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Da Petralia a Manchester: il Palermo atterra su un altro pianeta

Come se si fosse atterrati su un altro pianeta. Dal campo di Petralia, sede del primo ritiro dopo la ‘rinascita’ nel 2019, sembra passato un secolo, invece sono solo tre anni. L’Etihad Campus di Manchester stupisce per funzionalità e avanguardismo ma sopratutto entusiasma in vista del futuro. Questo mini-ritiro del Palermo in terra inglese vale più di quattro giorni di allenamenti serrati in strutture avveniristiche e ha un valore simbolico importantissimo: un’esperienza immersiva nella galassia del City Football Group.

Il Palermo è partito alla volta di Manchester al gran completo, ‘guidato’ dal presidente Mirri e dal direttore generale Gardini. Presente tutta la squadra (tranne Nedelcearu e Saric, convocati in nazionale, e Doda per problemi col visto), lo staff tecnico, medico, dirigenziale e sportivo (ci sono il d.s. Rinaudo e Zavagno). Una partenza in massa che testimonia la voglia di scoprire un nuovo mondo, l’entusiasmo si legge sopratutto negli occhi dei calciatori. Un’occasione unica per tutto il Palermo.

L’Etihad Campus è sbalorditivo: più campi da calcio in erba naturale che in tutta la provincia di Palermo (16 e mezzo, perché c’è pure un mezzo campo per delle specifiche esercitazioni tecnico/tattiche), ragazze e ragazzi che affollano il centro sportivo, media center, strutture accoglienti per visitatori e giocatori, organizzazione certosina e tanto verde. C’è tutto quello che serve a un calciatore per esprimere il meglio delle proprie capacità o a un giovane per crescere e formarsi.


Il Palermo ha utilizzato, per il primo allenamento, il campo 2, uno di quelli messi a disposizione di Guardiola per il ‘suo’ Manchester City. La presenza di Ferran Soriano, CEO di City Group, e Nicolas De Mountazon, che si occupa di aspetti finanziari e strategici, hanno testimoniato la vicinanza della holding, rendendo l’atmosfera ancora più coinvolgente.

Zero distrazioni però: i rosanero hanno approcciato il primo allenamento con grande voglia, consci dell’occasione più unica che rara e disponibili ad ascoltare le indicazioni di Corini, particolarmente ‘carico’ per quest’avventura fortemente voluta da lui per approfondire la conoscenza della squadra e ‘avvitare’ alcune viti. Ora si procederà spediti con doppie sedute nelle giornate di mercoledì e giovedì, venerdì è in programma il test con il Nottingham Forest, poi sabato l’ultimo allenamento e il ritorno in città.

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5 thoughts on “Da Petralia a Manchester: il Palermo atterra su un altro pianeta

  1. Sicuramente prima di costruire questo centro il CG avrà avuto il benestare da: Sindaco e intera Giunta Comunale, Giunta Provinciale, Giunta Regionale, compresi Assessorato allo Sport comunale, Assessorato allo Sport Provinciale, Assessorato allo Sport Regionale, CONI, FIGC, Sovrintendenza alle Belle Arti, ai Beni Culturali, ai Beni Ambientali, Commissione per il Credito Sportivo, Commissione per lo Sviluppo del Mezzogiorno, proprietario dei terreni, mammasantissima amico del proprietario dei terreni….

  2. Quanto provincialismo in questo articolo (d’altronde scritto da chi diede 8 al mercato del Palermo…)…
    Prima che lo rilevassero gli arabi il City non vinceva nulla da secoli ed era solo la seconda squadra di Manchester (che peraltro ha meno abitanti di Palermo), che viveva all’ombra dello United, cioè della squadra più gloriosa della Gran Bretagna, insieme al Liverpool.
    Poi sono arrivati loro e hanno speso per più di 10 anni, ogni anno, più di 100 milioni di euro per i mercati estivi.
    Ecco, cosa c’è da chiedersi: spenderanno mai un centesimo di quanto hanno speso per il City?
    Ne dubito fortemente. Del Palermo, del Girona, del Troyes a questi non può fregare di meno, tutte le risorse sono destinate all’unica vera squadra cui tengono.
    Da questo racconto (sono partiti tutti: mancavano gli ultrà della Nord) sembravano Totò e Peppino a Milano… mi viene solo da ridere che uno come Crivello abbia calcato i campi dei mostri del City… davvero la vita è strana.
    Poi, finita l’inutile passerella per far contenti i padroni, si torna a casa, si torna ad una squadra costruita malissimo, si torna ad uno come Crivello che non sa stoppare un pallone o fare un passaggio a tre metri.
    Insomma, si torna alle mestizie del calcio nostrano e ad una squadra che farà grande fatica a salvarsi.
    Sarebbe stato molto più utile un ritiro vero, magari proprio a Petralia, per cercare di salvare il salvabile.
    I luccichii di Manchester lasciamoli perdere, siamo anni luce da quei livelli, in generale il calcio italiano e, ancor di più, il mio amato Palermo… ci hanno fatto assaggiare Buckingham Palace mentre noi poverelli non abitiamo neanche allo ZEN…

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