Corsport – “Boscaglia grida la sua fiducia, il Palermo sarà protagonista”
“Boscaglia grida la sua fiducia, il Palermo sarà protagonista”. Questo il titolo scelto dal Corriere dello Sport per introdurre il racconto degli allenamenti rosanero realizzato da Salvatore Geraci. Un racconto basato soprattutto… sui suoni del campo e sulle grida del tecnico rosanero, visto che le sedute di allenamento sono sempre più blindate e oscurate con teloni per impedire la vista a occhi indiscreti.
I concetti urlati di Boscaglia arrivano comunque fuori dal campo: “Il più tranquillo è proprio lui – scrive Geraci – Ma fino ad un certo punto. Durante la seduta tecnica, infatti, rimprovera ad alta voce nel tentativo di tenere carica e concentrata la squadra”. Boscaglia parla a muso duro ma cercando di infondere fiducia e “disegna” i movimenti richiesti: “I suoi rispondono”, sottolinea Geraci che riporta come il Palermo dovrebbe affidarsi nuovamente al 4-2-3-1, modulo che in questo momento potrebbe nascondere dei rischi ma che è quello provato per tutto il ritiro e che la squadra conosce.
Proprio sulla squadra però Geraci traccia un’ampia riflessione: “Il Palermo nasce da un compromesso. Da un’autentica rivoluzione non interamente completata perché sono rimasti giocatori non funzionali al progetto del tecnico e al suo modo di pensare calcio, malgrado i patti fossero chiari fin dal primo giorno, altrimenti Boscaglia non avrebbe accettato. Errori che oggi si pagano. La squadra è al completo per l’ad Sagramola, ma non per il tecnico che fino all’ultimo avrebbe sperato in un attaccante di peso e di maggiore qualità”. Una squadra che paga anche la poca presenza in campo dei leader. Leader che (nonostante la volontà chiara del tecnico di affidarla a un giocatore di movimento) non avrebbero gradito il valzer per la fascia di capitano.
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Ha voglia di gridare…….
Leader?!? E chi sarebbero, di grazia, i leader di questa squadra???? Io vedo una accozzaglia di mediocri….
Boscaglia grida la sua fiducia, come Mirri grida la sua appartenenza; entrambi non hanno capito che le partite non si vincono nè con la fiducia, nè con l’appartenenza. Ci vogliono i piccioli e i giocatori forti!!
MIRRI HE HORA CA TINNE VAI!!
si dice che la speranza è l’ultima a morire – quindi speriamo e forza palermo sempre – una sola domanda: Ma Saraniti chi lo ha portato a Palermo? di chi è la colpa?
Saraniti a costo zero, ecco il motivo. Non ce ne potrebbero essere altri. Un pacco Mirri