Coronavirus, Serie C ancora sotto controllo. Ma fino a quando?
Tra tamponi continui e il protocollo nazionale da seguire pedissequamente, il calcio italiano sta facendo i conti con il Covid 19. Dalla Serie A in giù, la lista dei calciatori che hanno contratto il virus in questi mesi si allunga sempre più e l’elenco si arricchisce giorno dopo giorno.
In Serie C la situazione appare complessivamente sotto controllo. Pochi cluster, casi sparsi subito isolati grazie al protocollo e poche squadre “colpite”. Nei tre gironi della terza divisione nazionale, è il Palermo ad avere il “primato” del cluster più numeroso nell’ormai famoso gruppo squadra: negli ultimi quattro giorni, sono stati individuati ben 15 positivi, di cui tredici calciatori più il tecnico Boscaglia e un membro dello staff.
Un’emergenza che ha portato al rinvio del turno infrasettimanale contro la Turris e anche della sfida di domenica pomeriggio contro il Catanzaro. Nel girone C, i casi più rilevanti sono quelli della Viterbese che ha contato 5 contagi (4 a settembre) e il Potenza con due casi – emersi alla viglia della sfida poi rinviata proprio contro il Palermo -. Un caso anche per il Catania (Reginaldo) e per l’Avellino.
Solamente nel girone A della Serie C si riscontrano numeri più rilevanti. La squadra con più casi è la Juventus U23, con 8 membri totali del gruppo squadra contagiati: sette giocatori più il tecnico Lamberto Zauli, l’ex fantasista rosanero che ha preso il posto di Pirlo promosso in prima squadra. Gli altri club maggiormente colpiti, sempre nello stesso girone, sono la Giana Erminio con 6 positivi totali e il Piacenza con quattro giocatori più due membri dello staff positivi ai tamponi. Situazione più che controllata e tranquilla nel girone B, con l’unico caso Triestina che ha rilevato due positività negli ultimi giorni.
Al momento è dunque il Palermo a rappresentare il caso più spinoso e a complicare le cose c’è un calendario compresso che prevede molti incontri ravvicinati. Ma la situazione tende al peggioramento, come testimoniano le curve dei contagi in Italia. E difficilmente il calcio, specie quello di serie C, potrà “dribblare” a lungo questa emergenza. Ed è evidente che preparazione e partite sono troppo condizionati da fattori che con il calcio non hanno nulla a che fare. Anche i tifosi, esclusi dagli spalti e alle prese con immagini Tv quantomeno incerte, non si divertono più. Fino a quando si potrà tirare la corda?
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Ho la sensazione che le leghe professionistiche spingeranno per giocare, in un modo o nell’altro, fino alla pausa natalizia, così da completare il girone di andata dei tre massimi campionati. I trend di contagio e ricoveri fanno supporre che sarà un inverno estremamente duro e che lo sport, verosimilmente, dovrà fermarsi a gennaio.
Con i gironi di andata al completo è plausibile ipotizzare che si andrà verso una cristallizzazione delle classifiche, data l’impossibilità di chiudere la stagione.
Finché il campionato è ancora in corso occorre giocare ogni partita come se fosse l’ultima spiaggia, tenendo in mente che l’unico obiettivo di quest’anno per il Palermo deve essere il mantenimento della categoria.