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D’Aversa: “La testata a Henry un’etichetta, volevo riscattare la mia immagine”

Roberto D'Aversa attento in panchina segue la partita del Lecce - foto ANSA - StadioNews.it

Roberto D'Aversa attento in panchina segue la partita del Lecce - foto ANSA - StadioNews.it

Roberto D’Aversa, allenatore dell’Empoli, è stato intervistato per il Corriere della Sera ed è tornato sull’episodio che ha portato a una pesante squalifica di quattro giornate: la testata a Thomas Henry, attuale giocatore del Palermo che nella scorsa stagione indossava la maglia dell’Hellas Verona.

Quella testata un’etichetta, con me l’Empoli ha avuto coraggio – afferma – . I leccesi mi hanno aiutato molto. Anche molti direttori sportivi si sono dimostrati solidali. Avevo due priorità, restare in Serie A e riscattare la mia immagine dopo 35 anni di calcio. La società è stata coraggiosa, la ringrazio”.

D’Aversa parla anche dello stretto rapporto che lo lega ad Antonio Conte, allenatore del Napoli: “Tifo per Antonio nella lotta scudetto. È il padrino di mia figlia, spesso siamo in vacanza insieme. A Siena ricordo una preparazione da marines, mai sofferto così. Ti mette in una condizione fisica e mentale che ti porta oltre“.


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