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Corriere dello Sport – Morgia: “Tutta la città con il Palermo”

I playoff saranno pieni di ansia, tensione ed emozioni da gestire. E chi meglio di Massimo Morgia può raccontarlo. L’ultimo allenatore ad aver guidato la squadra rosanero in uno spareggio, è protagonista di un’intervista al Corriere dello Sport. Sono passati quasi 20 anni, era la stagione 1998/99. Le somiglianze di quella stagione con quella attuale sono impressionanti, ma la differenza enorme ovviamente è la categoria. In quella C1 i rosanero non riuscirono nell’impresa e furono eliminati dal Savoia.

REPUBBLICA – CHECK-UP ALLE AVVERSARIE ROSANERO

É un ricordo ancora forte e doloroso – dice Massimo Morgia nell’intervista di Paolo Vannini – qualcosa di simile mi è appena successo anche quest’anno. Ho perso i play off con la Nocerina (serie D) e dico che a me questa formula non è mai piaciuta perché alla fine non premia veramente i migliori, ma piuttosto chi applica strategie. Prendiamo l’avventura col Palermo: il Savoia che ci batté era finito dietro di noi, ma nel finale di stagione fece di tutto per arrivare ai play off mentre noi ci giocavamo la promozione diretta. Così loro affrontarono quella partita con una condizione psicofisica del tutto diversa”.


L’ex allenatore rosanero prosegue il racconto di quella fatale partita contro il Savoia: “In partite del genere contano ovviamente pure gli episodi. All’andata al San Paolo perdemmo per un rigore discutibile, al ritorno giocammo di fronte a 20.000 spettatori ma non c’eravamo con la testa. Non reggemmo la pressione e dopo un’ora eravamo rimasti in nove”.

PLAYOFF, IL “BORSINO” DEL PALERMO: CHI SALE E CHI SCENDE

Morgia indica la strada per allentare la pressione e presentarsi all’appuntamento con la testa sgombra: “Palermo è una grande piazza che allo stesso tempo ti dà tantissimo in quanto a stimoli, ma per contraltare ti mette addosso un obbligo di vincere che può diventare un peso molto gravoso, però vedo due cose positive rispetto ai miei playoff: la prima è Stellone, che è arrivato da poco e può trasmettere un entusiasmo diverso. E poi la società è strutturata in maniera importante, mentre quel Palermo era a conduzione familiare. La città farà la sua parte riempiendo lo stadio e trascinando i giocatori”.

Foto: TodaySport

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