De Biasi: “Ricordo bene l’anno della radiazione. Palermo? Niente alibi”
Per Gianni De Biasi è un incubo che ritorna. L’ex giocatore del Palermo e attuale allenatore dell’Alaves commenta così la notizia dell’istanza fallimento presentata per il club rosanero: una notizia che lo fa ripiombare con i ricordi nell’incubo della radiazione del 1986, vissuta in prima persona da giocatore.
Intervistato dal Giornale di Sicilia, ha commentato: “Nel settembre dell’86 arrivò la certezza della radiazione, ma noi venivamo da un periodo di grave difficoltà economica, tra pagamenti saltati e altri in ritardo. L’abbiamo vissuta quasi come se fosse una normalità. Mai avremmo pensato che il Palermo potesse arrivare al punto di non ritorno e che la squadra non potesse iscriversi al campionato.
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La vera tragedia fu quell’anno di vuoto: “Quella è stata la parte più triste della vicenda perché, oggi come allora, Palermo è una piazza stupenda in cui fare calcio. Perdere una società del genere è stata una sconfitta per tutti. Ho preso parte all’ultimo ritiro di quel Palermo: con Matta e Bulgarelli erano giorni di speranza, ma di fatto fu un’attesa inutile. Se non fosse stato per il fallimento forse avrei chiuso la mia carriera da giocatore rosanero”.
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E sul presente dice: “La tranquillità dell’ambiente è sicuramente turbata e con l’imperativo di tornare in Serie A, lo è ancor di più. Questo però non deve essere un alibi per i calciatori. Se avevo avuto certe avvisaglie un anno fa? Parlai due volte con Zamparini e non c’erano i presupposti per liberarmi dal contratto con la Federazione albanese, ma per quel che mi era dato sapere sicuramente no”.
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