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Coronavirus: la Procura di Palermo chiede 50 decreti di condanna penale

La Procura di Palermo chiederà l’emissione di oltre 50 decreti penali di condanna da parte del Gip, per chi ha violato le norme anti-coronavirus. La richiesta (spiega il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi) è nell’ottica di “mettere in campo misure più efficaci per il contenimento del contagio” e che c’è ancora “una minoranza di irresponsabili”.

Il reato che verrà contestato ai vari soggetti non sarà quello di inosservanza del provvedimento di una autorità, ma la violazione dell’articolo 260 del Testo Unico sulle leggi sanitarie, che punisce i trasgressori con l’arresto fino a sei mesi e un’ammenda chi non osserva un ordine “legalmente dato per impedire l’invasione o la diffusione di una malattia infettiva”. Nel caso di false dichiarazioni si aggiungerebbe anche il reato di falso (articolo 483 del codice penale, che prevede la reclusione fino a 2 anni). Se a violare le disposizioni fossero soggetti sottoposti a quarantena o positivi al virus, a loro verrebbe contestato il reato di epidemia dolosa o colposa.

In concreto, la pena detentiva potrebbe essere convertita in pena pecuniaria, ma in tal caso la multa potrebbe ammontare fino a 3mila euro. Inoltre una direttiva inviata alle forze dell’Ordine prevede anche il sequestro dell’eventuale mezzo di trasporto a bordo del quale sia avvenuta la violazione.


A Palermo (a partire dal 12 marzo) sono più di 200 le denunce giunte sinora in Procura per violazioni delle norme, delle quali 80 solo nella giornata di ieri. I dati sono anche approssimati per difetto perché il personale è impegnato nell’emergenza. In tutta Italia sono state 9.949 le persone denunciate ieri su un totale di 228.550 controllate: dall’11 al 23 marzo, le persone denunciate sono 102.316.

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