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Corini, il derby del cuore: Palermo – Brescia è la “sua” partita

FOTO PEPE PUGLIA

Palermo – Brescia sarà la partita più difficile della carriera di Eugenio Corini, almeno sotto il profilo sentimentale. Il calendario è stato spietato per il tecnico rosanero, dato che quella di venerdì sera sarà una vera e propria finale che quasi certamente si rivelerà decisiva per il destino delle due squadre.

Non due squadre qualsiasi, ma quelle a cui Corini è legato di più. A Brescia ha iniziato a giocare con le giovanili della Voluntas e poi quelle delle ‘rondinelle’, fino a quando non è passato in prima squadra a soli 17 anni; a Palermo ha passato invece quattro stagioni storiche, conquistando il cuore dei tifosi (che gli hanno dato il soprannome di ‘genio’) e arrivando a giocare anche in Europa.

Anche nella sua carriera da allenatore è passato da entrambe le città ma, al contrario di com’è andata quando era giocatore, ha ottenuto risultati migliori a Brescia, dove ha vinto la Serie B nel 2019 al primo tentativo. Dopo un avvio così forte, però, Corini non è riuscito a trovare continuità e dopo due anni (e alcuni scontri col presidente Cellino) ha lasciato la squadra. Invece a Palermo il suo obiettivo è quello di costruire un percorso inverso, dato che la sua prima esperienza nel 2016 si è conclusa male, dopo poche partite, con le dimissioni.


L’occasione per riscrivere la sua storia sulla panchina rosa ci sarà venerdì sera. Perché Palermo – Brescia sarà davvero una finale, nella quale Brunori e compagni avranno in mano il loro destino dato che con una vittoria andrebbero sicuramente ai playoff. Sarebbe un traguardo che gli consentirebbe di andare oltre agli obiettivi fissati ad inizio anno dalla società e che andrebbe a ricreare tra i tifosi un clima carico come quello della scorsa stagione. Dall’altra parte, però, sarà una finale anche per il Brescia, che probabilmente saluterebbe la Serie B con una sconfitta.

Insomma, nessuno vorrebbe essere al suo posto. Eppure Corini, anche dopo la sconfitta di Cagliari, ha parlato della ‘finale’ col Brescia con la solita lucidità: “Certo, avrei preferito affrontare una squadra diversa, ma sono un professionista. Prima vengono il Palermo e la voglia di raggiungere un obiettivo straordinario”. E, non lo ha detto ma lo avrà pensato, per lui la nuova storia con il Palermo è soltanto all’inizio.

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