissa che ogni club riceve per la sola partecipazione, esiste anche una parte variabile che dipende esclusivamente dalle performance sportive e dai risultati ottenuti, per una distribuzione globale che, secondo i dati, supera i 2 miliardi di euro. La cui fetta più consistente finisce, dunque, ai club più performanti.
I guadagni da biglietti e merchandising
Ovviamente, con l’aumento delle partite, i guadagni di biglietti e merchandising sono diventati sempre di più e paio destinati a crescere ancora. Soprattutto le partite delle fasi successiva a quella iniziale vedranno un maggior coinvolgimento di pubblico negli stadi, oltre che un ovvio aumento dei prezzi dei tagliandi.
Indipendentemente da ciò, anche le vendite dei prodotti ufficiali sono in crescita, grazie alla maggiore esposizione di ogni marchio dei club presenti all’interno della fanbase globale.
Sponsorizzazioni e partnership commerciali
Per sponsor vari, la Champions League resta un’importantissima piattaforma di visibilità globale. L’UEFA, peraltro, sta implementando una strategia che prevede un numero maggiore di slot per sponsor ufficiali e partner, con le aziende che quindi potranno legare il loro marchio ai top club. I contratti in questione ammontano a centinaia di milioni di euro per ogni stagione.
Crescita del fondo di solidarietà e la distribuzione dei premi
Un altro aspetto molto interessante del nuovo format riguarda la distribuzione dei premi. L’UEFA infatti ha deciso di aumentare i premi per le squadre partecipanti, con una fonte di questi ricavi che inoltre verrà destinata anche al fondo di solidarietà, il quale servirà per i club minori e le federazioni nazionali. La redistribuzione dei fondi verso squadre meno blasonate e leghe nazionali più piccole contribuirà all’obiettivo del riequilibrio del calcio europeo.
Impatto economico per le leghe nazionali
A proposito delle leghe nazionali, i destini dei club ovviamente generano un impatto significativo, non solo a livello di ranking e posti disponibili per l’anno successivo ma anche per il flusso di denaro che poi si riflette sui campionati domestici. Oltre a questo, i club che accumulano maggiori entrate dalla competizione hanno poi modo e tempo di investire maggiormente sul mercato.
Di conseguenza, il nuovo format della Champions League ha l’obiettivo di moltiplicare le entrate monetarie per i club e dare un beneficio complessivo a tutte le squadre partecipanti, creando quindi una sorta di extra-reddito ampio e sostenibile per le società calcistiche.