​​

Dalla promozione al “Palermo City”: il 2022 è nella storia rosanero

Il 2022 passerà alla storia non soltanto per la promozione ma anche per il passaggio delle quote di maggioranza alla proprietà più importante del mondo, il City Football Group. Un accordo, quello trovato da Dario Mirri e i vertici del gruppo di Manchester, che nasce nei primi mesi dell’anno e che è stato ufficializzato dopo la promozione in B. Con ogni probabilità l’affare sarebbe andato in porto anche in caso di mancata promozione, anche se a cifre diverse. Mirri resta presidente con poco meno del 20% delle quote, il City detiene l’80%, i tifosi restano formalmente azionisti con uno “zero virgola”

Quello tra il City Group e il Palermo è stato un lungo corteggiamento ma l’amore è esploso durante i playoff di Serie C: a metà maggio gli emissari del gruppo sono stati invitati per il primo match casalingo contro la Triestina e hanno in seguito visionato i lavori per il centro sportivo a Torretta. L’ufficialità è arrivata il 4 luglio 2022, con l’arrivo di Soriano e del board del CG in città per la presentazione.

LE PAROLE DI FERRAN SORIANO 


L’assetto societario è completamente cambiato: Rinaldo Sagramola, amministratore delegato dell’era Mirri, non era nei progetti del City che ha scelto Giovanni Gardini, divenuto direttore generale del club. Nel CdA del Palermo è rimasto Dario Mirri e sono entrati Brian Marwood, Simon Richard Cliff, Diego Gigliani e Alberto Galassi, tutti uomini con importanti ruoli all’interno del City Group.

Inizialmente confermato, è presto cambiato anche l’assetto sportivo: dopo le dimissioni di Silvio Baldini e Renzo Castagnini, la proprietà ha scelto come sostituiti Eugenio Corini e Leandro Rinaudo, affiancato da Luciano Zavagno, altro uomo di fiducia del gruppo.

La reazione della piazza è stata positiva, anche per via della promozione in Serie B: appena qualche settimana prima il rischio era quello di disputare un altro campionato di C, peraltro con tante incertezze economiche, considerato che lo stesso presidente Mirri aveva più volte palesato difficoltà ad andare oltre l’investimento iniziale di 15 milioni di euro. Ecco dunque che l’ingresso del Palermo nella galassia City garantiva il futuro, con la stabilità economica e l’internazionalizzazione del brand rosanero.

Ma non sono mancate le preoccupazioni di una parte di tifoseria, quella che spesso va troppo avanti con la fantasia e con le “pretese”, che non vedeva di buon occhio l’idea di essere un semplice satellite di una galassia composta da 13 club e che addirittura paventava il pericolo di non poter giocare la Champions League per via della presenza del Manchester City. Perfino dopo le parole di Ferran Soriano – chiaro e prudente sulla necessità di pensare a un anno di transizione e di consolidamento – qualcuno ha storto la bocca contestando anche il mancato arrivo in rosa di “stelle” di prima grandezza.

Il City Group, però, ha un modo di operare molto diverso da quello a cui Palermo era abituato, soprattutto dopo l’era di Zamparini. A cominciare dall’ingaggio di Corini arrivato dopo settimane “di studio”, con l’ausilio degli algoritmi. E poi un mercato con un budget sostanzioso ma non “esagerato”. Quanti, dopo le prime difficoltà, avrebbero visto di buon occhio l’esonero di Corini? Eppure il Palermo è a metà classifica in serie B, con un bilancio dignitoso anche se la stagione non ha avuto momenti particolarmente esaltanti.

La solidità e le ambizioni del gruppo dovrebbero essere una garanzia per il futuro ma il tifoso – giusto o sbagliato che sia – vuole sempre di più. Ed è pronto a tracciare sommari giudizi anche nell’imminente calcio mercato. Nemmeno il City Group, con il suo carisma internazionale, è riuscito a mettere d’accordo le due grandi anime della tifoseria rosanero, quella che si ritiene lo “zoccolo duro” che ama la maglia e sostiene la squadra anche nelle difficoltà e l’altra, brava soprattutto sulla… tastiera, che vorrebbe sempre vedere la squadra vincere con tanti gol di scarto. Ma è una storia vecchia, non solo a Palermo.

LEGGI ANCHE

IL PALERMO NEL 2022: UN ANNO… DA “B”

3 thoughts on “Dalla promozione al “Palermo City”: il 2022 è nella storia rosanero

  1. E che dire …. pure a capodanno? Le frasi fatte, i luoghi comuni, le banalità, la dietrologia spiccia ,ma anche tanto ammiccamento , occhiolini strizzati….tanti violìni che suonano a Manchester….non si sa mai…speriamo che nel 2022 il livello si elevi! Perché la penna è. un po’ come la tastiera ….
    Buon capodanno

  2. Luigi? speriamo che nel 2022 il livelli si elevi?
    Sicuro che non le sia sfuggito qualche cosa?
    Si goda le feste, che è meglio. ( Cosi diceva il grande Puffo. )
    Saluti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *