Coppa Italia, un peso da schivare: Palermo, niente scherzi
Giocare di mercoledì alle 15 è una gran seccatura per tutti: dai tifosi ai giocatori, che però sono pagati per farlo e hanno ben poco di cui lamentarsi. Eppure, inutile girarci attorno, per il Palermo la Coppa Italia rischia di essere un intralcio mica da ridere. Tra un organico sempre più ridotto all’osso causa infortuni e un campionato che vede la squadra di De Zerbi in crollo verticale, pensare di poter mettere in campo la miglior squadra possibile contro lo Spezia sarebbe un controsenso.
De Zerbi fa turnover, Posavec e Nestorovski non dovrebbero nemmeno mettere piede in campo e il Palermo, di fatto, affronterà lo Spezia con le seconde linee in toto (o quasi). Davanti ad una cornice di pubblico che si preannuncia quanto di più vicino ad una partita a porte chiuse, i rosa avranno almeno qualche motivazione in più. Perché Fulignati non avrà altre chance per giocare, perché Hiljemark è arrivato all’ultima chiamata, perché Bouy può uscire dall’ombra e perché Quaison tornerà a cambiare ruolo come nelle passate stagioni (senza successo).
Per loro sì, la Coppa Italia non vale quanto il campionato, ma vale un’intera stagione. Perché occasioni di questo tipo non ricapiteranno, anche in caso di passaggio del turno. Meglio dare subito risposte positive sul campo, prima che la panchina si trasformi in un buco nero dal quale non fare più ritorno. Ed è meglio anche per i giovani: Pezzella, Sallai e soprattutto Lo Faso, finalmente avranno la possibilità di giocare dall’inizio senza la pressione di dover essere i salvatori della patria.
Ecco, sulla carta sembra tutto orchestrato alla perfezione. Peccato che un anno fa per Palermo-Alessandria si facessero gli stessi identici discorsi. In ogni caso, se l’epilogo dovesse essere lo stesso, tirate pure un sospiro di sollievo. La quarta finale di Coppa Italia è un’utopia a dir poco impensabile. Tanto vale non appesantirsi troppo.