Crisi Calcio Catania, botta e risposta fra il club e il sindaco Pogliese
Il futuro del calcio Catania resta incerto e ora diventa terreno di scontro tra il club e il sindaco Salvo Pogliese, protagonisti di un botta e risposta a suon di comunicati e commenti social in merito alle difficoltà della squadra etnea.
Pogliese (partendo dal caso della partita giocata a porte chiuse) in un post Facebook afferma di essere pronto a incontrare il club: “Le evidenti difficoltà societarie non possono condizionare oltremodo l’andamento di una stagione agonistica che tutti speravamo fosse quella della svolta, dopo anni di tribolazioni e delusioni. Oltre il momento contingente che punisce ogni tentativo di liberare l’entusiasmo e l’attaccamento ai colori della Città, è arrivato il momento di fare chiarezza, con lealtà e linearità, sulle prospettive di un patrimonio che prima ancora che alla proprietà e all’amministratore delegato, appartiene ai tifosi, ai simpatizzanti, agli sportivi, in una parola alla Città di Catania. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, avviando un percorso di confronto con gli organi societari a cui pur riconoscendo gli sforzi compiuti, vanno rappresentate le esigenze di una piazza che non può rassegnarsi al declino e alla rassegnazione”.
Da parte del club però è arrivata però una risposta all’insegna della freddezza: “Il Calcio Catania, pur sorpreso, prende atto dell’uscita “politica” del Sindaco Salvo Pogliese e fin da ora dà la propria disponibilità a qualsiasi incontro che possa portare al bene del club. Cionondimeno è corretto puntualizzare le ragioni della nostra sorpresa.
Il Sindaco di una delle città più importanti d’Italia, nonché realtà purtroppo in pieno dissesto e con numerose aziende costrette a chiudere i battenti, si accorge soltanto ora delle difficoltà in cui versa e si dibatte l’azienda Calcio Catania. Il Calcio Catania dà lavoro a ben duecento famiglie: nonostante le difficoltà suddette, non si è mai registrato alcun sit-in dei dipendenti al Comune e ad oggi, nonostante il clima di disfattismo generale che ad arte è stato creato, non ci sembra che un solo dipendente abbia lamentato retribuzioni non corrisposte.
Nonostante le difficoltà suddette, delle quali non si è mai fatto mistero, negli ultimi tre anni il Calcio Catania si è leccato le ferite ed è riuscito a invertire la rotta e rimettersi in condizione di uscire dal periodo più critico: lo ha fatto, concretamente, portando il disavanzo da -14/15 milioni di euro a -4 milioni di euro, disputando nel contempo (fatta eccezione per questa deludente prima parte del campionato) tornei altamente competitivi e ricostruendo un sistema operativo che ne aveva caratterizzato l’epoca migliore: tutto ciò senza mai chiedere aiuti che sarebbero stati e sarebbero sempre utili.
Il Catania ribadisce: “A noi non sembra di aver ricevuto un aiuto e nemmeno di aver letto dichiarazioni e soppesato fatti, in termini di reale sensibilizzazione della città rispetto alle nostre problematiche: perciò, a noi questa uscita sembra di matrice politica e forse anche un po’ ruffiana”.
E la chiosa è chiara: “Caro Sindaco, il suo sembra più un appello indirizzato ad un’azienda fallita: il Calcio Catania non lo è, i dipendenti continuano ad andare al lavoro e chi ha la responsabilità della conduzione continua ad assumerla, quotidianamente, nonostante un clima funereo. Noi siamo vivi e determinati a fare del nostro meglio per il Calcio Catania”.
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