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Dalla delusione al “senso di appartenenza”: Palermo riabbraccia il Palermo

Il calcio è una cosa semplice e se n’è avuta prova a Palermo, quando la concomitanza fra due eventi, l’arrivo di un nuovo allenatore e l’inaugurazione del centro sportivo, ha improvvisamente mutato l’umore dei tifosi rosanero. Ultimamente l’ambiente risultava un po’ tossico a causa dei risultati negativi della squadra (4 sconfitte nelle ultime 5 partite), si chiedeva un rinnovamento e i toni risultavano, spesso, fin troppo accesi.

Gli abbracci per i gol

Inevitabile, anche se doloroso, è stato il cambio della guida tecnica e contro la Sampdoria si è respirato al “Barbera” un clima diverso, nonostante Mignani non abbia i poteri di un mago capace di risolvere i problemi in poche ore. Si sono visti i soliti errori, soprattutto in difesa, ma la squadra girava meglio, era più compatta e più motivata e, soprattutto, non ha rimediato un’altra sconfitta. Sugli spalti ricominciavano gli abbracci al momento dei gol e, nonostante la mancata vittoria, si respirava un clima di fiducia e di speranza, come sempre accade all’animo umano quando si verifica il cambiamento da una situazione che fa star male.

Quante vecchie glorie

Ancora più bella, a distanza di poche ore, la festa domenica mattina allo stadio, con la parata di alcune “leggende” che hanno fatto la storia del nostro Palermo, come Amauri, Simplicio, Pastore, Arcoleo, Santana, Sorrentino e altri. La tribuna era piena di famiglie con bambini, si sventolavano bandierine rosa e nero, si intonavano cori vecchi e nuovi e finalmente si respirava il clima di “appartenenza” che era andato smarrito negli ultimi mesi.


Bisogna dare atto alla società di avere fatto un buon lavoro con la realizzazione, in pochi mesi, per la prima volta a Palermo, di un efficiente e moderno centro sportivo. Un evento storico per la città senz’altro da festeggiare e pazienza se il centro di Torretta ha potuto ospitare, oltre alla squadra e gli addetti ai lavori, solo pochi “privilegiati”.

I tifosi, l’anima del Palermo

L’idea della partecipazione “a distanza” dei tifosi al momento del taglio del nastro, con schermi sul terreno di gioco, presentatori e vecchie glorie, è stata davvero bella. Per due ore i tifosi hanno potuto partecipare da protagonisti alla manifestazione, dimenticando classifiche e playoff. Quello che contava era far parte di questo progetto, di entrare di diritto nella storia e di essere l’anima del Palermo. Sull’onda di questo rinnovato entusiasmo si potrà ora continuare a sostenere la squadra nel rush finale di questo travagliato campionato, sperando in un ulteriore miracolo.

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5 thoughts on “Dalla delusione al “senso di appartenenza”: Palermo riabbraccia il Palermo

  1. Adesso tocca alla squadra. I tifosi e la società, un po’ tardiva per me nel cambio allenatore, hanno fatto ciò che dovevano. Non mi aspetto la A a tutti i costi, l’ho sempre detto, mi interessa poco . Ma un gruppo che lotti, che morda le caviglie agli avversari, quello si. Che dimostri forza, aggressività, voglia di vincere , a cominciare da Cosenza. Campo che ultimamente ci ha regalato umiliazioni e sconfitte inopinate. Cosenza che all’andata ha vinto senza colpo ferire . Sei sconfitte interne , mai visto nulla di simile caro Corini.

    1. Corini in casa ha perso pure con il Lecco. E fuori casa non è riuscito a vincere con il Bari in 11 contro otto. Per non pRlare della maledizione Cittadella. Non so se mi spiego..

  2. Egregio Direttore lei prescinde da un particolare che invece non si può trascurare….il rientro di Lucioni unico difensore all’ altezza delle aspirazioni di promozione la cui assenza prolungata e’ stata la causa dei parecchi punti persi e dell’esonero di Corini il quale in questa storica inaugurazione e’ il grande assente che invece avrebbe meritato di esserci per quello che ha sempre dato al Palermo e per il suo attaccamento ai colori…… che nessuno lo abbia detto ne’ da parte della società ne’ da parte di tifosi e giornalisti e’ stata un po’ una caduta di stile

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